L’invito dell’UNESCO a introdurre l’Educazione all’Oceano a scuola: ecco perché è importante
La salute del mare e dell'Oceano è fondamentale per la sopravvivenza dell'uomo. Per questo UNESCO ha avviato il programma “Ocean Literacy With All”, che mira ad aumentare la consapevolezza su ciò che si può fare per proteggere la salute dell’Oceano e del ruolo dell’Oceano per il pianeta. L'obiettivo della direttrice generale dell'UNESCO Audrey Azoulay è quello di far arrivare Ocean Literacy entro il 2025 sui banchi di scuola di tutti i 194 Stati Membri. Un obiettivo ambizioso, ma non impossibile.
Per supportare questo processo, nel 2022 IOC/UNESCO ha lanciato “A new blue curriculum: Toolkit for policymakers”, un documento pensato per offrire a decisori politici e autorità educative strumenti, ricerche, casi di studio e metodologie per inserire nei programmi scolastici l’Ocean Literacy. Lo scopo del toolkit è quello di introdurre nelle scuole il “curriculum blu”, un percorso di formazione e sensibilizzazione a 360 gradi legato all’Oceano.
Alla base di questo programma c'è la forte connessione tra l’Obiettivo 14 (Vita sott’acqua) dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e l’Obiettivo 4 (Istruzione di qualità), ovvero quello di fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva a tutti.
Ma non solo: l’educazione può rappresentare la chiave di volta per raggiungere, uno alla volta, tutti gli obiettivi di sostenibilità per il 2030
L'Ocean Literacy mira a sviluppare la conoscenza e la comprensione dell’influenza reciproca tra società e oceano, migliorando le informazioni e i dati relativi alle Scienze del Mare.
«Grazie all’Ocean Literacy possiamo non solo formare una nuova generazione di studiosi e professionisti dal punto di vista scientifico ma anche, più in generale, contribuire allo sviluppo di una cittadinanza attiva e una maggiore conoscenza delle interazioni tra uomo e Oceano», ha spiegato Francesca Santoro, Senior Programme Officer IOC/UNESCO e responsabile a livello mondiale del programma di Ocean Literacy.
VEDI ANCHE CultureUna nuova minaccia per gli oceani: l’estrazione di metalli rari in acque profondeIl Blue Curriculum rappresenta infatti un’opportunità per valorizzare temi trasversali come l’alfabetizzazione digitale, la trasformazione degli spazi educativi, il sostegno alla diversità e all’inclusione in ambito scolastico, nonché per promuovere la scienza, la tecnologia, le materie STEM e l’educazione artistica.
«Ad oggi secondo i dati delle Nazioni Unite abbiamo mappato circa solo il 25% dei fondali oceanici: questo rischia di compromettere sia la sostenibilità che l'equità degli oceani. È più che mai necessario uno sforzo globale per promuovere l'Ocean Literacy: la condivisione e la collaborazione a livello internazionale su questi temi sarà cruciale anche per affrontare le sfide ambientali del futuro. Essenziale in questi mesi è stato il contributo di Peter Thomson, Inviato Speciale delle Nazioni Unite per l’Oceano, che ha portato l’oceano in prima linea nelle attività delle Nazioni Unite e al centro dell’agenda internazionale», ha proseguito Santoro.
Nell’ambito del programma di Ocean Literacy, IOC/UNESCO è inoltre impegnata nella promozione della la rete europea di Blue Schools, iniziativa avviata dalla Commissione Europea che ha lo scopo di coinvolgere scuole, insegnanti, studenti e studentesse in programmi di Ocean Literacy attraverso lo sviluppo di progetti didattici e l’inclusione dei temi marini nel programma scolastico. Unendosi alla rete europea di Blue Schools, insegnanti ed educatori possono diventare ambasciatori dell’Educazione all’Oceano, generando una maggiore consapevolezza nei giovani in quanto attori principali del cambiamento per un oceano più sostenibile.