Donna Oltre Confini: a Salina, il festival del documentario narrativo dedicato alle donne

Dal 14 al 17 settembre 2023 andrà in scena a Salina, nelle Isole Eolie, la diciassettesima edizione del Salina Doc Fest – Donna Oltre Confini, il festival del documentario narrativo dedicato alle donne. Una rassegna che sceglie di far ascoltare le voci di registe, attrici e sceneggiatrici che hanno raccontato storie di ribellione, coraggio e indomita speranza

«Dalle acque profonde delle Isole Eolie emerge un’isola che ha i contorni mutevoli e fuggenti di una donna: è l’isola di Salina, detta anche Didyme, che nel greco antico significa gemella, per i due coni di vulcano che la attraversano e che visti dal mare sembrano i seni di una dea supina emersa dall’acqua, con lo sguardo rivolto verso un nuovo orizzonte di libertà». È con queste parole che la direttrice artistica Giovanna Taviani traccia il perimetro in cui si muove l'ultima edizione di Salina Doc Fest, quest'anno dal titolo Donna Oltre Confini.

Un festival che vuole essere metafora del femminile con proiezioni, incontri e spettacoli dal vivo che faranno emergere le complessità vissute dalle donne del presente, in Italia e oltre.

Protagonista del programma della quattro giorni sarà l'Omaggio ad Agnès Varda, regista, sceneggiatrice e fotografa belga esponente della Nouvelle Vague, ma anche il Focus Donne e Iran grazie alla presenza della cineasta Firuozeh Khosrovani, che sarà premiata con il Premio Irritec. Arrestata con la collega Mina Keshavarz a Teheran e poi rilasciata, Firuozeh Khosrovani ha esplorato nei suoi documentari le trasformazioni dell’immagine della donna in Iran a partire dal vecchio regime dello Shah fino a oggi, passando per la rivoluzione islamica.

«L’urgenza di trattare questi temi nasce da una riflessione su quanto sta accadendo oggi nel mondo, a cominciare dalla nuova rivoluzione iraniana, il cui slogan Donna Vita Libertà restituisce alle donne un ruolo di protagonismo attivo per un rinnovamento globale della società in senso democratico. Sono convinta che l’unico modo per aiutare il movimento delle donne iraniane sia parlare di loro. Non farle sentire sole», ha proseguito Giovanna Taviani.

Come omaggio alla regista iraniana saranno proiettati i film da lei diretti Rough Cut (2007),  Profession: Documentarist (2014), Fest of Duty (2014) e Radiografia di una famiglia (2020), introdotti e presentati con la regista da Antonio Pezzuto e Paola Cassano. Firuozeh Khosrovani sarà anche protagonista di un incontro pubblico moderato da Anna Maria Pasetti.

Al festival sarà presente anche l'attrice, regista e sceneggiatrice Valeria Golino, che sarà insignita del Premio SIAE - Sguardi di Cinema e omaggiata con la proiezione - introdotta dal critico Enrico Magrelli - del film Miele, sua opera prima come regista, presentato Festival di Cannes 2013. Con lei ci sarà la scrittrice e sceneggiatrice Francesca Marciano, che riceverà il Premio Ravesi – Dal Testo allo Schermo, per la scenggiatura di L’Arte della Gioia, serie Sky Original diretta da Valeria Golino. Girata in Sicilia e ispirata all'omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza, racconta la storia di una ragazzina della Sicilia di inizio ‘900 che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore di quella che ha sempre avuto.

Qui l'intero programma dell'evento.

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