Imparare ad amarsi davanti allo specchio: consigli su come allenare la propria autostima

Spesso dietro a insicurezze e insuccessi si cela proprio la carenza di autostima. Nella vita, nelle relazioni sociali e nel lavoro. L'autostima non dipende esclusivamente dalla bellezza estetica ma è un concetto molto più ampio.  C’è un modo per dare una svolta e aumentare la propria autostima personale? Certo, esattamente come un muscolo può essere allenata giorno per giorno. Alleniamoci insieme!

Avere una visione positiva di sé, credere nelle proprie unicità e capacità ci rende sicurə e prontə ad affrontare le sfide della vita. Nei limiti, non è egoismo ma sano amor proprio e tuttə noi ne abbiamo bisogno. Sicuramente essa è influenzata da molteplici fattori, come un'educazione ricevuta a tal proposito, le esperienze di vita, i successi, i fallimenti e il proprio carattere. Al contrario non dipende dalla bellezza fisica. Erroneamente tendiamo a pensare ciò, senza tener conto che invece la bellezza fisica è soggettiva mentre l'autostima è un concetto universale.

Inevitabilmente veniamo al mondo già desiderosi di approvazione per la nostra crescita. I nostri genitori sono i primi a darci un'opinione di quello che siamo. I nostri primi passi, i voti a scuola, la nostra educazione. Crescendo la situazione non cambia molto ma oltre a vivere all'ombra indirettamente del giudizio dei nostri genitori ci sentiamo continuamente in competizione con una società che ci vuole perfetti. Vediamo tuttə più bravə di noi, più bellə di noi, più talentuosə e più felici di noi. La loro fortuna ci sminuisce e avvilisce.

C’è un fantasma nella nostra testa ed è il fantasma del confronto

Siamo sempre in competizione. Ovviamente la competizione non è sempre malsana. Ci sono i pro e contro. Pensiamo ad esempio in ambito sportivo: il fatto di avere degli avversari e qualcuno con cui competere è sicuramente motivante, stimolante.

aumentare autostima

Se la competizione dunque è vissuta come qualcosa che stimola la crescita e porta a fare meglio e a mettersi in gioco, essa può essere addirittura utile, se invece è vista come qualcosa che trasmette ansia, invidia o rancore, riduce la positività e allontana dal nostro intento. Per farlo bisogna riconoscere le proprie capacità e i propri limiti, capire cosa è raggiungibile e cosa no e lavorare per ottenere non il massimo ma il meglio che possiamo.

L’altro dovrebbe essere visto come modello a cui aspirarsi e non fonte di invidia. Sì, un'altra forma di competizione sana è quella con se stessi. Dare uno sguardo al passato e congratularci per i nostri successi, piccoli o grandi che siano. Questo ci farà essere la migliore versione di noi stessə.

Non si arriva in alto superando gli altri ma superando se stessi

Questo ci farà anche accogliere con più serenità i fallimenti e capire che si può fallire e ricominciare senza intaccare la nostra dignità e il nostro valore e finalmente imparare a guardarci davanti allo specchio con serenità senza sentire il bisogno di associare la felicità al nostro corpo o al nostro essere ma vivere semplicemente più serenamente il rapporto con noi stessə.

Diventiamo padroni della nostra felicità e serenità. Rientriamo in possesso della nostra unicità. Abbiamo bisogno della bellezza e del valore della diversità. Lasciamo quel bambinə che per crescere ha bisogno di approvazione da parte degli altri. Solo così possiamo davvero esprimere tutto il nostro potenziale e a scoprire la felicità dentro di noi. Perché il segreto per riuscire a realizzare piccoli o grandi obiettivi e superare le sfide e difficoltà della vita è solo ed esclusivamente uno: credere in noi stessi.

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