Gecko Fest 2022: Siamo energia! Fa il punto sulla transizione ecologica

È partito a Spina, in provincia di Perugia, il Gecko Fest, festival dedicato ai cambiamenti del nostro pianeta. TheWom.it era presente al primo convegno dedicato alla transizione ecologica con un vis a vis tra il professor Franco Cotana e l’ingegnere Marco Mari.
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Siamo Energia è stato l’evento d’apertura di Gecko Fest 2022, Festival dedicato ai Cambiamenti del nostro tempo, alla Tenacia dell’Uomo, alla sua capacità di Adattarsi per creare Futuro (in corso dal 9 all’11 settembre prossimi a Spina, in provincia di Perugia).

Gecko Fest nasce nel 2019 in questo piccolo borgo del comune di Marsciano (Perugia) restituito alla comunità̀ undici anni dopo il terremoto del 2009, con il fine di raccontare in tutti i settori del vivere umano, il concetto di Ripartenza. Che prende avvio proprio da quelle “scosse” fisiche ed esistenziali che, come avvenuto per il Borgo che lo ospita, non annichiliscono ma possono trasformarsi in rinnovata energia ed elemento propulsivo per una nuova progettualità.

Al centro della quarta edizione, racconti, esperienze, conoscenze di chi attraverso la scienza, l’arte, l’economia, il pensiero è alla ricerca di nuove rotte di navigazione per un rinnovato rapporto con il Pianeta, bene comune.

L'ingresso del convegno Siamo energia! al Gecko Fest.
L'ingresso del convegno Siamo energia! al Gecko Fest.

La location di Siamo Energia!

La Rocca Benedettina di Sant’Apollinare, il luogo in cui si è tenuto il convegno Siamo Energia! che ha aperto il Gecko Fest, è stata costruita nel X secolo come fortezza a difesa di una nobile famiglia locale. È stata oggetto di un complesso intervento di restauro, adeguamento sismico e di riqualificazione energetica a opera dalla Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia.  Le ex scuderie della Rocca sono il primo edificio a essersi aggiudicato la certificazione Green Building Council Italia Historic Building per il restauro e la riqualificazione sostenibile degli edifici storici.

La rocca di sant'Apollinare.
La rocca di sant'Apollinare.

Il confronto tra Franco Cotana e Marco Mari

Tutto è partito da Spina, un piccolo borgo castello del comune di Marsciano, alle porte di Perugia. Uno dei tanti borghi di cui è costellata l’Italia, nei quali vivono circa dieci milioni di persone. Che, come a Spina, rischiano di restare penalizzate dai vincoli architettonico-paesaggistici che potrebbero limitarne il passaggio alla transizione energetica. Transizione che a Sant’Apollinare, altro borgo vicino, sembra essere stata avviata da tempo.

L’Italia, infatti, è leader dei restauri green degli edifici storici. Ne è un esempio proprio la Rocca Sant’Apollinare, primo edificio storico certificato Green Building Council Italia per prestazioni energetiche e ambientali e che ha ospitato il Convegno Nazionale Siamo Energia! La transizione ecologica tra bioeconomia circolare, energia di comunità e patrimonio culturale. L’evento di apertura della quarta edizione del Gecko Fest 2022 ha visto a confronto esperti del settore, misurarsi in un mondo stravolto da continue crisi, conflitti e pandemie ma che rischia di rincorrere le necessità immediate e perdere di vista gli obiettivi importanti.

Franco Cotana, Direttore Centro Nazionale di Ricerca sulle Biomasse, Professore di Fisica Tecnica Industriale Dipartimento di Ingegneria – UNIPG, e Marco Mari, Presidente Green Building Council Italia, si sono confrontati vis-à-vis sulla transizione ecologica guardando al futuro, un “futuro sostenibile”. TheWom.it ha avuto la possibilità di avvicinarsi a Cotana e Mari per approfondire alcuni dei temi trattati. Di seguito, lo straordinario resoconto dal Gecko Fest, possibile grazie a Francesca Procopio, ufficio stampa del festival.

Per entrambi i nostri interlocutori l’obiettivo è discutere dell’unico sviluppo possibile, uno sviluppo sostenibile. Un cambio di passo che chiede un totale ripensamento del modello di crescita e che nelle “aree interne” d’Italia, caratterizzate da piccoli comuni, borghi, centri storici e da un significativo patrimonio agricolo-boschivo, ha bisogno di un approccio innovativo e creativo capace di individuare soluzioni coniugabili con i vincoli architettonici, paesaggistici e ambientali di questi luoghi. 

Il professor Franco Cotana e l'ingegnere Marco Mari.
Il professor Franco Cotana e l'ingegnere Marco Mari.

FRANCO COTANA

Professor Cotana, un luogo d’eccellenza per parlare di energie rinnovabili. Investiamo nel futuro scegliendo tecnologie all’avanguardia e sostenibili.

A Sant’Apollinare abbiamo realizzato un villaggio delle energie rinnovabili dell’economia circolare e della sostenibilità’.  Tra le tecnologie che sono state implementate vi è la produzione di olio vegetale, una biomassa liquida a partire da semi di Cardo o Cartamo, due Colture oleaginose coltivate in terreni marginali abbandonati e non adatti alla agricoltura tradizionale. Il sistema di stoccaggio dei semi, il molino per la vagliatura e la spremitura dei semi stessi, permette di produrre localmente sia Olio sia il panello di spremitura.

L’olio è utilizzato in un generatore per produrre elettricità, calore e freddo (100 kWe di potenza elettrica, 150kWt di potenza termica e 80 kW di potenza frigorifera); il panello di spremitura è utilizzato nella mangimistica, i residui di lavorazione insieme agli scarichi dei bagni, rifiuti organici e sfalci d’erba finiscono in un digestore anaerobico che produce biogas e compost.

Parliamo, appunto, di compost.

Il compost chiude il cerchio dell’economia circolare. Infatti, è usato come fertilizzante organico per i terreni che hanno prodotto i semi oleaginosi. Un’altra tecnologia è costituita dalla Geotermia a bassa entalpia che permette di invertire calore con il terreno con un’efficienza cinque volte superiore rispetto allo scambio termico con l’aria. Con queste tecnologie riusciamo a produrre tutta l’energia elettrica necessaria e, grazie a una rete di teleriscaldamento e una di teleraffreddamento, possiamo climatizzare l’intera Rocca Benedettina di Sant’ Apollinare.

Qual è l’importanza delle comunità energetiche rinnovabili (CER)?

Le CER sono oggi un’ottima opportunità per sviluppare energie rinnovabili, coinvolgendo i cittadini, le imprese e i soggetti pubblici e privati del territorio. Le CER in tutta Europa sono state istituite e incentivate da direttive europee, in particolare l’ultima direttiva europea (del 2018) la RED II è stata recepita con Dlgs 199/2021. Questo è il provvedimento normativo che ha portato la potenza dell’impianto della CER a 1000kW e alla possibilità di estendere la comunità in una dimensione sovracomunale di molti Km, grazie all’uso della rete Media Tensione.

Quali sono gli obiettivi delle CER nella transizione ecologica?

1) Economico: legato al ristoro e di fatto equivalente ad una riduzione della bolletta energetica grazie agli incentivi ventennali di circa 180 euro/ MWh per l’energia condivisa.

2) Ambientale: legato alla riduzione delle emissioni di CO2 e alla produzione di energia verde.

3) Sociale per il rapporto umano e di condivisione nell’affrontare una problematica come quella dell’energia e della tutela dell’ambiente. 

L’Umbria si può definire un fiore all’occhiello? 

Solo in Umbria dovranno nascere oltre un migliaio di CER, coinvolgendo siti industriali e centri storici dove si hanno evidenti difficoltà di autorizzazione ed istallare impianti a energia rinnovabile.

Perché è importante una visione complessiva che abbracci anche l’ambiente costruito?

Oltre agli aspetti energetici ci sono altre tecnologie ambientali che coinvolgono gli edifici. Abbiamo avuto modo di applicare tali tecnologie proprio a Sant’Apollinare nel recupero delle ex Scuderie dei benedettini della Rocca. Tale immobile è il primo edificio al mondo in cui è stato applicato il protocollo energetico-ambientale per edifici storici LEED GBC HB (Leader in Energy Environmental Design historic Building).  

Ci sono alcune tecnologie che dovrebbero essere prese ad esempio come buone pratiche ad esempio: la raccolta delle acque piovane (come facevano i benedettini!) per uso negli sciacquoni; la ventilazione meccanica con recupero energetico, l’aria viziata espulsa all’esterno riscalda di inverno e raffredda d’estate l’aria esterna che viene immessa negli ambienti interni; il riscaldamento e raffreddamento a pavimento; il cappotto termico con sughero riciclato (spessore 12 cm); il tetto fresco con coppi e tegole con ingobbio anticato riflettente la radiazione solare; l imbrigliatura antisismica di tutto l’edificio con fasce di acciaio inox e consolidamento statico delle murature e infine  il ghiaino esterno bianco ad elevato albedo, per evitare il riscaldamento estivo dei piazzali e delle pertinenze.

Nel nostro Paese possiamo vantare importanti primati in merito alla edilizia sostenibile certificata con protocolli di sostenibilità energetico-ambientale.

MARCO MARI

Ingegner Mari, l’Italia è leader nei restauri green degli edifici storici.  

La leadership italiana sui temi dell’edilizia sostenibile è ampia, siamo ad esempio il secondo Paese in Europa ed il quarto a livello mondiale per numero di edifici certificati e in via di certificazione con i protocolli LEED(r) (Leadership in Energy and Environmental Design) il più utilizzato al mondo, ma è il GBC Italia che ha definito e messo a punto il primo protocollo energetico-ambientale rating system applicabile ai processi di restauro degli edifici storico-testimoniali, GBC Historic Building(r).

In Italia oltre il 30% degli edifici è stato realizzato prima del 1940 e molti di questi hanno un grande valore. Una esperienza innovativa e oggi il protocollo che abbiamo definito è anche particolarmente apprezzato a livello internazionale. Molti sono gli edifici che hanno perseguito la certificazione GBC Historic Building(r), il primo è stato proprio l’edificio denominato “Scuderie della Rocca di Sant’Apollinare”, un esempio mirabile legato anche ai processi di ricerca operati dall’ Università di Perugia ed in particolare dal CIRIAF.

Stanno perseguendo o hanno già perseguito il risultato a Ferrara il Castello Estense, Palazzo Gulinelli, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, a Roma Galleria Borghese, Villa Silvestri-Rivaldi, il Polo Culturale L'Acquedotto, e tra i committenti alcuni sono davvero rilevanti, come ad esempio il Demanio o il Gruppo Ferrovie dello stato.

Anche le chiese si stanno orientando verso il restauro green.

Si, stiamo definendo uno specifico approccio per gli edifici di culto e annoveriamo in via di certificazione delle importanti opere. Ad esempio, a Roma la Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, in Emilia-Romagna la Chiesa di S. Giovanni Battista in Denore, ma è prossima alla registrazione anche la Cattedrale di San Francesco ad Amatrice, un simbolo per una ricostruzione post sisma, sostenibile.

Siamo di fronte a un processo di rigenerazione urbana profonda.

Considerato che la filiera edilizia ed immobiliare hanno un impatto su energia e ambiente maggiore di qualsiasi altra filiera, è importante, anzi è fondamentale, che le azioni finalizzate ai processi di decarbonizzazione, riduzione del consumo di suolo, riduzione di consumi idrici e miglioramento delle condizioni di salubrità vengano definite su tale filiera se vogliamo raggiungere gli sfidanti obiettivi europei al 2030 e al 2050. Inoltre, investire in processi di rigenerazione profonda non migliora solo le prestazioni energetico-ambientali, ma produce anche la maggiore quantità di lavoro.

Una delle principali sfide odierne è proprio la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Quali sono i materiali usati?

Un edificio è un sistema complesso e coinvolge un alto numero di materiali, prodotti e sistemi. Una riqualificazione sostenibile operata con protocolli energetico-ambientali come quelli della famiglia LEED-GBC, predilige e premia ad esempio l’uso di materiali rapidamente rinnovabili, che abbiamo al proprio interno una ampia quantità di materiale riciclato e soprattutto che nel loro processo abbiamo emesso una minore quantità di CO2.

In generale esistono molte certificazioni che garantiscono tali criteri, come ad esempio per i prodotti a base legno (come PEFC o FSC) o per la valutazione complessiva degli impatti durante il ciclo di vita (EPD), etc. Inoltre, la scelta dei corretti materiali deve sempre essere seguita da corrette regole di posa e manutenzione, perché la vera riduzione degli impatti si ottiene durante l’intero ciclo di vita dell’edificio.

L’attenzione al miglioramento del comfort ambientale interno restituisce funzionalità agli edifici storici?

Confort e salubrità sono aspetti centrali ed irrinunciabili di un edificio certificato con un protocollo energetico-ambientale e il protocollo GBC Historic Building(r) non fa eccezione. Oltre il 10% del rating complessivo è costituito dalle attività e controlli che possono essere effettuati a tal fine.

Pensiamo ad esempio ad un asilo o ad una scuola elementare. Se consideriamo che i bambini hanno minore massa corporea, maggiore frequenza respiratoria e minore capacità immunitaria, comprendiamo immediatamente l’importanza che riveste l’aspetto della qualità dell’aria interna o ad esempio come agendo sulla ottimizzazione della qualità dell’illuminazione naturale si possa influire direttamente sulle capacità di attenzione e apprendimento dei giovani discenti. Non è un caso se il secondo edificio certificato con il protocollo GBC Historic Building(r), Palazzo Gulinelli a Ferrara, sia una scuola.

Parliamo di green jobs: i processi di edilizia sostenibile ne producono? Quali sono e perché sono i lavori del futuro?

I processi di edilizia sostenibile certificati con protocolli energetico-ambientali richiedono posti di lavoro qualificati che a ragione definiamo green jobs. Una grande opportunità per tali competenze è data dai Criteri Ambientali Minimi per l’Edilizia emanati dal Min per la Transizione Ecologica (CAM Edilizia).

I CAM sono obbligatori per tutte le opere di edilizia pubblica e la nuova revisione di agosto ne richiede la applicazione anche agli edifici storici, ma soprattutto prevede la valorizzazione nelle gare pubbliche introducendo punteggi premiali nei casi in cui siano presenti le competenze qualificate sull’edilizia sostenibile, come ad esempio professionisti qualificati come LEED Accredited Professional o GBC Historic Building Accredited Professional.

Ma la maggiore soddisfazione ci è data proprio dai giovani. Sono le giovani generazioni che si stanno appassionando a tali percorsi, forse perché i temi della sostenibilità, misurata e certificata, permettono di fornire una nuova interpretazione concreta del lavoro, più umana. La sostenibilità, a maggior ragione quando applicata all’ambiente costruito, si sta sempre più affermando come il differenziale che permette alle giovani leve di vedere la propria azione come utile e di potersi appassionarsi nuovamente al lavoro lasciando un contributo tangibile.

L'ingegnere Marco Mari durante il convegno.
L'ingegnere Marco Mari durante il convegno.
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