giocattoli non sessisti

Breve guida natalizia all’acquisto di giocattoli non sessisti

Ogni Natale si ripete la stessa scena: i negozi di giocattoli si riempiono di giochi per bambine dai colori pastello, incentrati sulla bellezza e sulla cura di altre persone, mentre quelli per bambini hanno colori vivaci e propongono attività spesso violente e competitive. Ma come superare gli stereotipi di genere e trovare giocattoli non sessisti? La risposta arriva dalla Spagna, e il particolare dalla Guida alla scelta di giochi senza pregiudizi sessisti dell’esperta in comunicazione visuale di genere Yolanda Domínguez

«Regalare qualcosa non è un atto innocuo. Sapere che ogni volta che regaliamo un gioco o un giocattolo stiamo limitando o aumentando le possibilità delle bambine e dei bambini può davvero aiutarci a riflettere», spiega Yolanda Domínguez, esperta in comunicazione visuale di genere, nella sua Guida alla scelta di giochi senza pregiudizi sessisti.

Realizzata nel 2021 con il supporto del Ministero del Consumo spagnolo, la guida è stata diffusa nei centri scolastici e nelle biblioteche del Paese e fa parte di una campagna più ampia del governo di sensibilizzazione nei confronti degli stereotipi di genere nei giochi per bambine e bambini.

La comunicazione che riceviamo si basa su stereotipi, ovvero su generalizzazioni che vengono comunemente accettate da gruppi di persone e che facilitano l’atto comunicativo

spiega l’esperta. I bambini e le bambine sono capaci, infatti, di riconoscere questi stereotipi molto precocemente e fanno tutto il possibile per assecondare le preferenze e le attività a cui vengono esposti ed esposte. Secondo uno studio realizzato dalle psicologhe Vanessa LoBue e Judy DeLoache, prima dei due anni né i bambini né le bambine dimostrano di avere una preferenza per il rosa. Le bambine iniziano ad averla verso i due anni, per consolidarla dai tre anni in su.

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Ma il sessismo non si riflette solo nell’aspetto dei giochi, ma anche nelle attività che permettono di svolgere. Nel caso delle bambine, i più comuni sono legati al lavoro di cura o all’estetica, mentre ai bambini spesso si regalano giochi legati allo sport, alla guerra o alla scienza.

Attraverso l’imitazione o l’adattamento a un certo contesto, tendiamo a diventare quel che gli altri si aspettano da noi

riassume Domínguez. In questo senso, un giocattolo non è mai solo un giocattolo, ma uno strumento che le bambine e i bambini possono utilizzare per immaginare il loro futuro.

L’identikit del giocattolo non sessista

Nella definizione proposta da Domínguez, i giocattoli sessisti riproducono gli stereotipi di genere, associando precise caratteristiche a ogni sesso.

Oltre ai colori pastello, ad esempio, nei giochi “per bambine” vengono utilizzati di frequente materiali flessibili e morbidi e il tipo di attività proposta è spesso lenta, si svolge in uno spazio domestico o commerciale e ha spesso un forte componente emotiva o affettiva. Al contrario, i giocattoli “per bambini” usano colori accesi, forme spigolose, materiali duri e resistenti e si usano per svolgere attività all’aperto o in spazi pubblici che hanno a che fare con l’azione, la violenza o la competizione.

giocattoli

La regola d’oro è: se non va bene sia per bambine che per bambini, è sessista. Se il giocattolo è esattamente lo stesso e ha la stessa funzione, ma è prodotto in colori diversi, è sessista

spiega l’esperta. Nello specifico, Domínguez consiglia di regalare bambole e statuine con corpi realistici e diversi. La maggior parte delle bambole con cui giocano le bambine, infatti, sono molto magre, mentre quelle con cui giocano i bambini hanno una muscolatura che, secondo gli esperti, nessuno potrebbe arrivare ad avere senza sviluppare disturbi.

bambine che giocano

Inoltre, la maggior parte di bambolotti, bambole e statuine disponibili nei cataloghi e sugli scaffali dei negozi di giochi sono bianchi. Di conseguenza, come spiega l’esperta,

la mancanza di figure di culture ed etnie diverse può provocare comportamenti intolleranti e discriminatori nei bambini e nelle bambine nei confronti delle persone razzializzate

Infine, Domínguez consiglia di evitare i giochi che riproducono guerre o conflitti e in generale quelli in cui appaiono un eroe o di un’eroina. «Nella vita abbiamo bisogno di una comunità per andare avanti ed esistono giochi e giocattoli non sessisti che potenziano la cooperazione tra le persone», precisa l’esperta.

Spagna: dalla guida a un nuovo codice pubblicitario

Si tratta di regalare ai bambini e alle bambine la possibilità di sviluppare appieno le loro potenzialità

scrive Domínguez nell’ultima parte della sua guida all'acquisto di giocattoli non sessisti, che al momento qualsiasi cittadino o cittadina spagnola può scaricare in pdf o ricevere gratuitamente a casa.

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A pochi mesi dalla pubblicazione della guida, il governo spagnolo ha inoltre promosso un accordo tra aziende produttrici di giocattoli e le agenzie pubblicitarie per stabilire un nuovo codice di autoregolamentazione nella pubblicità dei giocattoli.

Dalla fine novembre, infatti, nelle pubblicità in Spagna è vietato sessualizzare l’immagine delle persone minorenni, associare esclusivamente alle bambine giochi che consistono nello svolgere lavori domestici, di cura o legati all’estetica o associare esclusivamente ai bambini professioni come pilota, poliziotto, soldato e ruoli simili

Il nuovo codice include inoltre una serie di raccomandazioni che invitano le agenzie a includere bambini razzializzati e disabili all’interno degli spot pubblicitari.

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Una scelta d’avanguardia rispetto al resto dei paesi europei, Italia inclusa, dove dall'anno scorso sono vietati i messaggi pubblicitari che discriminano le donne, le persone disabili, la comunità LGBTQIA+ o specifici gruppi etnici ma solo nel caso delle affissioni in strada o sui mezzi pubblici e senza un'attenzione specifica alla tutela di bambini e bambini.

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