Giornata della Sclerosi Multipla: la Storia di Laima e Matteo e del loro cammino di solidarietà
Ogni anno, la Settimana Nazionale della sclerosi Multipla, organizzata dall'Associazione AISM sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, accende i riflettori su questa malattia neurodegenerativa. Il 30 maggio, in occasione della Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla, numerosi sono i monumenti in tutta Italia illuminati di rosso per accendere l'attenzione sulla malattia.
Matteo e Laima, due giovani appassionati di viaggi e avventure, hanno deciso di percorrere a piedi il lungo cammino da Roma a Santa Maria di Leuca, passando per Brindisi, per raccogliere fondi e sensibilizzare il pubblico sulla Sclerosi Multipla.
La loro avventura, segnata da sfide quotidiane, incontri generosi lungo il cammino e una determinazione inarrestabile, dimostra con forza come l'impegno individuale possa avere un impatto significativo collettivo. In questa intervista, condividono le ragioni che li hanno spinti a iniziare questo viaggio e le difficoltà che hanno affrontato lungo il tragitto.
Intervista a Matteo e Laima
Ciao ragazzi! Innanzitutto complimenti per il vostro coraggio e per la vostra generosità. Cosa vi ha spinto a fare questo viaggio, senza dubbio emozionante ma al contempo così impegnativo?
L’idea di questo viaggio è nata dal nostro desiderio di intraprendere un lungo cammino, simile al Cammino di Santiago, e dalla voglia di scoprire una parte d’Italia che ancora non conoscevamo. Viaggiare così lentamente ti permette di esplorare davvero a fondo un territorio e la sua cultura, vedendo cose che con altri tipi di viaggi sarebbero impossibili da vedere. Però al nostro viaggio mancava qualcosa: uno scopo. Fin da subito abbiamo capito che sarebbe stato facile ottenere visibilità tramite i social, i giornali, e così via. Per questo, abbiamo deciso di dare al nostro viaggio una finalità benefica. Un nostro amico ci ha parlato di AISM, l'Associazione Italiana Sclerosi Multipla. Li abbiamo contattati e ci sono piaciuti subito, così abbiamo deciso di dedicare il nostro viaggio a loro.
C’è stato un allenamento specifico prima di iniziare una sfida così impegnativa?
Non essendo camminatori esperti, non sapevamo quale fosse il modo migliore per allenarci. Così, invece di seguire un programma specifico, abbiamo cercato di essere molto attivi nei tre mesi precedenti alla partenza. Abbiamo evitato di restare chiusi in casa il più possibile, dedicandoci alla corsa, al nuoto, all'hiking e trascorrendo molto tempo all'aria aperta.
Ci sono stati dei momenti di sconforto o dei momenti difficili in cui volevate mollare tutto?
I momenti difficili fanno parte praticamente di ogni nostra giornata. Abbiamo camminato sotto la pioggia per 4 giorni consecutivi, affrontato dei cani randagi aggressivi e camminato senza sapere dove avremmo dormito la notte successiva. Il momento più difficile però è stato quando Laima ha avuto un problema a un tendine e non riusciva più a camminare. Abbiamo avuto paura di doverci fermare e l’idea di dover abbandonare definitivamente questo viaggio si faceva ogni ora più concreta. Fortunatamente poi abbiamo risolto cambiando le scarpe e facendo meno km di quelli previsti dal nostro programma iniziale.
L'affetto delle persone durante il tragitto è stato forte? Avete vissuto dei momenti di "inaspettata bellezza o gentilezza"?
Così come i momenti difficili, anche quelli positivi e di forte generosità fanno parte di ogni nostra giornata. Prima di tutto perché ogni sera ci facciamo ospitare da persone che troviamo grazie ai social: vedere uno sconosciuto che ti apre le porte di casa sua semplicemente perché ti vuole aiutare ti scalda veramente il cuore. Inoltre questa modalità di accoglienza ci permette di conoscere un sacco di persone di tutta italia e di creare rapporti che siamo sicuri dureranno nel tempo. Anche mentre camminiamo riscontriamo molto calore da parte delle persone: tanta gente ci ferma incuriosita chiedendoci cosa stiamo facendo, ed è capitato più di una volta che qualcuno ci abbia regalato della frutta, dell’acqua o un panino.
Crediamo che la parte più bella di questo viaggio sia proprio l’opportunità di incontrare così tante persone generose.
Come possiamo aiutarvi e sostenere la vostra causa?
Per sostenere AISM abbiamo un link nelle nostre bio che manda al sito della raccolta fondi. I soldi vanno direttamente all’associazione e noi non possiamo toccarli in alcun modo.
Se qualcuno desiderasse fare la differenza come voi e intraprendere un viaggio simile, quali consigli gli dareste?
Il consiglio che vorremmo dare a chi sta pensando di fare qualcosa di simile è: fatelo. Spesso si hanno delle idee bellissime, ma la paura di fallire o l'incertezza su cosa ci aspetta ci frena. Secondo noi, è importante buttarsi, scegliere le proprie battaglie e seguirle senza farsi condizionare dalle insicurezze o dagli altri. Quando parlavamo ai nostri amici o parenti dell’idea di fare questo viaggio, la maggior parte delle persone ci diceva che era una pazzia, che era pericoloso e che non saremmo stati in grado di farlo. Nonostante questo, abbiamo continuato a credere nella nostra idea e ora siamo contentissimi di aver fatto questo viaggio e di aver raccolto dei soldi per un’ottima causa.
Questo viaggio è senza dubbio non solo un'avventura personale, ma anche un potente esempio di come la determinazione e la solidarietà possano trasformare un sogno in realtà e di come, ognuno di noi, nelle proprie possibilità può e deve la fare la differenza. Lasciatevi ispirare e seguite il cuore, perché ogni piccolo gesto può fare una grande differenza nel mondo.
Sclerosi Multipla: cos'è
Secondo quanto riportato dal sito dell'Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM), la sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale. È una patologia complessa e imprevedibile, ma non è contagiosa né mortale. Grazie ai trattamenti e ai progressi della ricerca, le persone con Sclerosi Multipla possono mantenere una buona qualità di vita con un’aspettativa non distante da chi non riceve questa diagnosi. La Sclerosi Multipla è caratterizzata da una reazione anomala delle difese immunitarie che attaccano alcuni componenti del sistema nervoso centrale scambiandoli per agenti estranei, per questo rientra tra le patologie autoimmuni.
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