Gli alberi possono essere (da soli) la soluzione al cambiamento climatico?

Senza le specie vegetali, soprattutto quelle di colore verde, la vita sul nostro pianeta non sarebbe letteralmente possibile. A volte, però, gli alberi vengono sottovalutati, oppure vengono usati come pretesto per continuare a inquinare. La verità però qual è? Proviamo a capirlo insieme

Le parti delle piante di colore verde contengono un pigmento particolare chiamato Clorofilla. I suoi tipi più conosciuti sono la A e la B. Sembra paradossale, ma la nostra vita dipende proprio da loro. Infatti, sono coinvolti nel processo di fotosintesi clorofiliana, una reazione biochimica che permette da un lato il rilascio di ossigeno, dall’altro la sintesi di molecole di glucosio, fonte di sostentamento per le piante.

A capire per primo che le piante assorbono anidride carbonica fu nel 1780 il pastore svizzero Jean Senebier, mentre coltivava piante in diverse condizioni sperimentali

A questa loro capacità si aggiunge l’assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera e l’immagazzinamento di carbonio nella pianta e nel suolo.

Gli alberi inoltre incamerano particelle di ozono, ossidi di nitrogeno e biossidi di zolfo, bloccando il particolato sottile. Quindi hanno anche un ruolo depurativo. Per farlo si servono della propria chioma, quindi più sono dense meglio riescono a captare e bloccare queste particelle. Sono molto efficaci contro il PM10 e addirittura il 2.5. Oltre a occuparsi dell’aria, si occupano anche dell’acqua. Infatti, agiscono nel processo di fitodepurazione e migliorano la qualità dei suoli grazie alle radici.

Fungono da veri e propri impianti di depurazione. Tra i migliori in questo ambito abbiamo gli otani, i salici e i pioppi

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Arrivando al cambiamento climatico, oltre ad assorbire anidride carbonica, gli alberi svolgono un processo di termoregolazione, abbassando le temperature anche di 5 gradi, trattenendo le gocce d’acqua della pioggia e lasciando che gocciolino sul terreno in maniera lenta e costante.

Quindi la domanda ora è: abbiamo forse la soluzione ai cambiamenti climatici?

Purtroppo no. In parte perché continuiamo a deforestare in maniera selvaggia per lasciare posto alle monoculture e in parte perché dal momento in cui mettiamo a dimora un albero fino al momento in cui questo crescerà e raggiungerà la sua massima efficienza, passeranno tantissimi anni. Mentre le tonnellate di anidride carbonica che emettiamo ogni giorno sono istantanee e altrettanto velocemente inizieranno a causare i ben noti “effetti collaterali”.

Ovviamente nessuno nega che gli alberi facciano bene all’ambiente e nessuno suggerisce di ridurre o non preservare le foreste, ma non possiamo affidarci solo a loro come gold standard nella lotta al cambiamento climatico.

È un problema complesso. Senz’altro gli alberi sono parte della soluzione, ma non sono sufficienti

Alcuni scienziati, addirittura, mettono in guardia sul considerarli univocamente come soluzione! A questo proposito, se siete curiosi, vi lascio questo link di Nature per approfondire e... confondervi meglio le idee! Ovviamente scherzo, però di sicuro rende l’idea dell’attuale stato delle cose, di quanto i ricercatori si stiano ponendo domande e mettendo in dubbio anche le poche certezze che abbiamo, di quanto ancora non abbiano raggiunto una conclusione e di quanto il quadro sia complesso.


Federica Gasbarro collabora con The Wom in modo indipendente e non è in alcun modo collegata alle inserzioni pubblicitarie chepossono apparire all'interno di questo contenuto.

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