Color Carne vince il premio premio “Highly Commended Award” agli European Diversity Awards

La campagna di advocacy Color Carne ha vinto l’Highly Commended Award durante il prestigioso evento European Diversity Awards. La campagna partecipata, nata dal basso e diffusa sui social, ha raggiunto i suoi obiettivi: ben cinque dizionari italiani hanno cambiato la definizione di color carne: Garzanti, Nuovo Devoto-Oli, Nuovo De Mauro per Internazionale, Treccani e Lo Zingarelli – Zanichelli. Anche in Italia, dunque, definire il color carne come solo rosa o beige è discriminatorio e non rappresentativo di tutti i colori della pelle di ogni persona

Lo European Diversity Award è il più importante evento europeo dedicato alla diversità: nato nel 2010, riconosce individui e organizzazioni che hanno fatto una reale differenza nell’ambito di diversità, equità e inclusione.

Il trionfo di Color Carne, dunque, ne conferma l’efficacia: la campagna lanciata sui social a fine febbraio, poneva questa semplice domanda: «Di che colore è il color carne? Secondo i principali dizionari italiani in quel momento era “di colore rosa pallido, simile a quello della pelle umana».

Di qui l’idea vincente di “hackerare” il termine, grazie all’algoritmo di Google, facendo vivere alle persone un “awakening moment” con una campagna di advocacy integrata e partecipata

«Volevamo mostrare come concetti che sembrano inoffensivi» - spiega la co-founder Cristina Maurelli - «possono invece nascondere una discriminazione. Vogliamo che ogni persona possa sentirsi riconosciuta nella sua autenticità».

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Color Carne, sfidare gli standard con l’autenticità

Il linguaggio e le rappresentazioni visive creano e danno sostanza al mondo intorno a noi e ci riguardano tutte e tutti. Color Carne vuol essere un invito a sfidare lo standard, tutti gli standard che non rendono la complessità dell’umanità, perché chi non è rappresentato non esiste.

Le ideatrici della campagna Color Carne lo fanno valorizzando l’autenticità: Giuditta Rossi, strategist nera e Cristina Maurelli, storyteller bianca, si dicono felicemente sorprese della candidatura e dell’importante premio portato a casa. Come racconta Rossi:

Non ci aspettavamo tutto questo: grazie a una community molto attiva siamo riusciti con zero media budget ad ottenere grandi risultati e questa candidatura europea ne è la riprova

Il successo della community è testimoniato da numeri che parlano chiaro: la campagna prevedeva, infatti, la condivisione di card, immagini e video sul tema. Grazie a migliaia di condivisioni di persone interessate all’argomento e all’entusiasmo di moltissimi influencer di diversi settori e interessi, le cui community raggiungono più di 2 milioni di persone, la campagna si è fatta ben presto notare, come raccontava già The Wom.

Il sito colorcarne.it è attualmente in prima posizione nella ricerca e le card della campagna hanno invaso la ricerca per immagini: cercando color carne su Google si trova un mix di tonalità

Molte iniziative sono state ispirate proprio dalla campagna. Autori, fotografi, pittori e disegnatori hanno interpretato il tema inviando e pubblicando i loro lavori relativi all’argomento.

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Grande anche la partecipazione di scuole e insegnanti: dalle elementari a Istituti di eccellenza hanno parlato di Color Carne con i loro studenti. E con IED, Istituto Europeo di Design è stata proprio lanciata una open call artistica

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European Diversity Awards: Color Carne vince il premio Highly Commended Award

L'11 novembre 2022, Color Carne è volato a Londra per portare a casa il premio “Highly Commended Award” agli European Diversity Awards, il premio che celebra diversità ed inclusione in Europa: la cerimonia ha visto presenti più di 600 persone, con l’assegnazione di 30 premi.

«È stato subito evidente che queste tematiche sono il centro della riflessione di tante aziende e organizzazioni in tutta Europa che si stanno attivando contro discriminazioni e bias in ogni direzione» – hanno scritto le fondatrici sui loro social media – «È stato illuminante e anche molto “energizzante” perché abbiamo visto con i nostri occhi cosa è possibile fare. E che è necessario che anche nel nostro Paese ci si metta a lavorare subito su questi argomenti, per non perdere opportunità e occasioni non solo di migliorare la società ma anche di business».

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«Ma la vera felicità è stata quella di vedere che non siamo sol*, ma che sono tante le persone che ogni giorno lavorano, studiano e realizzano progetti, perché la società sia sempre più inclusiva. La strada in Italia è lunga, ma la via è chiara, un centimetro alla volta, verso un mondo dove ogni persona possa sentirsi vista e rappresentata».

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