Diego Gastaldi, l’atleta paralimpico che ha costruito un camper su misura per lui

Creator digitale, atleta paralimpico e campione italiano. Sport, natura e libertà. Questa la bio di Diego Gastaldi che, con i suoi 131mila followers su Instagram, riesce a essere una fonte di ispirazione “non perché riesce semplicemente a fare la spesa in sedia a rotelle”, ma perché è davvero un campione. Ora vi raccontiamo il motivo!

Classe 1984, nato in Sardegna e sin da bambino appassionato dello sport, oggi Diego possiede 4 record italiani di atletica ed ha vinto due medaglie agli Europei di Berlino nel 2018.

Ma la storia di Diego non si limita solo agli ambiti sportivi, perché il suo spirito avventuroso e la sua mentalità intraprendente lo hanno portato ad affrontare nuove sfide, tra cui la costruzione di un camper adatto alle sue esigenze per poter esplorare il mondo.

Un suo recente video sui social, in cui mostra il suo nuovo camper, è diventato virale raggiungendo addirittura 4 milioni di visualizzazioni

Intervista a Diego Gastaldi

"Ero quel bambino che ti smonta la lavatrice per vedere com'è fatta dentro”: questa è una delle risposte che hai dato ai tuoi followers alla domanda su come hai imparato a fare queste cose, e mi ha particolarmente colpita. Eri davvero un bambino così ingegnoso, Diego? 

Sicuramente mi piaceva e mi piace tutt'ora scoprire come funzionano le cose, oltre alla lavatrice ero capace di smontare anche il trenino che mi regalavano a natale! A 20 anni mi sono iscritto a Ingegneria Aeronautica anche se, purtroppo, non ho completato il corso di studi a causa dell'incidente un anno prima della laurea. "Il fai da te" è sempre stata una mia passione!

https://www.instagram.com/p/CwtIZljI5Fi/

Diego adulto quindi non ha perso quella curiosità e intraprendenza. Quanto tempo ci hai impiegato a costruire il tuo camper? Puoi parlarci del processo di costruzione del camper?

È stata davvero una sfida enorme! La difficoltà maggiore era anche nel "come" costruirlo perché, avendo dei limiti fisici, dovevo dividere il lavoro in base alle mie esigenze. Ho avuto un supporto da una macchina che mi ha messo in piedi bloccandomi le ginocchia ma che, inevitabilmente, mi ha portato ad avere un forte mal di schiena, a volte per giorni interi. La maggior parte del lavoro l'ho fatto da solo, anche se mio fratello mi ha aiutato in diversi modi, come per il montaggio dei pannelli solari sul tetto. La mia più grande difficoltà? È stato il mio disordine! Anche se sono molto orgoglioso nella progettazione del lavoro.

Viaggiare per il mondo in camper è una sfida avventurosa per chiunque, disabilità o meno, sei d’accordo?

Sicuramente sì, ma se una cosa ti piace non ti pesa. Io ad esempio non resisterei otto ore al giorno in ufficio! A rendere il tutto più avventuroso, perché il mio obiettivo è andare oltre e non restare sul camper, ci pensa la mia handbike con la quale posso pedalare. Grazie a lei potrò andare davvero ovunque, sulle scogliere, sulla sabbia. Non voglio solo guardare il mare, voglio proprio esplorarlo! I problemi ci sono e ci saranno sempre, ma è una parte dell'esperienza. Potrebbe pesarmi l'essere lontano dalla mia famiglia e le persone più care.

Come si svolge quindi la tua giornata tipo?

La mia giornata tipo non esiste! Sono contro la routine, mi pesa davvero tanto. Oggi per esempio mi trovo in Calabria, e insieme ai ragazzi del WWF andiamo a vedere la schiusa delle tartarughe. Un mese fa ero sulle Alpi e facevo le discese con altri ragazzi.

Parlando del tuo percorso come atleta paralimpico, hai ottenuto grandi successi e vinto titoli importanti. Come hai trovato l’equilibrio tra le tue passioni sportive e l’avventura di viaggiare?

Non sono mai riuscito a trovare un equilibrio. Perché con lo sport paralimpico mi allenavo dalle 8 di mattina fino alle 7 di sera quindi non c'era molto spazio per viaggiare. Ora mi dedico allo sport per lo più "esplorativo", come lo definisco io, ovvero esploro la scogliera, faccio immersioni, vado in barca a vela. Anche se non fa più parte di me, lo sport paralimpico mi ha dato tanto, mi ha fatto conoscere persone straordinarie ed è stata una fase fondamentale della mia ripresa dopo il mio incidente.

https://www.instagram.com/p/CwUmYUDoMCB/

Puoi raccontarci i tuoi prossimi obiettivi?

Ho raggiunto già un obiettivo importante in questa fase di viaggio. Il mio prossimo desiderio è aggiungere nella mia vita uno scopo che ritrovo sempre di più nella protezione dei mari e degli oceani, infatti sono a contatto con varie associazioni. Voglio sentirmi importante per la tutela del nostro pianeta.

Riproduzione riservata