Un atlante femminista per scoprire quanto ci influenza (ancora) il patriarcato
«Se hai tra le mani questo libro, significa probabilmente che ti hanno sempre detto che "devi fare la brava bambina", "non devi tornare da sola con il buio perché ci sono i malintenzionati", oppure che "le donne sparlano sempre le une delle altre"; ma anche che "se sei un uomo non puoi farti vedere fragile", "se sei grasso non puoi indossare vestiti attillati" e "se nasci donna ci devi rimanere"». Inizia così Atlante Femminista. Alla scoperta del patriarcato. A scrivere è Angela Nicente, classe 1998, grafica e illustratrice vicentina che in questo volume tratteggia una geografia dei comportamenti indotti dalla struttura patriarcale della nostra società. Lo fa disegnando delle isole che sono metafore di mondi che conosciamo benissimo e di cui spesso subiamo le tacite regole: c’è l’isola dei Maschi Alpha, quella della Maternità Obbligata, quella della Carriera Sbarrata, della Sessualità Giudicata, del Femminicidio Ignaro, delle Amiche Nemiche, del Grasso Discriminato, dei Maschi Sapientoni, delle Casalinghe Illuse.
In ogni isola si ripetono frasi tossiche come se fossero mantra – “devi essere gentile e sensibile”, “le femministe odiano gli uomini”, “l’uomo deve farsi avanti per primo”, “diventare mamma è l’unico traguardo possibile”, “i ruoli di potere sono di pertinenza degli uomini” – e ogni isola è abitata da specie che ci è capitato di incontrare almeno una volta nella vita: donne che giudicano e offendono altre donne, padri che scaricano le responsabilità sulle loro compagne, donne che subiscono gli atteggiamenti prevaricatori dei loro uomini, donne che si fanno problemi a vivere pienamente la propria sessualità, donne in carriera che sono come leonesse, e via dicendo. Capita di ritrovarsi in alcune specie, anche. Ed è proprio in quel momento che Angela Nicente va alla ricerca della radice di quel comportamento rivelando, attraverso le lenti del pensiero femminista, come alcune dinamiche abbiano consolidato miti e false certezze alimentando la polarizzazione dei generi e il sistema patriarcale di cui tutte - possiamo dirlo - prima o poi siamo state (o stati) vittime.
Per creare il suo Atlante, Angela Nicente è partita da una riflessione personale sul perché di alcuni pensieri indotti: «Scoprire i come e i perché di quello che ho sempre considerato scontato, ovvio e immutabile, per me è stata un’enorme liberazione, che mi ha fatta diventare meno severa e giudicante con me stessa e con gli altri. Trovare la ragione per il fatto che mi vergogno se non sono depilata, comprendere perché mi sento in dovere di truccarmi per uscire di casa al mattino, sapere che con il mio corpo posso fare quello che voglio senza preoccuparmi del giudizio o parere altrui, aprire gli occhi sull’origine delle difficoltà che una donna incontra se vuole lavorare e magari vuole diventare anche madre...», spiega nella premessa.
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Da qui, l’obiettivo di cercare di dimostrare che il femminismo è prima di tutto uno strumento di crescita, scoperta ed esplorazione. Anche per gli uomini. Perché anche gli uomini subiscono una cultura che li spinge a riprodurre modelli comportamentali di dominio e prevaricazione. «Insomma, femminismo non è l’opposto di maschilismo, perché l’obiettivo del femminismo è darsi la possibilità di essere più felici e finalmente liberi tutte e tutti, perché non può esistere liberazione individuale da certi comportamenti o stereotipi se a cambiare non è la società nel suo complesso».
L’Atlante si chiude con una serie di consigli di lettura dedicati a ragazze e ragazzi che desiderano approfondire lo studio del femminismo: tra i titoli, Liberati della brava bambina di Maura Gancitano e Andrea Colamedici, Bastava chiedere! di Emma Clit, Il Corpo Elettrico di Jennifer Guerra, Manuale per ragazze rivoluzionarie di Giulia Blasi. Atlante femminista è un libro per imparare, riflettere e ironizzare su un sistema che è possibile cambiare. Donne e uomini insieme, per il bene di tutti.