Quando a connettere sono i libri: perché la tendenza dei “reading party” ci piace moltissimo

Il trend arriva dagli Stati Uniti, dove alcuni amici alla ricerca di nuovi modi per dedicarsi alla loro passione e conoscere persone nuove hanno creato una serie di eventi a tema: il successo è inarrestabile

Qualche anno fa erano semplici club, piccole riunioni di persone che si ritrovavano una volta a settimana (o una volta al mese, a seconda delle preferenze e delle esigenze dei partecipanti) per commentare un libro scelto di comune accordo, scambiarsi impressioni e suggestioni, dibattere e, perché no, rafforzare amicizie e legami. Oggi da club sono diventati veri e proprio party, nello specifico "reading party", feste che coinvolgono decine di persone e che si basano sempre sulla stessa passione: la lettura.

Il primo a parlare della moda dei reading party è stato il New York Times, che a dicembre ha raccontato l’esperienza di una giornalista in uno dei tanti organizzati proprio nella Grande Mela: «La premessa è semplice - scriveva la giornalista - ti impegni a finire un capitolo o due e poi a chiacchierare con estranei e commentare ciò che hai appena letto». Una moda diffusa non soltanto a New York ma in molte altre città americane, che sta gradualmente prendendo piede anche in Europa e che attira soprattutto la Gen Z.

A New York tra i principali organizzatori di questo genere di eventi c’è “Reading Rhythms”, che su Instagram conta su oltre 20.500 follower e che organizza a cadenza settimanale o bisettimanale reading party in diverse location: «Reading Rhythms è stato avviato da quattro amici per risolvere i nostri problemi nel trovare il tempo per leggere nelle città congestionate - hanno spiegato - Mettendo insieme una comunità numerosa, musica dal vivo e spazi accuratamente selezionati, aiutiamo i lettori a connettersi tra loro in modi magici».

Gli ingredienti di una formula che sta conquistando sempre più ventenni e trentenni sono dunque semplici, ma estremamente efficaci: un buon libro, una bella colonna sonora e una location selezionata con attenzione. Il risultato è una serata trascorsa a sorseggiare un bicchiere di vino o un cocktail con il libro tra le mani in un ambiente suggestivo, tra persone che condividono la passione per la lettura e hanno voglia di stringere nuove amicizie e connessioni basandosi proprio su questa passione. Rigorosamente con gli smartphone spenti, o quantomeno silenziosi.

«Lontani dalle app, dalla frenesia della città e dal fracasso delle solite feste i libri diventano il mezzo per rompere il ghiaccio, creare conversazioni più profonde e connessioni intime immediate con i presenti, anche se inizialmente sono estranei», hanno spiegato Ben Bradbury e Tom Worcester, che hanno fondato il progetto insieme a Charlotte Jackson e John Lifrieri.

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Le location scelte variano: ci sono i club, le terrazze con vista mozzafiato sulla città e i ristoranti, ma anche boutique, gallerie d’arte e parchi. Ogni evento prevede l’acquisto di un biglietto e viene annunciato sui social, con l’invito a presentarsi anche da soli (soprattutto da soli) e con il proprio libro preferito, o di sceglierne uno direttamente dalla selezione che viene offerta. Si legge per circa un’ora in silenzio e poi ci si organizza in gruppi per commentare il libro.

L’idea, come detto, sta conquistando sempre più persone in modo trasversale, ma sembrano essere soprattutto i rappresentanti della Gen Z ad aderire con più entusiasmo. Forse schiacciati dall’iper-connessione, forse impegnati a ricavare tempo da dedicare ai propri interessi tra riunioni e call, i giovani sembrano scoprire il fascino della carta, delle storie narrate attraverso la parola scritta e dello scambio di idee e opinioni senza uno schermo di mezzo. E anche in Italia il trend inizia ad affermarsi grazie a case editrici, librerie e progetti dedicati proprio al mondo dell’editoria. 

Viaggiare coi libri, per esempio, è un progetto ideato da Giulia Buzzoni e Gaia Lapasini, due book influencer attive da anni nella divulgazione di libri online attraverso diverse piattaforme social, tra cui Instagram, YouTube e TikTok. Tra gli ultimi eventi organizzati c’è proprio un reading party a Milano, all’Ècate Caffè Libreria per leggere “La collezionista di libri” di Elizabeth Beer e commentarlo davanti a un aperitivo. 

A Roma ci pensa invece l’Urban Book Club, che organizza appuntamenti itineranti per far incontrare appassionati di letteratura in “luoghi sopra le righe di Roma”. Uno degli ultimi reading party è andato in scena sulla terrazza dell’Ostello Bello. La lista è però destinata ad allungarsi, complice l’entusiasmo con cui gli amanti dei libri (anche quelli più inconsapevoli) hanno risposto.

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