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Zone erogene femminili: sai qual è la mappa del piacere?

zone erogene femminili
22-10-2021

Freud lo aveva già intuito quasi 100 anni fa: tutto il nostro corpo è una zona erogena. Ovviamente ci sono zone più sensibili di altre. Sai quali sono? Scoprilo qui

Cosa sono le zone erogene, e quali sono le zone erogene femminili

Per zona erogena si intende ogni parte del corpo che può ricevere un’eccitazione di tipo sessuale.

Pur essendo in gran parte del tutto soggettive, sono state riconosciute zone del piacere la zona orale, quella anale, quella uro-genitale e i capezzoli.

Ma solamente conoscendo se stesse e il proprio corpo è possibile fare una mappa delle proprie zone erogene: ci sono parti del corpo che, se stimolate, ad alcune regalano piacere mentre per altre possono addirittura essere fastidiose.

Per poter capire il perché non basta quindi la spiegazione anatomo-fisiologica, piuttosto bisogna considerare che si tratta di zone che fin dalla nascita ricevono stimoli positivi.

Zone erogene primarie

Le zone erogene si dividono in primarie, secondarie e potenziali: le primarie sono quelle che devono necessariamente essere stimolate ed eccitate se si vuole raggiungere il piacere.

Tendenzialmente le zone erogene primarie femminili sono il clitoride e la vagina (compreso il punto A, all'interno della vagina). Il primo si eccita con carezze e movimenti circolari, la vagina, invece, è sensibile grazie al raggiungimento del famoso punto G e attraverso la contrazione dei muscoli provocata dalla penetrazione durante il sesso.

In particolare il clitoride è la zona erogena principale per una donna perché ricca di terminazioni nervose. Tuttavia deve essere stimolato in modo adeguato, e la pressione non deve mai essere troppo diretta, perché se eccessiva può procurare addirittura fastidio.

Un altro punto ricco di terminazioni nervose e quindi facilmente fonte di eccitazione è il perineo, ossia la zona tra i genitali e l’ano.

Zone erogene secondarie

Le zone erogene secondarie sono costituite sostanzialmente da alcune zone della pelle o delle mucose che, se stimolate con carezze, pressioni e strusciamenti, provocano l’eccitazione delle zone primarie, potenziando il piacere sessuale. Non sono però indispensabili per il raggiungimento dell’orgasmo.

Nella donna, zone erogene secondarie sono il pube, le natiche, le grandi e piccole labbra, l’ingresso della vagina, dell’ano e i capezzoli.

Zone erogene potenziali

Infine, le zone erogene potenziali sono quelle capaci di provocare una serie di sensazioni eccitanti che possono stimolare le zone primarie e portare alla lubrificazione della vagina, agevolando così il rapporto sessuale penetrativo.

Queste zone erogene variano da una persona all’altra, sia a livello di localizzazione che d’intensità delle sensazioni che possono provocare. Ognuno di noi le scopre con l’esperienza sia attraverso l’autoerotismo che attraverso le pratiche sessuali.

Come si sviluppano le zone erogene?

Vi siete mai chieste perché la stimolazione di una parte del corpo provochi piacere o fastidio a seconda delle persone?

La formazione delle zone erogene, quelle cioè suscettibili di arrecare sensazioni positive ed eccitazione, dipende in parte da fattori innati e da altri che si acquisiscono con il tempo e che portano alla sensibilizzazione di alcune parti del corpo piuttosto che di altre.

La scienza sostiene che il contatto fisico con la madre abbia un ruolo essenziale nello sviluppo della percezione sensoriale e in quello, successivamente, della sessualità.

E visto che, tendenzialmente, le bambine sono toccate, coccolate e baciate di più rispetto ai maschietti, ecco spiegato perché le donne hanno più zone erogene degli uomini.

Le zone erogene più inaspettate

Oltre alle zone erogene più "classiche", ve ne sono alcune meno comuni e meno conosciute ma che possono davvero regalare emozioni forti.

Eccone alcune:

  • Il cuoio capelluto. Massaggiare il cuoio capelluto con i polpastrelli determina il rilascio immediato di endorfine: non sottovalutate mai questa zona!
  • Le orecchie. L’interno dell’orecchio è ricco di terminazioni nervose, sensibili al tatto e alla temperatura. Respirare, soffiare, mordicchiare i lobi, leccare l’interno e sussurrare nell’orecchio regala sensazioni molto piacevoli ed è estremamente eccitante.
  • La nuca è una zona sensibile in quanto a quasi tutte piace essere toccate alla base del capelli ed essere massaggiate.
  • Le ginocchia. La pelle delle ginocchia è estremamente sensibile, specie la parte posteriore più sottile e delicata. Se massaggiata e baciata può regalare emozioni uniche.
  • L’interno delle braccia e l’interno del gomito: zone da accarezzare con la punta delle dita o della lingua, senza dimenticarsi delle ascelle.
  • L’ombelico. È una parte del corpo che va riconsiderata: i massaggi alla pancia e i baci all’ombelico possono essere un’esperienza veramente piacevole. Perché non provare?

Le carezze sulle zone erogene: perché possono provocare fastidio

La stimolazione delle zone erogene - se da una parte può arrecare piacere e portare all’eccitazione funzionale al raggiungimento dell’orgasmo - dall’altra può provocare sensazioni di solletico o, addirittura, fastidio.

Da cosa dipende ciò? Dal livello di rilassamento raggiunto durante i preliminari. Se siete completamente rilassate e pronte a ricevere le attenzioni del partner allora le zone erogene che saranno stimolate provocheranno sensazioni di piacere e vi sentirete più eccitate.

Se, al contrario, non siete a vostro agio, siete stressate, nervose o anche solo preoccupate, la stimolazione delle zone erogene rischia di essere fastidiosa e tutt’altro che piacevole.

Cosa ci dimostra tutto ciò? Che la prima vera zona erogena in assoluto è il cervello. Se la mente non è ben predisposta, non c’è altra zona erogena che tenga!

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