Ambiente: perché è importante promuovere l’avvicinamento delle donne alle materie STEM

La figura della donna e quella dello scienziato sono da sempre ritenute agli antipodi. La donna può essere tutto ciò che vuole, si dice, ma la sua credibilità quando si parla di scienza e ambiente viene spesso messa in discussione. Eppure, a partire da Rosalind Franklin e da Rita Levi Montalcini noi donne abbiamo dimostrato tanto, tantissimo

Forse lo avrete già notato, ma spesso si parla di donne nella scienza anche quando si fa riferimento ai cambiamenti climatici: eventi di cui il “gentil sesso” non è solo vittima, ma anche e soprattutto portatore di soluzioni. Potremmo scrivere un libro pieno di biografie di donne straordinarie della scienza, ma forse non sarebbe sufficiente.

Ecco alcuni nomi che possono essere di grande ispirazione:

  • Jane Goodall, antropologa ed etologa, ha condotto 60 anni di lavoro rivoluzionario. È stata il primo essere umano adulto ad essere accettata in una comunità di scimmie antropomorfe. Ha lanciato l’appello: “Il nostro pianeta è molto malato, ma l'uomo sembra non voler cambiare. Io però non perdo la speranza e vi spiego perché”. (La sua foto in apertura)
  • Vandana Shiva, scienziata, ambientalista e attivista indiana, dopo gli studi in Fisica e un PhD ha fondato la Research Foundation for Science, Technology and Natural Resources Policy. Promuove la conservazione della biodiversità e i diritti degli agricoltori. I suoi libri? Sono opere d’arte!
  • Marica Branchesi, astrofisica del Gran Sasso Science Institute, ha partecipato alla scoperta delle onde gravitazionali ed esorta gli adulti ad aiutare i più piccoli nel difendersi dalle fake news.
  • Alessandra Prampolini, Direttrice Generale di WWF Italia, con la presidente Donatella Bianchi, guida l’associazione ambientalista tra le più note al mondo.
VEDI ANCHE La crisi climatica colpisce di più le donne: ecco perché CultureLa crisi climatica colpisce di più le donne: ecco perché

Proprio per promuovere la figura della donna nella scienza e incoraggiare tante ragazze a buttarsi nel mondo delle STEM, negli anni sono nate molte iniziative. Tra di esse, la più nota che lega l’Italia (e numerosi altri Paesi) agli Stati Uniti è promossa proprio dal Dipartimento di Stato Americano e si chiama ”Hidden no more: Empowering Women Leaders in STEM” ed è inserita nel più ampio e vasto programma IVLP - International Visitor Leadership Program, nato nel 1952.

Nel 2017 “Hidden no More” ha portato un gruppo di 48 donne internazionali negli Stati Uniti per partecipare a workshop e incontrare organizzazioni come il John Hopkins Applied Physiscs and Laboratory, il National Geographic e il Greena Davis Institute. Le partecipanti hanno esplorato le migliori pratiche per il reclutamento e per la formazione delle donne e di altri gruppi sottorappresentati nelle discipline STEM e hanno imparato come istituzionalizzare le opportunità per le donne nei propri Paesi di origine.

È proprio dalle storie di queste donne e da programmi come questi che dobbiamo smettere di avere ogni dubbio: le ragazze possono fare scienza, anzi: le ragazze devono fare scienza! Non sono mestieri “da maschio” e il nostro contributo è fondamentale.


Federica Gasbarro collabora con The Wom in modo indipendente e non è in alcun modo collegata alle inserzioni pubblicitarie che possono apparire all'interno di questo contenuto.

Riproduzione riservata