Parental control, scatta la stretta per la sicurezza dei minori online: cos’è e come funziona
L’annunciata stretta sull’utilizzo degli smartphone da parte dei ragazzi con meno di 18 anni è arrivata. A partire dal 21 novembre, infatti, è entrato in vigore quanto previsto dalla delibera con cui l’Agcom (l’Autorità garante delle comunicazioni) ha introdotto il cosiddetto "Parental Control”, il filtro di contenuti classificati come inappropriati per i minori, con conseguente blocco automatico dei contenuti stessi.
La delibera stabilisce l’obbligo per gli internet provider, ovvero per le aziende che forniscono accesso a internet, di istituire il blocco in automatico sulle sim intestate ai minori (per legge è possibile acquistare e intestarsi una scheda sim a partire da 15 anni). Da smartphone e tablet che funzionano con queste sim dunque non sarà possibile accedere a una serie di contenuti - di base quelli che contengono elementi che richiamano pornografia, violenza, armi, droghe - in ottica di protezione dei minori dai rischi del web.
Sulle altre offerte, il parental control deve invece essere reso disponibile come attivabile da parte dell’utente, e i soggetti che possono eseguire le operazioni di disattivazione, riattivazione e configurazione sono i maggiorenni titolari del contratto, e coloro che esercitano la potestà genitoriale sul minore. L’unico modo per disattivare il blocco è inserire uno specifico codice segreto, che viene comunicato a un maggiorenne che ha stipulato il contratto relativo alla fornitura.
Un'iniziativa pensata per tutelare i "nativi digitali"
Si tratta di un’iniziativa che, ovviamente, non basta a impedire che bambini e ragazzi non incappino in contenuti non adatti a loro, ma è comunque un passo avanti nel cercare di regolamentare l’utilizzo di internet in una generazione di “nativi digitali” che iniziano a usare lo smartphone sempre più precocemente. Secondo una ricerca dell'Osservatorio Internet@Minori, all'età di 12-13 anni, otto bambini su dieci navigano regolarmente su Internet, e nel 57% dei casi lo fanno senza il controllo dei genitori.
Al tema è dedicato anche il Global Threat Assessment, il report che WeProtect Global Alliance dedica alle minacce che i bambini affrontano online, e l’edizione 2023 ha confermato che lo sfruttamento sessuale e gli abusi online sui minori continuano ad aumentare in tutto il mondo, sia in termini di portata che di modalità. Il volume delle segnalazioni di materiale pedopornografico analizzato dal Centro nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati (NCMEC) è aumentato dell’87% dal 2019, e la ricerca Disrupting Harm ha rivelato che in alcuni paesi circa il 20% dei bambini è stato sottoposto a sfruttamento e abusi sessuali nell’ultimo anno.
Le nuove tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale generativa e la realtà aumentata pongono poi nuove questioni, aumentando le minacce alla sicurezza dei bambini online. Da qui il giro di vite dato dal garante.
I siti bloccati con il Parental Control
La stretta dell’Autority per le comunicazioni riguarda i siti che promuovono la vendita di armi e quelli sul gioco d’azzardo, quelli che incitano alla violenza, al razzismo, ai disturbi alimentari o all’uso di alcol e droghe. Sui dispostivi con sim riconducibili a minorenni potranno inoltre essere bloccati siti e tutorial che spiegano come nascondere la propria attività online e quelli che promuovono l’anonimato in rete. Ecco l’elenco integrale di quelli bloccati:
- Contenuti per adulti: siti riservati ai maggiorenni; siti che mostrano nudità in un contesto pornografico, accessori sessuali, attività orientate al sesso; siti che raccomandano l’acquisto di tali beni e servizi.
- Gioco d’azzardo/scommesse: siti che forniscono informazioni o promuovono/supportano gioco d’azzardo e/o scommesse.
- Armi: siti che forniscono informazioni, promuovono o supportano la vendita di armi e articoli correlati.
- Violenza: siti che presentano o promuovono violenza o lesioni personali anche autoinflitte, il suicidio, o che mostrano scene di violenza gratuita, insistita o efferata.
- Odio e discriminazione: siti che promuovono/supportano odio/intolleranza verso individui o gruppi.
- Promozione di pratiche che possono danneggiare la salute alla luce di consolidate conoscenze mediche: siti che promuovono/supportano anoressia/bulimia, uso di sostanze stupefacenti, alcol, tabacco.
- Anonymizer: siti che forniscono strumenti per rendere l’attività online irrintracciabile.
- Sette: siti che promuovono/offrono assistenza per influire su eventi reali attraverso l’uso di incantesimi, maledizioni, poteri magici o esseri soprannaturali.