Sfida alla pari, il videogioco accessibile anche alle persone cieche e ipovedenti
«Giocare ai videogiochi, un’attività così comune per tantissimi bambini, ragazzi e non solo, per tante persone ipovedenti e non vedenti è una meta irraggiungibile» spiega Arianna Ortelli, CEO e cofondatrice di Novis Games, la startup italiana che vuole rivoluzionare il mondo del gaming rendendolo più inclusivo.
Secondo l’ultimo report dell’Italian Interactive & Digital Entertainment Association, in Italia più di quindici milioni persone giocano ai videogiochi - ovvero circa il 35% della popolazione compresa tra i 6 e i 64 anni - e negli ultimi anni il tempo dedicato ai videogiochi non ha fatto che aumentare.
Finora, tuttavia, nessun videogioco è stato pensato per la popolazione italiana cieca o ipovedente, che rappresenta più del 10% del totale.
Queste persone vengono private così non solo del gioco, ma anche di tutte quelle relazioni sociali anche più squisitamente amicali che il mondo videoludico porta con sé,
aggiunge Ortelli. Per colmare questa lacuna, le due startup del gaming Novis Games e Dinobros hanno unito le forze creato Sfida alla pari, un videogioco che utilizza un sistema di impulsi sonori, detti audio 3D, che avvisano della presenza di ostacoli durante il percorso.
Un’idea innovativa che potrebbe potenzialmente essere utilizzata su scala più ampia per sviluppare videogiochi più complessi e di diversa natura, ma soprattutto un primo passo per smuovere le acque in un settore dove i prodotti finora sono sempre stati pensati da e per persone vedenti.
Sfida alla pari: il ruolo di Novis Games
«Per questo progetto abbiamo deciso di unire le forze: Dinobros e Novis Games insieme, per un progetto in cui l’anima e gli intenti di entrambe le realtà emergessero», spiega Ortelli. «Nel videogioco c’è la tecnica grafica di Manolo Saviantoni, con le sue pixel art inconfondibili, il talento di programmazione di Samuele Sciacca [di Dinobros], ma anche tutto il know-how in tema di inclusione che è alla base di Novis Games», racconta la co-fondatrice della startup.
Nata quasi per gioco durante un contest promosso dalla School of Entrepreneurship & Innovation, da tre anni Novis Games si occupa di sviluppare soluzioni non visive per i videogiochi. Per farlo, la startup ha raccolto più di 250.000 euro e coinvolto nella fase di test i membri dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e dell’Associazione Pro Retinopatici ed Ipovedenti.
Da quei test è nato Platformer Game, il primo videogioco con un sistema di impulsi sonori integrato, al quale poi si sono aggiunti Unity FPS 3D Game, che utilizza anche la tecnologia 3D, e infine Sfida alla pari, il prodotto che ha permesso a Novis Games e Dinobros di finire in televisione durante una puntata dello show Tu Si Que Vales e vincere il premio Sky Glass.
Ancora prima di ricevere questo riconoscimento, i fondatori di Novis Games hanno deciso di preparare un kit di sviluppo che spiegasse il loro metodo e condividerlo con i professionisti e professioniste del settore. In questo modo, anche altre persone al di fuori della startup hanno la possibilità di rendere accessibili videogiochi e app associando a ogni oggetto presente sullo schermo un suono che aiuti le persone cieche o ipovedenti a identificarlo e a reagire di conseguenza.
Anche se la nostra soluzione tecnologica è stata testata e pensata principalmente per le persone cieche ed ipovedenti, crediamo che il nostro possa essere un nuovo modo di giocare divertente per tutti
spiegano Ortelli e Marco Andriano, co-fondatore della startup e ipovedente dall’età di quattro anni.
Abbiamo la tecnologia, il team, i beta-tester, i primissimi utenti e clienti
scrivono i fondatori sul sito nella sezione dedicata alla visione e al futuro dell’azienda. E aggiungono: «Ora abbiamo bisogno di un supporto finanziario e tecnico per scalare il business al di fuori dell'Italia, sapendo che la nostra vision è quella di sviluppare un nuovo modo di giocare che migliorerà l'esperienza di ogni utente attraverso suoni e vibrazioni».
La collaborazione con Dinobros
La componente visiva in un videogioco, lo dice la stessa parola, è fondamentale
spiega Samuele Sciacca, programmatore informatico e co-fondatore di Dinobros, una realtà impegnata nella produzione di videogame e advergame a livello italiano ed internazionale.
«Riuscire quindi a creare un prodotto audiovisivo che fosse sia piacevole e accattivante per le persone vedenti, ma anche inclusivo, quindi con un’adeguata compensazione grazie all’audio 3D, per ipovedenti e non vedenti, è stato davvero sfidante», aggiunge.
Ma non si tratta della prima volta che Sciacca e Manolo Saviantoni, designer e pixel artist, si occupano di sviluppare videogiochi pensati per avere un forte impatto sociale.
Ne sono un esempio Zero Morti Sul Lavoro The Game, il videogioco realizzato in collaborazione con l’Unione Italiana del Lavoro che ha come obiettivo ridurre le vittime sul luogo di lavoro, o ECOgames, per sensibilizzare in maniera ludica sui grandi temi ambientali, a partire dalla raccolta differenziata.
Ma con questo videogioco pensiamo di aver decisamente vinto la sfida,
conclude Sciacca.