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Le iniziative per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Dal 1999, il 25 novembre è riconosciuto ufficialmente dalle Nazioni Unite come la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Ecco le iniziative organizzate in diverse parti d’Italia

Anno dopo anno, il 25 novembre assume un’importanza sempre più grande. Basta guardare ai numeri: soltanto nel 2021, in Italia, le vittime di femminicidio sono già più di 100, e i dati diffusi dal Ministero della Giustizia testimoniano come venga uccisa una donna ogni tre giorni, nella stragrande maggioranza dei casi in famiglia, da partner o ex partner.

Cortei, manifestazioni ed eventi culturali

Dati inquietanti, che ogni anno spingono le associazioni che si battono per la difesa e la tutela delle donne, ma anche i Comuni e le Regioni, ad avviare campagne e organizzare eventi di sensibilizzazione con l’obiettivo duplice di far sapere alle donne che non sono sole e fornire loro strumenti utili a difendersi e a uscire da situazioni che mettono a rischio la loro salute e la loro vita. Quest’anno, per esempio, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne l'associazione Non una di meno ha organizzato nuovamente manifestazioni e cortei in tutta Italia, con uno, quello nazionale, fissato per il 27 novembre a Roma: «Ci saremo tutte», è la promessa rinnovata ogni anno.

Sul fronte mostre ed eventi culturali, il Centro Antiviolenza La Nara, all’interno del progetto ATENE (Azione Territoriale contro la violEnza di geNEre), promuove la mostra Domestica. Assistere alla violenza, a cura di Sedici gruppo indipendente di fotografǝ, e Teatro Metropopolare, collettivo artistico di ricerca in ambito teatrale. La mostra, che sarà visitabile dal 24 novembre al 12 dicembre presso il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, propone una riflessione sul difficile tema della violenza assistita attraverso un percorso inedito composto da immagini fotografiche e tracce sonore, che conduce le spettatrici e gli spettatori ad assumere un nuovo punto di vista sui concetti di violenza e maltrattamento.

Ancora, Gruppo Selex e Bergner Group Italia promuovono la mostra fotografica #30paroleimportantipernoi, con 30 ritratti in bianco e nero di uomini che hanno scelto una parola chiave per ribadire il no alla violenza. Le fotografie sono di Eolo Perfido e rimarranno in mostra dal 22 al 28 novembre da Tenoha Milano.  L’ingresso è libero, con donazione destinata all’Associazione Doppia difesa, che sostiene nel percorso di denuncia le donne abusate o discriminate.

Alle Gallerie degli Uffizi di Firenze è invece in mostra Lo sfregio – Ilaria Sagaria / Gian Lorenzo Bernini, un dialogo tra la pratica della fotografa Ilaria Sagaria e un’opera emblematica del celebre scultore barocco: il busto di Costanza Piccolomini Bonarelli, amante dell’artista e vittima di un’aggressione commissionata dallo stesso Bernini per gelosia: «In occasione della mostra, il busto di Costanza Piccolomini Bonarelli è stato sottoposto a un restauro finanziato dalle Gallerie degli Uffizi - ha detto il direttore del museo fiorentino, Eike Schmidt - l’opera così si può di nuovo apprezzare appieno, grazie a questo simbolico atto di risarcimento. In mostra la guardiamo non solo come un capolavoro di uno dei massimi scultori barocchi, ma siamo invitati a riflettere sull’efferata violenza dei forti contro i deboli. E a meditare sul dolore inenarrabile della sopravvivenza».

Nella sala consiliare del Comune di Borriana (BI), invece, è aperta la mostra Com’eri vestita?, una riflessione contro gli stereotipi che colpevolizzano le vittime di stupro nata da un progetto dell’Università del Kansas (Usa) e portata in Italia nel 2018 dall’associazione milanese Libere Sinergie. Adesso è Amnesty International a occuparsi di portare in varie zone d’Italia la mostra, dove i protagonisti sono abiti che riproducono quelli indossati dalle vittime di violenza.

La Compagnia di Arti e Mestieri diretta da Bruna Braidotti ha invece deciso di portare avanti la lotta a favore dei diritti delle donne attraverso il teatro, e lo fa con uno spettacolo dal titolo La scena contro la violenza sulle donne che fino al 3 dicembre calcherà i palcoscenici di Remanzacco (Ud), Pordenone, Sestri Levante (Ge), San Giorgio della Richinvelda, Fontanafredda e Sesto al Reghena. La serie di eventi è sostenuta, oltre che dai Comuni ospitanti, da Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia e Fondazione Friuli, ed è inserita nel programma coordinato dall’Assessorato alle Pari opportunità del Comune di Pordenone “Uniti contro la violenza sulle donne”, con il patrocinio del centro anti violenza Voce Donna Onlus e s/paesati.

Proprio il 25 novembre inaugura poi a Palermo la performance Will you still love me tomorrow? dell’artista Bios Vincent. Parte di un percorso espositivo più ampio, curato da Angelo Crespi e promosso dall’associazione culturale Vertical Linea, è allestita nelle sedi palermitane del Museo Regionale d'Arte Moderna e Contemporanea. Protagonisti della scena sono 2000 cuori in cemento che riportano, sulle frecce che li trafiggono, i messaggi che il pubblico ha voluto affidare all’artista in questi ultimi mesi, esprimendo liberamente emozioni e pensieri sull’amore attraverso la piattaforma www.iamyou.it. Tasselli di una lunga (e faticosa) narrazione con cui Bios Vincent, disponendo ogni singolo pezzo fisicamente nello spazio, compie un atto di sensibilizzazione e coinvolgimento degli spettatori all’interno di una liturgia in grado di restituire, attraverso tutti i sensi, l'importanza del gesto. 

Iniziative social e campagne

Diverse anche le campagne lanciate via social e gli eventi fisici e digitali. Mama Chat, associazione no profit per l'empowerment e la salute psicosociale femminile, primo sportello di ascolto psico-sociale in Europa che aiuta le donne, ha lanciato la campagna di sensibilizzazione #unasutre contro la violenza, invitando a condividerla sui propri social per dar maggior risalto possibile: "Una donna su tre è vittima di violenza, allontanati da chi non ti ama”. Lo sportello di MamaChat è accessibile online, dal lunedì al venerdì, ed è possibile parlare con una psicologa in modo anonimo e gratuito, senza lasciare tracce sul proprio telefono.

Dal 21 al 28 novembre è inoltre attiva la campagna Componi la libertà di Di.Re, Donne in rete contro la violenza. Chiamando da telefono fisso o inviando un SMS al 45591 si donano dai 2 ai 10 euro all’Associazione, che coordina 84 case rifugio e aiuta ogni anno 20mila donne in difficoltà per il ritardo dell’erogazione dei fondi 2021 statali. 

ActionAid ha invece lanciato la campagna #call4Margherita, prendendo spunto dalla storia della donna che per sfuggire al compagno violento ha finto di telefonare per ordinare una pizza: fino al 25 novembre, nelle pizzerie che aderiscono alla campagna, inquadrando il QrCode stampato sui cartoni e condividendolo sui social si sostiene la richiesta di aumentare i fondi contro la violenza di genere. Per donare actionaid.it/call4margherita.

Anche la Polizia di Stato quest’anno ha rinnovato la sua campagna contro la violenza sulle donne, ribattezzata Questo non è amore. #autiamoledonneadifendersi è l'hashtag scelto dalla Direzione Centrale Anticrimine della polizia di Stato per quest’anno, hashtag con cui gli agenti diffonderanno in tutta Italia opuscoli su come comportarsi se si è vittima di violenza o si conosce una donna che la sta subendo.

Coop ha invece deciso di sostenere oltre 100 associazioni antiviolenza che assistono oltre 20mila donne con una serie di iniziative finalizzate a raccogliere fondi, diversificate a seconda delle regioni. La novità di quest’anno è la Woman Bag, la borsa in cotone biologico venduta nel mese di novembre da alcune cooperative con scritto Questa non è una borsa. È il numero 1522, per la quale parte del ricavato sarà devoluto alle associazioni che sui territori si occupano di assistenza alle donne vittime di violenza. La shopper sarà venduta nel mese di novembre da Nova Coop in Piemonte, Coop Liguria, Coop Lombardia e Coop Alleanza 3.0.

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