Educazione finanziaria: nasce Harmoney, l’app che aiuta la Gen Z a gestire il denaro

L'idea di Harmoney è nata nell'ambito di Aurora Fellows, un project for impact nato con l’obiettivo di dare l’opportunità ai giovani under23 di esprimere e scoprire i loro talenti. Ecco come funziona

Un’app per educare i giovani alla gestione finanziaria, sfruttando uno degli strumenti con cui hanno più dimestichezza: lo smartphone. Si chiama Harmoney ed è stata sviluppata da Emanuele Sacco, giovane fellow del progetto Aurora e studente di fisica all’Università degli Studi di Milano, già Alfiere della Repubblica e delegato italiano Youth7 (G7) sui temi di democracy ed education, da sempre appassionato di formazione.

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Harmoney è stata sviluppata nell’ambito di un progetto promosso a livello nazionale da BPER Banca attraverso il concorso “B-Education: idee che valgono”, con un obiettivo: trasferire agli studenti concetti di educazione finanziaria e sostenibilità coinvolgendo le università italiane.

Un aspetto molto importante ma troppo spesso trascurato, quello dell’educazione finanziaria, tenuto conto che nella classifica OCSE sull’alfabetizzazione finanziaria l’Italia si colloca all’ultimo posto sui 26 Paesi del mondo coinvolti nell'indagine. L’80% degli studenti italiani ha un livello insufficiente, e per il 91% la principale fonte di informazioni è limitata alla sola famiglia. Contestualmente a questo scenario, cresce però l’interesse da parte dei giovani della Gen Z (circa il 52%) e della Gen Y (circa il 90%) in merito a questi temi.

Da qui nasce Harmoney: Sacco l’ha progettata insieme con Alin Tomulet, studente di Data Science presso l’UNIMIB anch’egli diventato recentemente fellow di Aurora; Pietro Cappellini, studente di Design alla NABA, anche lui Alfiere della Repubblica e delegato DRUPA 2024, e Luigi Masini, studente di ingegneria fisica al POLIMI, già vincitore del Nestlé Startup Program e Full Stack Developer. L’idea è stata presentata al concorso e ha vinto, consentendo così sia di avviare lo sviluppo e tributando agli ideatori un premio di 40.000 euro e un certificato.

«L’educazione finanziaria è una tematica che riguarda tutti prima o poi nel corso della vita e la scarsità di conoscenza che c’è nel paese è profonda» - spiega Emanuele Sacco - «Ritengo che affrontare questo problema e promuovere una maggiore consapevolezza e comprensione finanziaria tra i giovani sia cruciale. Cercavamo una soluzione che parlasse la nostra lingua, proprio per questo Harmoney racchiude in sé gli aspetti che caratterizzano la nostra generazione: innovazione tecnologica, apprendimento personalizzato e applicazione pratica oltre alla conoscenza teorica».

Come funziona Harmoney

Harmoney, una volta scaricata, fornirà agli utenti le competenze necessarie alla gestione della loro vita economica, dal risparmio fino a concetti più avanzati. L’esperienza all’interno dell’app è stata progettata seguendo la metodologia DOMS, utilizzata da istituzioni tra cui le università di Oxford, Harvard e Cambridge per i loro corsi online.

L’applicazione, sviluppabile per iOS e Android, si rivolge a tutte le generazioni con un obiettivo di espansione di target alla popolazione compresa tra i 30 e 40 anni, e sarà divisa in moduli. Ogni modulo sarà strutturato in lezioni della durata media di 1 minuto orientate al learning-by-doing e composte al 10% da teoria, 80% pratica e 10% feedback.

Grazie all’implementazione dell’intelligenza artificiale, i contenuti e il formato delle lezioni possono essere personalizzati e ottimizzati in base allo stile di apprendimento dell’utente. Il livello di difficoltà è crescente, per trovarsi sempre nella zona di sviluppo prossimale dell’utente e massimizzarne quindi la motivazione.

Come è nata Harmoney

L’app è nata grazie alla collaborazione tra Sacco, Pietro Cappellini e Luigi Masini sotto l’egida di Aurora Fellows, un project for impact nato proprio con l’obiettivo di dare l’opportunità a giovani under23 di esprimere e scoprire i loro talenti. È grazie all’impegno come volontario dell’associazione Homo Ex Machina, realtà da cui nascerà poi Aurora Fellows, che Sacco ha conosciuto Cappellini e Masini. Aurora Fellows gestisce infatti l’Aurora Experience, un programma educativo in cui gli u23 che entrano a farne parte, hanno l’opportunità di entrare in contatto con numerose realtà e, nel caso di Emanuele, è proprio attraverso queste ultime che ha potuto aderire al concorso e dare vita ad Harmoney.

«Aurora ha svolto un ruolo fondamentale come catalizzatore nello sviluppo e nella nascita del nostro progetto. Un valore aggiunto significativo di Aurora è proprio la sua capacità di collaborare con giovani talenti, creando una rete che può veramente cambiare le vite, come nel mio caso», ha concluso Sacco.

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