Alla première 100% accessibile della serie Netflix “Tutta la luce che non vediamo”
Qualche giorno fa sono stata invitata alla première di della miniserie Tutta la luce che non vediamo, che racconta la storia di Marie-Laure, una ragazza francese cieca, e di suo padre, Daniel LeBlanc. Insieme fuggono dalla Parigi occupata dai tedeschi con un leggendario diamante e trovano rifugio sulle coste di Saint Malo. La vicenda di Marie-Laure si incrocia con quella di Werner, giovane tedesco arruolato dal regime nazista. La bellezza di una storia d'amore oltre l'orrore della guerra.
L'evento a Roma, organizzato in collaborazione con Diversity Lab, è stato per me un'esperienza speciale: per questo che ci tengo a raccontarvi tutto quello che ho vissuto durante l'evento, partendo dal fatto che l'intera organizzazione si è basata sull'accessibilità e sull'inclusione.
Un evento accessibile dall'inizio alla fine: dalla modalità di invito fino alla possibilità di richiedere un taxi accessibile, la presenza garantita di un accompagnatore, il percorso accessibile, il photocall in braille e il catering pensato per qualsiasi necessità. Addirittura è stato pensato un punto ristoro per i cani guida, con una grande ciotola di acqua fresca.
Appena entrati siamo stati accolti da tutto il team con sorrisi, abbracci, foto e un buffet ricco e variegato. Ho anche assaggiato dei cocktail olfattivi, un'esperienza sensoriale pazzesca.
VEDI ANCHE CultureMeLISegno, la app per imparare la lingua dei segni italianaEravamo tantissime persone con disabilità (e non solo): ho visto comunicare con la LIS- Lingua dei Segni Italiana tante persone e mi è dispiaciuto molto non conoscerla. Quindi questo sarà uno dei miei prossimi obiettivi: imparare la lingua dei segni, per abbattere un'altra barriera!
Anche durante la proiezione della serie stessa, tutto è stato pensato all'insegna dell'accessibilità: il primo episodio è stato reso fruibile sia per le persone sorde grazie ai sottotitoli, sia per le persone cieche e ipovedenti grazie all'audio descrizione. Mi ha emozionato constatare che sia stato fatto qualcosa di così concreto e significativo per rendere l'esperienza accessibile davvero a chiunque. Sperando che questa accessibilità un domani sia la normalità per il mondo del cinema e della tv.
Non vi nascondo che anche per me è stata la prima volta che ho visto un film con questi supporti e devo dire che è stata un'esperienza davvero profonda in tutti i sensi. La voce narrante dell'audio descrizione, a cura di Veronica Cosimelli, ha accompagnato perfettamente il film. Personalmente opterei per la possibilità di scegliere un supporto audio visivo anche per vedere tutta la serie. Perché parliamoci chiaro, un film accessibile e inclusivo è comodo a chiunque, non solo alle persone con disabilità! Immaginate di essere a casa vostra e mentre siete impegnati con altre attività, volete in sottofondo la compagnia di un film. Se optate per l'audio descrizione potete vedere e capire il film anche mentre fate altro, bello no?
Ma c'è una sensazione in particolare che è rimasta nel mio cuore e che ci tengo a condividere con voi: vedere così tante persone con diverse disabilità mi ha fatto sognare per un attimo un mondo "capovolto" in cui la disabilità possa essere la quotidianità e "normalità" mentre, la non disabilità, l'eccezione. Come se vivessimo in un mondo completamente privo di barriere architettoniche e culturali.
Quella sera con me c'era una mia cara amica, lei senza disabilità, e mi ha detto queste parole: "quando tra la folla provi quella strana sensazione di sentirti tu un po' 'diversa' capisci che alla fine siamo davvero tutti uguali!"
In fondo scegliere di rendere un mondo più inclusivo in vari aspetti può solo migliorare la nostra vita e quella degli altri. Speriamo che questo evento possa essere solo uno dei primi per un futuro in cui il mondo del cinema - e non solo - diventi sempre più inclusivo ed accessibile, non solo a parole ma nel concreto.