Biodiversità: perché difenderla dovrebbe essere la priorità di tutt*


Quello della biodiversità è un argomento che ci perseguita fin dal primo anno di asilo. Lo abbiamo studiato nelle scuole dell’obbligo e per chi ha continuato nell'abito scientifico anche all’università. Ma perché è così importante parlarne?

Ci sono diverse definizioni di biodiversità più o meno complete e complesse, ma per dirla in maniera semplice potremmo sostenere che:

la biodiversità è la varietà di organismi viventi che sono presenti in natura e che creano la ricchezza della vita sulla terra

Grazie alle reciproche relazioni, le specie animali e vegetali che abitano lo stesso ecosistema creano un equilibrio tanto forte quanto fragile. Vi spiego perché.

Le barriere coralline sono tra gli ecosistemi più ricchi di biodiversità al mondo. Oggi rischiano
Le barriere coralline sono tra gli ecosistemi più ricchi di biodiversità al mondo. Oggi rischiano l'estinzione

Immaginiamo una catena di montaggio fatta da ingranaggi molto grandi ed altri piccolissimi che cooperano e si muovono in concerto. Pensiamo ora a cosa potrebbe accadere se uno di essi venisse bloccato da un sassolino. Probabilmente tutto, a cascata, smetterebbe di funzionare. Con la biodiversità è la stessa cosa.

Qual è il problema in tutto ciò? Il problema è che tendiamo a sminuire il problema.

Provo a spiegarmi meglio: la biodiversità viene sempre vista come un quadro bucolico in cui le apette fanno il miele e abbiamo tanti alberelli diversi con i fiorellini di tanti colori. E se li perdiamo cosa succede? Mah, probabilmente niente - potremo pensare -, non ci sarà più il miele. Invece non è assolutamente così!

Purtroppo stiamo distruggendo la diversità presente in natura con un ritmo troppo serrato.

Secondo il biologo americano E.O.Wilson scompare circa 1 specie ogni 20 minuti. L’estinzione sta correndo a un ritmo mille volte superiore rispetto a quello naturale. È come se stessimo rendendo vano il meccanismo dell’evoluzione che ci ha portato a tutta questa varietà

Quali saranno i risvolti per l’essere umano? Tanto per cominciare il cibo sarà un problema. Come sostiene un articolo pubblicato dall’UNEP (United Nation Environment Programme) delle 90.000 varietà di riso conservate nelle banche genetiche solo 40.000 vengono coltivate e forse non più di una dozzina finisce sullo scaffale del supermercato. E questo senza contare che un’agricoltura ad alto rendimento porterà la situazione a peggiorare. Oltre all’alimentazione anche la nostra salute, la qualità dell’aria, l’acqua dolce e il clima dipendono dalla biodiversità.

Le cause? Le cause sono veramente tantissime, per citarne un paio abbiamo i pesticidi che oltre ad andare a colpire la specie bersaglio colpiscono anche tutte le altre presenti nell’area e ne causano la morte. Queste sostanze non si fermano sul posto in cui sono state utilizzate ma penetrano nel terreno, vengono disperse dal vento e giungono nelle acque dato che sono persistenti e non si degradano.

Applicazione di pesticidi su una coltivazione di alberi di agrumi
Applicazione di pesticidi su una coltivazione di alberi di agrumi

Un altro problema è l’industrializzazione che ha condotto alla frammentazione dei paesaggi rurali in tutto il mondo con il conseguente isolamento di molte specie che non possono più allontanarsi per trovare nutrimento e partner. Abbiamo poi caccia e pesca, e si stima che nel 2050 non ci saranno quasi più pesci nel mare

Un valido report che possiamo leggere e che fa un quadro preciso della situazione è quello dell’IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services).

Tendiamo facilmente a percepire il problema della perdita di biodiversità come separato da quello dei cambiamenti climatici ma in realtà sono due questioni talmente interconnesse che molti scienziati sostengono che o saremo in grado di risolverle entrambe o entrambe falliranno

Le forme di vita che popolano il nostro pianeta non sono in grado di adattarsi a cambiamenti così drastici e repentini: l’Orso polare sta morendo come anche il Rinoceronte di Giava e la Tigre.

Il punto è che non possiamo pensare di vivere senza una natura sana. Non possiamo avere cibo e sostentamento senza la biodiversità

Quindi, anche se siamo totalmente disinteressati alla sua tutela, sicuramente non lo siamo per la nostra vita, che dipende da essa.

Vi aspetto ai prossimi articoli per scoprire come difendere la biodiversità.


Federica Gasbarro collabora con The Wom in modo indipendente e non è in alcun modo collegata alle inserzioni pubblicitarie chepossono apparire all'interno di questo contenuto.

Riproduzione riservata