Arriva a Milano “Controcorrente”, lo show di Italy Bares a sostegno di ANLAIDS. Intervista a Elena di Coccio

Italy Bares ritorna per il quinto anno consecutivo con il suo spettacolo Controcorrente, in programma il 17 e 18 Maggio presso il Teatro Repower di Milano. Si tratta di uno spettacolo di beneficenza a sostegno di ANLAIDS Lombardia ETS e vedrà la partecipazione di numerosi ospiti speciali tra cui Elena di Cioccio, Katia Follesa, Angelo Pisani e i ballerini del corpo di ballo del teatro alla Scala. Il suo fine comune? La lotta ad ogni tipo di discriminazione e stigmatizzazione

L'attrice Elena di Cioccio, sostenitrice del progetto, interpreterà il ruolo della dottoressa, condividendo il messaggio del progetto come persona con HIV. Per la prima volta, Italy Bares accoglierà dieci ballerini del prestigioso corpo di ballo del Teatro alla Scala che, con una coreografia esclusiva firmata da Damiano Artale e Nadia Scherani, metteranno a disposizione la loro arte per abbracciare questa importante causa.

Katia Follesa e Angelo Pisano, celebri attori comici, garantiranno risate e coinvolgimento del pubblico con la loro spiccata ironia. La giovane attrice Cristina Parkuche, che vanta già una ricca carriera in teatro e sul piccolo schermo, sarà invece la protagonista dello spettacolo affiancata da un talentuoso cast di attori come Giovanni Rotolo, Gabriele Foschi, Brian Boccuni, Andrea Verzicco, Komolchy De Pace, Omar Barole.

Locandina
Locandina

Un doppio appuntamento per un evento che dal 2019 è arrivato in Italia grazie al Direttore Artistico Giorgio Camandona, che lo ha fatto crescere di anno in anno grazie al sostegno di artisti, professionisti del settore e con la collaborazione di Anlaids Lombardia ETS, di Compagnia della Rancia e il supporto di Stage Entertainment.

Italy Bares si ispira a Broadway Bares, progetto americano del regista e coreografo Jerry Mitchell, che nel 1992 ha dato vita a questo charity show in risposta alla crisi provocata da HIV e AIDS e diventato poi un appuntamento annuale per star e performer internazionali uniti in favore della stessa causa.

I coreografi di Italy Bares
I coreografi di Italy Bares

La storia dello spettacolo "Controcorrente"

Controcorrente racconta la storia di Michele e Fatima, due persone destinate a sfiorarsi sfidando gli ostacoli della vita. Il primo è un medico che ha appena iniziato a lavorare in consultorio e sogna di aiutare le persone in difficoltà. Un ragazzo buono, attento e preparato che ogni giorno va contro il cinismo del padre, uomo ricco e potente. La seconda è una ragazza africana che è riuscita ad affrontare le correnti reali del Mediterraneo, trovando una manciata di niente in un Paese in cui la sua presenza è intermittente.

Fatima, infatti, è una clandestina: invisibile per l’Italia eppure al centro degli interessi di Andrea, un giovane di buona famiglia che pensa solo a divertirsi. Le loro vite si intrecceranno accompagnate dalle coreografie e dai ritmi africani alternati a quelli pop della musica internazionale, in una storia colma di emozione, di ritmo, sensualità, violenza e dolcezza, impetuosa e incontrollabile come le onde del mare.

Un racconto intenso che apre una finestra sulle difficili condizioni in cui una persona HIV positiva si trova a vivere semplicemente sulla base del luogo geografico di nascita

Quello che da noi significa cura e vita, altrove è ancora sinonimo di disprezzo, sofferenza e in molti casi morte. Una riflessione sul privilegio, troppo scontato, che abbiamo di vivere in un Paese che ci permette di accedere alle cure e alla salvezza. Ma non solo: anche una riflessione sull’importanza di allargare i nostri orizzonti e di saper guardare anche altrove affinché la storia di Fatima non sia ingoiata dal mare del nostro disinteresse.

Angelo Pisano e Katia Follesa
Angelo Pisano e Katia Follesa

L'evento, diretto da Mauro Simone e con la regia associata di Alfonso Lambo, è una testimonianza tangibile dell'impegno di Italy Bares e dei suoi fautori nella lotta contro l'HIV e l'AIDS. Con oltre 100 performer e 11 coreografi, Controcorrente promette sicuramente emozioni forti e densi momenti di riflessione contro ogni forma di discriminazione.

L'impegno di ANLAIDS Lombardia ETS

I proventi dello spettacolo saranno devoluti ad ANLAIDS Lombardia ETS, associazione attiva da oltre 30 anni nella lotta contro l'HIV e le infezioni sessualmente trasmissibili.

Fondata nel 1985, è la prima associazione italiana impegnata contro la diffusione del virus HIV, di AIDS, delle infezioni sessualmente trasmissibili e delle nuove infezioni virali

Una rete di professionisti e volontari che opera a livello nazionale e regionale. Per avere una presenza capillare sul territorio è nata, nel 1989, Anlaids Lombardia che parla quanto più possibile di benessere e di cultura della prevenzione, diffondendo una corretta informazione, realizzando progetti educativi, combattendo l’esclusione sociale legata alla sieropositività, stando al fianco delle persone fragili, lavorando per la ricerca nei reparti di Malattie Infettive in cui opera. Grazie a un impegno quotidiano e ad alcuni progetti specifici, come Convivio, Arim e Italy Bares, Anlaids Lombardia lavora perché la Salute Globale sia di tutti. Andrea Gori è presidente di Anlaids Lombardia e Donatella Mainieri è il direttore operativo. Attraverso questi progetti educativi e di sensibilizzazione, ANLAIDS dunque si impegna a promuovere una cultura della prevenzione e combattere la stigmatizzazione.

Di HIV, di AIDS, di infezioni sessualmente trasmissibili e di nuove infezioni è necessario continuare a parlare, per diffondere una cultura del benessere, in tanti luoghi e in tutti i modi possibili. Anche per questo parlarne a teatro, grazie a Italy Bares è così importante per combattere insieme paura, stigma, pregiudizio e solitudine.

L'appuntamento con Controcorrente è al Teatro Repower di Milano il 17 e 18 maggio: un'occasione unica per sostenere una nobile causa e godere di uno spettacolo coinvolgente con un cast artistico di grande spessore. I biglietti sono disponibili su TicketOne e presso punti vendita autorizzati.

Una serata di solidarietà e arte dove ogni applauso, risata ed emozione possono diventare un gesto concreto d'amore e di speranza per un mondo libero da discriminazioni, pregiudizi e tabù.

Intervista a Elena Di Cioccio

Elena di Cioccio è conosciuta e amata come attrice e conduttrice attraverso i suoi molteplici ruoli sia su emittenti radiofoniche che sul piccolo e grande schermo. La sua è una testimonianza di talento, coraggio e passione: la sua storia emerge nel cuore della lotta contro l'HIV e per la promozione dei diritti e della dignità delle persone con HIV.  

Ho avuto l’onore di avere una piacevole  conversazione sincera e profonda, in cui Elena ha condiviso la sua esperienza personale e il suo coinvolgimento nel progetto Controcorrente. Questo straordinario spettacolo di beneficenza, a sostegno di ANLAIDS Lombardia ETS, vede Elena sul palcoscenico, portando la sua arte e il suo impegno per una causa tanto importante quanto delicata.

Attraverso le sue parole e la sua esperienza, Elena ci offre una prospettiva sulla necessità di combattere la discriminazione e lo stigma che ancora circondano questa malattia.

Elena, prima di tutto, grazie per averci concesso questa opportunità. Prima di iniziare, vorrei chiederti di presentarti ai nostri lettori. Chi è Elena Di Cioccio al di là dei riflettori e delle telecamere? Come descriveresti te stessa e il tuo percorso personale e professionale fino a oggi?

Sono una donna come tutte le altre, con una vita quotidiana, un cane, degli hobby, passioni e faccio un lavoro che amo molto, quello di fare spettacolo, sia come scrittrice che come performer, il tutto nato dalla necessità di raccontare delle storie.

Qual è stato il momento più difficile per te dopo aver ricevuto la diagnosi di HIV? Come hai affrontato quel momento e c’è stata una persona in particolare che ti è stata accanto?

Non ho avuto nessuno accanto a me, né famiglia né amici. Ho vissuto il tutto nel mio segreto, nell'anfratto più nascosto, un'abitudine che ho portato avanti. Di momenti difficili ce ne sono stati molti, come ho detto nel mio libro. Recentemente invece, ho affrontato un episodio che evidenzia la discriminazione sottesa nei confronti dei pazienti HIV positivi nelle assicurazioni mediche. Approfondirò e indagherò su questo per capirne di più, in quanto non vedo nessuna motivazione per essere un contraente di serie b.

Parlando di Controcorrente, quali sono le emozioni che provi nel portare sul palcoscenico un tema così importante e delicato come l'HIV e la stigmatizzazione ad esso associata?

Lo spettacolo è bellissimo, ho avuto modo di vederlo l'anno scorso e rimanerne colpita perché la capacità che hanno Mauro - il regista - e Giorgio - direttore creativo - di inventare e immaginare è un qualcosa di assolutamente travolgente. Quest'anno inoltre, la scena si aprirà con un quid in più di commozione perché sarà affrontanto anche il viaggio di una migrante, unendo così varie problematiche che sono fonte di discriminazione: essere donna, migrante, di un altro Paese ed essere esposta a questa malattia in un Paese diverso. Io sono molto fortunata a essermi ammalata qui in Italia perché il sistema sanitario italiano riserva alle persone fragili un trattamento ottimale ma in qualsiasi altro posto definito "terzo mondo" la tua aspettativa di vita è completamente differente. È un modo per toccare questi temi delicati con bellezza e profondità attraverso le arti.

Qual è, secondo te, il modo migliore per creare un ambiente accogliente e privo di giudizi nei confronti di una persona con HIV, al fine di abbattere pregiudizi e stigma? E quali sono gli stereotipi o gli atteggiamenti discriminatori che detesti di più e vorresti veder scomparire?

Non detesto gli atteggiamenti discriminatori, capisco che le persone reagiscano in modo diverso. Tuttavia, sono fermamente contraria alla chiusura e alla mancanza di informazione, poiché questa mancanza di conoscenza ostacola l'evoluzione umana. Non giudico chi mostra una reazione scomposta, poiché non conosco la sua storia e il suo contesto. Il disgusto, l'imbarazzo e la vergogna sono sentimenti dell'altro, non miei.

Hai un consiglio o parole di incoraggiamento da dare a chi si trova ad affrontare una situazione simile alla tua?

Non sentirti da sola o da solo. Ho commesso l'errore di isolarmi, pensando che la mia situazione fosse unica e insormontabile. Tuttavia, condividere la propria storia allevia il peso, poiché potrebbe essere simile a quella di molte altre persone. Raccontare e ascoltare, quindi, è fondamentale. Consiglio di avere fiducia e di non chiudersi in se stessi, poiché le cure e le dinamiche attuali sono molto diverse da quelle di 20 anni fa.

Ho imparato una frase che mi piace condividere: "Abbiamo fatto degli errori? Forse. Magari neanche abbiamo fatto degli errori, ma di certo non siamo degli errori"

Quali sono i tuoi prossimi progetti ?

Ho appena terminato le riprese di un film intitolato Stanza Indaco e spero che sia pronto già per il festival di Locarno, previsto per luglio. Inoltre, è in programma l'uscita di una serie americana girata in Italia intitolata Signora Volpe, della quale faccio parte nel cast della seconda stagione e dovrebbe essere disponibile quest'estate. In autunno, presenterò il mio spettacolo dal titolo ProPOSITIVA, che rappresenta la parte divertente e ironica della mia storia dopo il mio coming out. Voglio farvi riflettere e ridere su alcune dinamiche assurde della vita, perché, anche quando tutto sembra andare storto, mantenere una prospettiva positiva può portare un sorriso.

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