“Stay at home girlfriends”: perché il fenomeno delle “fidanzate casalinghe” rischia di promuovere stereotipi dannosi
C’è chi si mostra in tenuta sportiva e srotola il tappetino per la sessione di yoga mattutina, chi prepara il caffè per portarlo al fidanzato impegnato a lavorare alla scrivania, chi mostra la manicure appena fatta o illustra nel dettaglio i passaggi della routine di skincare mostrando i costosi prodotti utilizzati. Brevi filmati condivisi su TikTok con uno specifico hashtag, #stayathomegirlfriend, ovvero “fidanzata casalinga” mantenuta dal partner, che hanno generato un trend che, dietro la facciata “posh”, rischia di alimentare stereotipi dannosi.
Stay at home girlfriend, il trend partito su TikTok
A lanciare il trend è stata la tiktoker e modella Kendel Kay: 25 anni, quasi 500mila follower su TikTok, a novembre ha condiviso un primo video in cui raccontava, appunto, la sua giornata tipo come “stay at home girlfriend”: una giornata che inizia «in un nuovo appartamento a Vancouver», e in cui la si vede svolgere una serie di “incombenze” che vanno dal bere il suo shot di aloe mattutino al preparare caffè e biscotti da servire al fidanzato, per poi dedicarsi ad aggiornare il diario, alla skincare e all’allenamento. Nel mezzo rifare il letto, preparare il pranzo, fare la lavatrice, aprire pacchi consegnati a casa, fare un po’ di shopping online e poi apparecchiare per la cena esattamente come piace al fidanzato.
Una versione social della casalinga anni ’50, una donna impeccabile e servizievole su cui nel anni ’70 fece una tagliente - e preoccupante - satira Ira Levin nel romanzo “La fabbrica delle mogli”, diventato poi un film con Nicola Kidman. Cui però si aggiunge quell’aura di esclusività data da appartamenti di lusso, viaggi su jet privati, vacanze in posti esotici e outfit griffati. Stereotipi che sconfinano quindi anche nel classismo.
La stragrande maggioranza delle donne protagoniste dei video condivisi su TikTok è composta infatti da giovani donne che presentano come elitaria ed esclusiva la scelta di non lavorare o non studiare e di essere mantenute dal fidanzato, solitamente indicato come benestante e con una carriera in ascesa. Fidanzate “trofeo”, insomma, che trascorrono le giornate a mantenersi in forma, prendersi cura del proprio aspetto e soddisfare le richieste dei partner. Che si occupano invece delle questioni economiche e organizzative, rafforzando una visione di società patriarcale in cui il potere è tutto concentrato nelle mani dell'uomo di casa. In molti video le protagoniste ricevono denaro dai fidanzati per svolgere commissioni, per fare shopping o provvedere a loro stesse, presentando tra l’altro uno stile di vita all’insegna del lusso, da molti definito irraggiungibile e decisamente diverso dalla realtà.
Il rischio di finire in una relazione co-dipendente e controllante
VEDI ANCHE CultureStereotipi di genere: perché la “donna ideale” non esisteUn ritratto che non piace a gran parte della community online, che taccia i video e i rispettivi hashtag di essere antifemministi e di promuovere una concezione della donna limitata e limitante, che da tempo ormai si lotta per smantellare. Non tanto per la scelta, legittima, di non lavorare e di restare a casa, quanto piuttosto per il modo in cui questa scelta viene presentata: una realtà esclusiva e patinata in cui l’indipendenza economica e la realizzazione personale perdono d’importanza davanti alla possibilità di venire mantenute da ricchi fidanzati, e in cui il lavoro domestico viene presentato come meno pesante e meno rilevante rispetto a quello “serio” svolto dai suddetti fidanzati.
Ci sono poi le riflessioni sul rischio di finire in una relazione controllante e co-dipendente, in cui la donna sembra non avere altro interesse che non sia quello di soddisfare il partner e le sue aspettative, restando a sua completa disposizione nell’arco dell’intera giornata e dipendendo interamente da lui, senza occuparsi della propria soddisfazione personale e dell’autodeterminazione.
Le implicazioni razziali e sociali del trend
A questi stereotipi legati in linea generale alla figura della donna si aggiungono poi quelli che agganciano la sfera razziale ed economica. La maggior parte dei video ritraggono infatti giovani donne bianche che si presentando di estrazione sociale medio alta che sembrano porre l’accento sul lato romantico del svolgere piccole faccende domestiche per compiacere il fidanzato che le mantiene.
«Non credo sia un caso che la maggioranza delle “stay-at-home-girlfriend" siano giovani donne bianche - ha spiegato sempre su TikTok Lilian Wright, assistente universitaria alla Ucla Law - E qui non stiamo mettendo in discussione il legittimo diritto di stare a casa e non lavorare, o di postare video in cui si preparano smoothie o si fa lezione di pilates. Il punto è che emerge chiaramente chi si può permettere di avere uno stile di vita di questo genere. Quando parlo di questo trend, non parlo di come in alcune culture si divide il carico del lavoro domestico. Parlo piuttosto di questo recente fenomeno culturale in cui le donne bianche romanticizzano l'idea di rinunciare al lavoro che è altrimenti delegato a persone a basso reddito e persone di colore».