Raccontarsi attraverso il suono: i nuovi talenti dell’elettronica allo Jägermusic Lab

Un progetto che ha l'obiettivo di scoprire gli artisti più promettenti della musica elettronica italiana, supportare la loro crescita e avvicinarli al grande pubblico: a Milano è appena terminata la sesta edizione di Jägermusic Lab, che con la sua Academy dal 5 all’11 novembre ha riunito presso gli spazi di BASE Milano i dieci talenti selezionati durante le tappe estive del contest. Siamo andati a trovarli

Per sei giorni vivono immersi nella musica, giorno e notte, in un percorso che vuole metterli in contatto con ciò che hanno dentro, con il loro istinto per il suono e con la loro voce interiore: è quello che succede ai dieci artisti che partecipano alla Academy di Jägermusic Lab, l'iniziativa di Jägermeister volta a sostenere i giovani talenti che si muovono nella scena della musica elettronica italiana.

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Provenienti da tutta Italia, i talenti protagonisti di questa edizione di Jägermusic Lab sono stati ANYA REI, ALIOTHO, RVRSRVR, SOUND INFECTION, MOFW, OZEY, FUTURA CIMICE, ATRAAM, HOLOGRAPH e GHYGO. Ad averli selezionati è stata una giuria composta dal duo musicale The ReLOUD, fondatori della MAT Academy e master teacher di Jägermusic Lab, oltre che da giornalisti e dagli artisti ospiti di questa edizione.

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Durante la Academy le loro giornate sono state un susseguirsi di lezioni sulle tecniche di produzione, sullo scenario musicale e sullo studio del sound, oltre che di sessioni creative di produzioni musicali, di ascolto e di esame, nonché di sessioni live. Un'immersione nel suono che è proseguita instacabile a tutte le ore del giorno: ogni artista ha portato con sé note stilistiche diverse, creando contaminazioni, cortocircuiti, intrecci sonori ibridi. A raccontare tutto questo, sui canali social di Jägermeister, è stata la super host Karen Casiraghi aka Kokeshi, youtuber ed influencer, che ha raccontato: «Ho vissuto ogni momento insieme a loro e ho scoperto molte cose interessanti sulla musica elettronica, è stata una scoperta continua».

Come ogni anno, a guidare il percorso di formazione e i laboratori sono stati The ReLOUD, ovvero Alex Tripi e Nello Greco, fondatori della MAT Academy, prima accademia online italiana che insegna le tecniche più avanzate di produzione musicale, ad oggi tradotta in 3 lingue e presente in oltre 70 nazioni. Insieme a loro, a condurre le lezioni e le sessioni creative della Academy sono stati gli altri giudici del contest: i COMA_COSE; Manuelito ''Hell Raton'', discografico e direttore artistico e creativo; Luca Agnelli, dj techno di fama internazionale; Luca Pechino, fondatore e CEO di Reflex Booking insieme a Leonardo Brogi; Emanuele Pino dell’etichetta Island Records; Fabio Rinaldi dell’etichetta Sugar e Maurizio Lobina, artista che nel 1998 ha dato forma insieme a Gabry Ponte e Jeffrey Jey agli Eiffel 65.

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Una chiacchierata con The ReLOUD e Maurizio Lobina

Sono proprio Alex Tripi e Nello Greco di The ReLOUD ad aver ideato il concept della Academy. A BASE, tra una lezione e l’altra, ci raccontano come è nato il progetto: «Tutto è partito sette anni fa con il desiderio di scoprire i talenti emergenti della musica elettronica italiana. Jäegermeister ha creduto nella nostra iniziativa e così abbiamo lanciato Jägermusic Lab, con le prime edizioni a Berlino e ora a Milano».

L’idea alla base della Academy, però, non è solo scovare i talenti, ma anche farli riflettere su quale sia la loro identità artistica, su cosa cercano nella musica e su come vogliono parlare attraverso il suono. «A ogni edizione diamo una missione creativa, quest’anno è Back to the Origins:

abbiamo chiesto ai ragazzi di ricongiungersi con le loro radici, di immergersi in loro stessi e raccontarsi attraverso la musica

È quasi un percorso spirituale. Noi gli diciamo: andate dentro, raccontate la vostra storia, non cercate di imitare ciò che c'è in classifica».

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A condividere questo punto di vista è Maurizio Lobina, che durante la sua lezione ha chiarito un aspetto importante nell’industria musicale: «La passione non basta.

Penso che la più grande dote, nella musica ma non solo, sia la curiosità. Ma non una semplice curiosità. Dev’essere ossessiva, bruciante

Nella musica la passione non è mai abbastanza. Pensiamo davvero che Freddie Mercury fosse semplicemente appassionato? No. Era ossessionato dalla musica, andava a letto con la musica in testa e ci si svegliava. Ed è proprio quell'ossessione che ti permette di superare i limiti, di impegnarti al massimo. Nelle mie lezioni non provo a trasmettere passione, no. Provo a stimolare l’ossessione».

Un momento delle lezioni
Un momento delle lezioni

Ed è proprio quell’ossessione, quella passione furiosa, che ha spinto Alex Tripi e Nello Greco, anni fa, a lasciare il loro lavoro per dedicarsi completamente alla musica. «Veniamo dalla finanza e dal marketing, per tanti anni lavoravamo di giorno e suonavamo la notte. Poi abbiamo deciso di fare il salto nel vuoto, di lanciarci completamente nella musica. È stata la scelta migliore che potessimo prendere. Stiamo facendo ciò che siamo nati per fare. Ma non è stato facile, ovviamente: l’industria della musica è un tritacarne. Come dice Maurizio, sopravvive solo chi ha il fuoco per la musica».

In questo senso, Jägermusic Lab è il banco di prova più importante per i dieci partecipanti. «Per una settimana lavorano giorno e notte alla loro musica. Può essere estenuante, ed è capitato che qualcuno decidesse di lasciare, di abbandonare questa strada. Per questo le nostre lezioni sono quasi degli insegnamenti di vita su come approcciarsi a questo mondo, su come confrontarsi con le grandi realtà, su come comprendere e tirare fuori la propria anima.

L'errore più grande? Studiare troppo e voler fare le cose perfette. Quante volte accade di ascoltare un pezzo tecnicamente perfetto che però non parla alla pancia, che non emoziona?

È lì che sta tutto. La musica deve colpirti dentro», proseguono Alex Tripi e Nello Greco.

A chi è indeciso se proseguire o meno il percorso nella musica, Maurizio Lobina risponde così: «Quando incontro qualcuno che non è sicuro della propria strada io consiglio di abbandonare. Il motivo? Se sei sicuro di ciò che fai non ti poni questa domanda. Non ti arrendi ai no. Anzi, sono proprio i no a convincerti che gli altri sbagliano. Ma non è finita. Anche quando finalmente raggiungi il successo, la disillusione è costante. Vuoi replicare quel successo ma non è facile, c’è sempre chi ti supera e devi fare pace con questo. È un gioco di equilibri psicologici. Devi andare avanti per la tua strada sapendo che sei sulle montagne russe e che ci saranno momenti stupendi e poi terribili. Bisogna saper essere resilienti», conclude Lobina.

La serata finale e il vincitore dello Jägermusic Lab

Al termine dell’Accademy si è riunita la giuria formata dai padroni di casa The ReLOUD, da vari giornalisti musicali, dagli special guests Coma_Cose, Manuelito "Hell Raton" e Morgan per ascoltare tutti insieme le dieci tracce e scegliere le migliori da portare al live finale ai Magazzini Generali sabato 11 novembre.

A passare questa fase ed esibirsi la sera stessa sono stati MOFW, FUTURA CIMICE, OZEY e RVRSRVR, e a conquistare il titolo di Music Meister 2023 è stato proprio quest'ultimo, Ravi Elia Raisa, in arte RVRSRVR, grazie al brano SCHWEIß. Sarà lui ad aggiudicarsi la possibilità di ottenere un contratto di booking, un contratto discografico, la possibilità di essere valutato per realizzare successive releases con le etichette partner, e infine, come per le edizioni precedenti, potrà essere invitato ad esibirsi all’interno dei festival e club dove Jägermeister sarà partner.

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