Cop28: i primi sviluppi (e successi?) della conferenza delle Nazioni Unite sul clima

La COP28 di Dubai si è aperta con il piede sull'acceleratore e tantissimi colpi di scena. Il primo giorno è stato trovato l’accordo sul tanto discusso fondo “loss and damage” e si è proseguito con l’approvazione della "Dichiarazione sull’agricoltura sostenibile, i sistemi alimentari resilienti e l’azione per il clima". Vediamo quali sono le prime, iniziali, piccole vittorie della conferenza

Ci sono i timidi segnali di speranza, ma la COP28 è tutt’altro che tranquilla e prevedibile. I primi giorni della conferenza sono stati anche caratterizzati da momenti di alta tensione, come quando la delegazione iraniana ha lasciato i negoziati in segno di protesta contro la presenza di Israele. A gettare alcune ombre poi, sono i presunti accordi su gas e petrolio a cui ambirebbe il presidente della COP28, Sultan Al Jaber, al vertice della Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc), e che sarebbero in chiaro conflitto con gli obiettivi della Conferenza Mondiale sul Clima.

Il primo giorno, tuttavia, ha portato buone notizie.

La conferenza è infatti partita con l'accordo per la creazione di un fondo "loss and damage" per i paesi più vulnerabili

Una piccola vittoria, anche se restano ancora molti interrogativi circa il ruolo della Banca Mondiale e qualche perplessità sulla reale disponibilità di capitali necessari. L’Italia stanzierà 100 milioni su un totale di 100 miliardi previsti globalmente.

A rubare la scena del secondo giorno è stata l’approvazione della "Dichiarazione sull’agricoltura", approvata da ben 134 nazioni. Tuttavia, ora l’attenzione si concentra sulla messa a terra di queste promesse. Infatti, seppur si tratti di un grande passo in avanti, per ora resta semplicemente una lista di principi a cui se non seguirà un calendario fatto di tappe intermedie e fondi stanziati, si risolverà in un nulla di fatto. Del resto, come sappiamo, di parole alle varie COP se ne dicono tante.

Come da tradizione poi, il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha sottolineato l’urgenza di passare dalla retorica ai fatti abbandonando totalmente i combustibili fossili

A colpire l’attenzione sono stati poi tutta la serie di dubbi, avanzati anche da Guterres stesso, sulla presunta neutralità del presidente della conferenza, sospettato di conflitto d’interesse sugli obiettivi di decarbonizzazione e di abbandono di fonti energetiche tradizionali.

L’auspicio resta sempre quello di un impegno reale e concreto per affrontare la crisi climatica globale.


Federica Gasbarro collabora con The Wom in modo indipendente e non è in alcun modo collegata alle inserzioni pubblicitarie che possono apparire all'interno di questo contenuto.

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