Donne ed editoria: crescono imprenditrici e autrici, ma il gender gap resta alto
Più di 60 case editrici, un centinaio di autrici, 14 tra dialoghi e focus e 3 grandi eventi. L’8 marzo dell’editoria si è dato appuntamento a Roma per la sesta edizione di “Feminism”, quattro giorni di incontri dedicati alla produzione culturale delle donne in cui si è affrontato, inevitabilmente, anche il tema del gender gap nel settore.
L’edizione di quest’anno si è tenuta, come da tradizione, alla Casa Internazionale delle Donne di via della Lungara 19, e la scelta dell’organizzazione è stata quella di dedicarla a tutte le donne iraniane, da settimana in lotta per la loro vita e per la loro libertà. A rappresentarle, nel giorno dell’inaugurazione, Parisa Nazari, iraniana che vive in Italia, interprete, mediatrice culturale e attivista dei diritti umani, nonché membro dell’associazione culturale APS Donne di carta: non a caso il motto di Feminism 2023 è stato “rammendare il mondo, ricucire le vite”.
I vent’anni del più grande archivio femminista d’Italia
Patrocinata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Roma, Feminism è stato anche il primo appuntamento delle celebrazioni per il ventennale di Archivia, la biblioteca-archivio specializzata in storia e cultura delle donne. Quella di Archivia è, a oggi, una collezione unica e sterminata che conta su 43 fondi archivistici, dai primi decenni del '900 a oggi, una biblioteca di 30mila volumi, pubblicazioni periodiche del femminismo e della cultura di genere nelle sue varie declinazioni, manoscritti, tesi di laurea, 35mila fotografie, manifesti, una fonoteca e una videoteca che abbracciano un arco temporale di 30 anni in cui sono custoditi rari documenti del femminismo degli anni '70 e del movimento lesbico degli anni '80.
«Quest’anno ricorre il ventennale della nostra organizzazione, nata il 2 luglio del 2003 con appena dieci fondi costitutivi - spiega Loretta Bondì, la presidente di Archivia - oggi ne abbiamo 43 che documentano la storia del movimento delle donne in Italia in modo dettagliato e completo. La collezione è stata arricchita nel corso degli anni con un’ottica di genere sempre presente, che continueremo a perseguire nei prossimi anni, e grande soddisfazione arriva anche dal fatto che per la prima volta la città di Roma abbia riconosciuto in modo concreto l’importanza e il valore di Archivia e ne abbia elogiato il lavoro e l’importanza».
«Ci aspettano moltissime sfide impegnative nei prossimi anni - ha concluso Bondì - e sappiamo bene che una di quelle fondamentali è l’assetto politico che ci troviamo ad affrontare in questo periodo. Il nostro lavoro acquista particolare importanza anche alla luce del fatto che ci troviamo di fronte a uno degli ultimi archivi cartacei di cui potremo disporre adesso e in futuro, e preservarlo è un’altra sfida significativa».
Donne ed editoria: crescono imprenditrici e autrici, ma c'è ancora tanto da fare
Feminism è stata anche l’occasione migliore per discutere del mondo dell’editoria al femminile, sia dal punto di vista delle imprenditrici sia da quello delle autrici: «Negli ultimi anni abbiamo assistito a un incremento sostanziale del numero delle donne attive nel mondo dell'editoria, in ruoli anche molto diversi tra di loro - conferma Isabella Ferretti, vicepresidente di Adei, l’associazione degli editori indipendenti - Le figure apicali nelle grandi aziende sono ancora rare, ma nell'editoria indipendente si moltiplicano le imprenditrici di settore».
VEDI ANCHE CultureEugenia Romanelli, l’imprenditrice che ha fondato un brand culturale per riscrivere la contemporaneitàÈ nel mondo degli editori indipendenti, dunque, che le donne riescono a guadagnare spazio in cui far sentire la propria voce, sia a livello imprenditoriale sia sul fronte delle autrici: «Le donne sono presenti sempre più spesso anche in classifica, e senza limitazioni dal punto di vista del genere o dei temi trattati - aggiunge Ferretti - Un punto di partenza importante per l'editoria del futuro». Ed è donna anche chi legge: secondo un’analisi dell’ufficio studi AIE (Associazione Italiana Editori) su dati di Pepe Research, nel 2021 le lettrici erano il 60% contro il 52% di lettori, ed è tra le donne che c’è la percentuale più alta di forti lettrici, ovvero quelle che leggono 12 o più libri l’anno: il 10% della popolazione, contro il 7% degli uomini.
Dal punto di vista delle autrici, i dati testimoniano quanto detto da Ferretti, ovvero che sono in aumento: nel 2005 erano il 29,7%, nel 2017 sono salite al 38,3% del totale, nel 2021 la percentuale era lievitata ancora. Confermata anche la crescita di presenza femminile anche nei ruoli dirigenziali e tra le cariche di responsabilità: «Penso sia molto importante che si sia consolidata nel tempo la voce femminile e l’apertura alla differenza e al diverso - conclude Marco Zapparoli, presidente di Adei - Una manifestazione come Feminism non è un semplice momento di mercato, ma uno di scambio culturale, ed è fondamentale preservarlo e portarlo avanti».