Tra design e tecnologia: Noon Care, il progetto etico e inclusivo dedicato alla quarta età

In un mondo (quello occidentale), dove la contrazione della natalità si accompagna a un progressivo invecchiamento della popolazione, spesso sola e fragile, immaginare nuove reti sociali di aiuto e cooperazione diventa sempre più urgente. In questo contesto si inserisce Noon Care, il progetto ideato dallo studio di design 21AM e EQUA Cooperativa Sociale che sfrutta l’intelligenza artificiale di Alexa

Il design ha per sua natura la capacità di ripensare il modo in cui viviamo, di trovare soluzioni concrete ai problemi e di immaginare il futuro. Se pensato in questa accezione, venendo usato come strumento per migliorare la vita delle persone, può generare un impatto sociale profondo e significativo. Da quest'idea nasce Noon Care, un progetto di tecnologia etica che unisce tre attori: la Cooperativa Sociale EQUA, che sviluppa interventi socioeducativi, sociosanitari e abitativi e che da poco ha aperto Piazza Grace, il primo Villaggio per l’Alzheimer di Milano; lo studio di innovation design 21AM, dedicato alla progettazione di prodotti concreti e significativi per l’era digitale, e Alexa.

Il dispositivo Echo Show 8 di Amazon
Il dispositivo Echo Show 8 di Amazon

Scopo di Noon Care è quello di offrire un aiuto alle persone della quarta età, mettendole in contatto con i caregivers della Cooperativa EQUA attraverso Alexa e fornendo loro informazioni utili come iniziative sociali nella loro zona, promemoria su appuntamenti o scadenze e routine da rispettare. «Siamo convinti che il design possa rispondere concretamente ai bisogni legati a temi ambientali e sociali, e la nostra progettazione si muove proprio in questo senso. Conosciamo EQUA da tanti anni, con loro abbiamo sviluppato altri progetti di tecnologia etica come Smart Alzheimer, dedicato a pazienti con demenza grave», spiega Adam Cavallari, co-founder dello studio 21AM.

Il progetto è attualmente in sperimentazione presso il Villaggio Barona di Milano, dove sono stati installati diversi dispositivi Echo Show 8 con integrazione Alexa che collegano le abitazioni degli anziani con un’equipe multidisciplinare di EQUA che valuta il bisogno e attiva diversi servizi socioassistenziali. «Tecnologia e design possono unirsi per creare un vero cambiamento positivo - commenta Alessia Ballabio, Content Media Manager di EQUA - In questo caso, Noon Care nasce non solo per migliorare la vita dei nostri assistiti, ma anche per diminuire il carico di cura dei nostri caregivers e dei familiari degli anziani, che si sentono molto più sicuri se sanno che i loro parenti sono monitorati in questo modo, tra l’altro molto meno invasivo di una videocamera».

In questo senso, Noon Care non è solo una tecnologia, ma un aggregatore di elementi e servizi esistenti che ottimizza e potenzia il lavoro degli operatori sociosanitari. Un sistema tecnologico al servizio degli altri. «Abbiamo subito sposato il progetto di 21AM e EQUA – spiega Alessandro Galluzzi, Business Developer di Alexa Smart Properties – e abbiamo iniziato una serie di ragionamenti ancora in divenire. Nelle RSA, ad esempio, abbiamo lanciato il progetto Alexa Smart Properties for Senor Living, dove Alexa è il mezzo con cui gli anziani possono chiamare gli infermieri, attivare tapparelle, accendere programmi alla TV, ascoltare la musica, chiedere il santo del giorno, e così via».

Come funziona Noon Care

Tramite un dispositivo Amazon Echo Show 8 con integrazione Alexa, attivabile attraverso la voce con semplici comandi come “Alexa, chiama un operatore”, le persone possono mettersi in contatto con gli operatori per richiedere assistenza, oppure per conoscere eventi e iniziative nella loro zona, così come ricevere promemoria utili su appuntamenti e scadenze.

Partendo dal fenomeno del crescente isolamento delle persone della quarta età, Noon Care è anche il tentativo di proporre una risposta alla solitudine degli anziani. «C’è una sottile differenza tra il fatto di progettare per qualcuno o per se stessi. Spesso, in riferimento alla quarta età, si pensa di progettare per qualcun altro. Ma quel qualcun altro siamo noi nel futuro. È per noi stessi che dovremmo progettare. Dobbiamo ragionare sul fatto tutti invecchieremo, e che oggi risolvere il problema della solitudine degli anziani è necessario e urgente. La società va in questa direzione, e abbiamo la tecnologia per sperimentare nuove soluzioni», prosegue Adam Cavallari.

Noon Care è in fase di integrazione per diventare sempre più intelligente, con l’aggiunta di sensori ambientali allo scopo di predire e intervenire in situazioni problematiche, e sarà scalabile in base alle esigenze degli assistiti, con versioni light per i soggetti più autonomi e opzioni complete per un’assistenza strutturata.

L’installazione al Fuorisalone di Milano

Il progetto è stato presentato attarverso un'installazione intima e narrativa durante il Fuorisalone di Milano all’interno dell’esposizione Design Variations, curata dallo studio Mosca Partners. In un angolo dello spazio espositivo è stato ricreato un ambiente domestico, caldo e accogliente, allestito con alcuni arredi vintage. Nello schermo di un vecchio televisore è stato proiettato il video dell’artista Federica Sasso, mentre alle pareti sono state appese le sue foto scattate ad alcuni protagonisti della comunità di assistiti e operatori di Villaggio Barona, dove da marzo ha preso il via la sperimentazione di Noon Care.

L'allestimento al Fuorisalone
L'allestimento al Fuorisalone

Grazie ad alcuni sensori ambientali, l’ambiente rileva la presenza dei visitatori, sorprendendoli nel descrivere le loro azioni tramite un linguaggio grafico dinamico di linee e forme. Il sensore è anche in grado di rilevare cadute accidentali.

Un invito alla riflessione personale sulla fragilità umana e una dimostrazione di quanto la tecnologia possa potenziare il settore del caregiving.

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