Stealthing

Stealthing, anche in Spagna è reato: cos’è e come viene punito nel resto del mondo

Lo stealthing è una pratica in cui una persona si sfila il preservativo durante un rapporto sessuale senza avvisare il partner o la partner e senza il suo consenso. Ecco quali Paesi già lo riconoscono come reato e lo puniscono

La violenza sessuale si esercita in molti modi, non tutti riconosciuti ufficialmente (e dunque puniti) a livello penale. Negli ultimi anni, però, l’attenzione e la sensibilità alle varie declinazioni della violenza è aumentata. Alcuni reati che in precedenza potevano addirittura non avere neppure un nome, e dunque neanche riconoscimento, sono stati finalmente classificati come tali. È il caso del cosiddetto stealthing, una pratica che consiste nel togliere o danneggiare il preservativo durante un rapporto sessuale senza che il partner sia a conoscenza del fatto che sta avendo un rapporto non protetto. 

In Spagna la prima condanna per stealthing

L’ultimo Paese a stabilire che lo stealthing è reato è stato la Spagna. La Corte suprema spagnola ha infatti stabilito recentemente, all'unanimità, che non indossare il preservativo o rimuoverlo senza il consenso del partner, è a tutti gli effetti una violenza sessuale che equivale alla penetrazione senza consenso.

La sentenza è arrivata al termine di un processo che ha visto imputato un uomo condannato a quattro anni di carcere per avere ingannato la donna con cui stava avendo un rapporto sessuale sostenendo di avere indossato il preservativo, per poi toglierlo. La donna a seguito di controlli ha scoperto di avere contratto una malattia sessualmente trasmissibile proprio a causa di questo rapporto.

Lo stealthing e l’importanza del consenso

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Il caso è arrivato davanti alla Corte Suprema, che ha stabilito appunto che lo stealthing è una forma di violenza sessuale. Una dimostrazione dell’attenzione sempre maggiore che la Spagna sta avendo nei confronti dei crimini e dei reati correlati alla sfera sessuale e affettiva e soprattutto all’importanza del consenso. 

Nell’ottobre del 2022, infatti, il governo spagnolo ha approvato una legge, detta legge del “Solo sì es sì”, che rafforza la prevenzione e il perseguimento della violenza sessuale. La legge mette il consenso al centro della definizione di stupro, secondo appunto il principio del “Solo sì significa sì". Prima della Spagna molti altri Paesi hanno approvato una legge simile: Belgio, Regno Unito, Lussemburgo, Islanda, Malta, Svezia, Grecia, Cipro, Danimarca, Slovenia, Irlanda e Croazia prima della Spagna, di recente si è aggiunta la Germania con la legge “No è no”, e poi Svizzera e Paesi Bassi, che hanno ufficialmente riconosciuto la mancanza di consenso come stupro. Mancanza di consenso che ci concretizza, ovviamente, anche nel caso in cui il preservativo venga sfilato durante un rapporto senza informare il partner o la partner.

Stealthing, in quali Paesi è reato

Come spiega Amnesty International, «l’opzione del consenso comprende diverse situazioni che l'opzione del rifiuto non prevede o prevede solo in misura limitata, perché la vittima non può esprimere la sua opposizione. Questo accade nei casi di shock o freezing, di aggressione sessuale a sorpresa, di inganno sulla natura sessuale di un atto o di stealthing».

Questo non comporta però che lo stealthing venga sempre riconosciuto come reato, a meno che non vi sia una legge apposita che lo disciplina. Alcuni Paesi “pionieri” in questo senso sono California e Canada. La California è stato il primo Stato americano a riconoscerlo come illecito civile (e non penale). La legge è stata firmata nell’ottobre del 2021 dal governatore Gavin Newsom, e stabilisce che rimuovere il preservativo durante un rapporto sessuale senza prima ottenere il consenso verbale del partner è illegale. In questo modo per le vittime diventa possibile citare in giudizio l'autore per danni e chiedere un risarcimento, anche se non sono previste sanzioni penali. E questo nonostante la pratica dello stealthing metta estremamente a rischio partner non consenzienti e inconsapevoli dal punto di vista sanitario, alla luce delle malattie sessualmente trasmissibili.

Un anno dopo, nel 2022, è arrivato anche il Canada, con i giudici della Corte Suprema che hanno stabilito che “l'atto di fingere di usare un preservativo o di rimuoverne uno prima del rapporto sessuale senza il consenso del partner rappresenta un reato”. 

A livello europeo, invece, i Paesi a considerare lo stealthing reato sono Inghilterra e Galles, che lo inseriscono all’interno dei reati sessuali, e poi i Paesi Bassi, dove nel 2023 è arrivata la prima condanna. Ci sono poi la Svizzera (prima condanna nel 2017), e la Germania. In Italia invece non c’è una legge vera e propria che riconosca questa fattispecie di reato, ma si sta d’altronde ancora aspettando una legge che imponga il consenso.

La situazione in Italia

Il codice penale italiano punisce infatti come violenza sessuale, all’articolo 609-bis, la condotta di colui che “con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringa taluno a compiere o subire atti sessuali” e quella di colui che “induca un altro soggetto a compiere o subire atti sessuali abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto o traendo in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad altra persona”.

L’articolo 609-ter c.p., invece, prevede delle circostanze (dette aggravanti) al ricorrere delle quali la pena prevista in generale per la violenza sessuale è aumentata, ad esempio se i fatti sono commessi con l’uso di sostanze alcoliche o stupefacenti. Il reato di stupro non è però definito esplicitamente come un “rapporto sessuale senza consenso” e perché un determinato comportamento sia considerato come stupro, e quindi sia sanzionato in tribunale come un reato, è necessario che concorrano diversi elementi della violenza, o della minaccia o dell’inganno, o dell’abuso di autorità. 

Amnesty International a questo proposito ha lanciato un’apposita raccolta firme e una petizione per chiedere che al Ministro della Giustizia Nordio la revisione dell’articolo 609-bis del codice penale «affinché qualsiasi atto sessuale non consensuale sia punibile, adottando un modello che valorizzi l’elemento del consenso della persona offesa e non la violenza o la minaccia. Adeguando, in questo modo la legislazione italiana agli standard internazionali e, in particolare, alla Convenzione di Istanbul». A oggi le firme raccolte sono 114.282 su un obiettivo di 115.000.

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