Cambiamento climatico e innalzamento dei mari: e se dovessimo cambiare città?

In tutto il mondo ha fatto discutere la scelta del governo indonesiano di spostare a 2.000 km di distanza la capitale Giacarta, che affonda a una media di circa 7,5 centimetri all'anno. Ma come reagiremmo se in Italia si decidesse di spostare la nostra capitale, Roma, a causa dell’innalzamento del livello del mare e della grave pressione abitativa?

Non si tratta del mero frutto della fantasia, almeno non per Giacarta, in Indonesia. È stato proprio il presidente indonesiano Joko Widodo, ormai due anni fa, a proporre l’idea. Purtroppo, la città affonda ad una media di 7,5 centimetri l’anno e si trova per il 40% sotto la superficie del mare. Entro il 2050, secondo gli scienziati, Giacarta potrebbe essere sott’acqua per un terzo. Per arginare la situazione è in costruzione una diga ma stando alla decisione presa, come dire… probabilmente hanno adottato la linea del: “meglio prevenire che curare” e così la capitale verrà spostata. Questo non è l’unico esempio, seppur tra i più clamorosi.

La città vecchia di Giacarta
La città vecchia di Giacarta

In Italia abbiamo il caso di Venezia, soggetta a ben due fenomeni: quello di eustatismo, ossia l’innalzamento del livello del mare, e quello di subsidenza, ossia l’abbassamento del livello del terreno. Entro il 2100 secondo questo articolo pubblicato da Natural Hazards and Earth System, si prevedono vari scenari di aumento dei livelli delle acque di Venezia, nella fattispecie tra i 32 e i 62 centimetri oppure tra i 58 e i 110. Oltre a questa stupenda città a rischio ci sono anche Ravenna, Rovigo, Cagliari.

Il sito Climate Central ha prodotto graficamente il prima e il dopo di come apparirebbero i principali luoghi del mondo se la temperatura aumentasse di uno, due o tre gradi centigradi. 

A destra, come sarebbe Rio de Janeiro con un innalzamento della temperatura media di 3 gradi
A destra, come sarebbe Rio de Janeiro con un innalzamento della temperatura media di 3 gradi

Quindi, ormai è chiaro che uno degli impatti che ci riguarderà più da vicino in quanto a cambiamenti climatici, è proprio l’aumento del livello del mare causato dalla fusione dei ghiacci

Ma quale è il ghiaccio che ci preoccupa? La risposta non è banale anche se abbastanza semplice: il ghiaccio continentale, ossia quello sulla terra. Due esempi egregi sono quello in Groenlandia e quello in Antartide oppure i ghiacciai perenni che abitano le nostre montagne. Su questo argomento trovate qui un articolo molto interessante e utile per approfondire.

Il problema della fusione del ghiaccio continentale è legato al fatto che va ad apportare un quantitativo extra di acqua a quella già presente nei mari. Al contrario, il ghiaccio marino non è così pericoloso perché come tutti sappiamo, l’acqua rispetto alle altre sostanze possiede una particolarità: quando solidifica occupa più spazio. Quindi anche se del ghiaccio marino dovesse fondere, avrebbe gravi effetti sotto alcuni punti di vista ma non sarebbe un gran problema in termini di livello del mare.

Questo, tuttavia, non è il solo fenomeno che contribuisce ad innalzare il livello del mare, un altro è quello dell’espansione termica. Infatti, un fluido sottoposto a temperature sempre crescenti aumenta di volume e questo riguarda anche le masse d’acqua del nostro pianeta.

Gli strati più superficiali degli Oceani sono aumentati di 0.11 gradi centigradi ogni dieci anni negli ultimi anni. L’organizzazione metereologica mondiale riferisce che gli oceani assorbono oltre il 90% del calore prodotto sulla Terra. In altre parole, per fare un esempio, nel 2021 hanno assorbito calore equivalente a 7 bombe atomiche al secondo, questo è quanto scritto sul The Guardian da John Abraham, uno dei 23 coautori dello studio pubblicato su Advances in Atmospheric Sciences, che conferma il dato relativo all’aumento mai registrato prima del calore dell’Oceano.

Quindi, come abbiamo detto sopra, il surriscaldamento delle masse d’acqua determina il fenomeno dell'aumento dei livelli medi dei mari

Agli attuali tassi con cui aumenta la temperatura media globale, in un prossimo futuro potremmo arrivare a toccare +2,7 gradi. Siamo già a +1,2 gradi e la domanda che spesso mi pongo è: come se la giocherà l’essere umano?


Federica Gasbarro collabora con The Wom in modo indipendente e non è in alcun modo collegata alle inserzioni pubblicitarie chepossono apparire all'interno di questo contenuto.

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