Donne e scienza: una mostra per superare gli stereotipi
40 donne impegnate nelle Scienze della Vita che lavorano in prestigiosi Istituti di Ricerca italiani e internazionali. Donne che contribuiscono a dare vita a innovazioni importanti ma di cui spesso si sa troppo poco. Sono le protagoniste del progetto espositivo STEM passion. Un viaggio ispirato da donne nella scienza, mostra fotografica sostenuta dalla Fondazione Zoé - Zambon Open Education e realizzata con la collaborazione di Claudia Cagliano, consulente e docente di comunicazione e branding, che raccoglie gli scatti della biologa Elisabetta Citterio realizzati per celebrare e dare visibilità al lavoro di donne straordinarie.
Fino al 27 febbraio, gli spazi di OpenZone ospiteranno i ritratti di 40 scienziate italiane e internazionali tra cui Ilaria Capua, virologa e Direttrice del One Health Center of Excellence dell’Università della Florida; Maria Cristina Messa, Ministra dell’Università e della Ricerca; Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, fino a Magdalena Skipper, Direttrice della rivista Nature; Asifa Akhtar, Vicepresidente della Max Planck Society; Maria Leptin, Presidentessa del European Research Council (ERC) e Rana Dajani, biologa molecolare e imprenditrice sociale. Attraverso un QR Code posto accanto a ognuna delle foto è possibile conoscere le loro biografie, e ad accompagnare i loro scatti sono brevi citazioni estratte dalle loro interviste, in un percorso sonorizzato da un video a cura del produttore artistico e sound designer Andrea Pozzoli.
Dopo il 27 febbraio, la mostra si sposterà poi a Vicenza per poi proseguire in un tour italiano e internazionale.
L’obiettivo? Ispirare quante più ragazze possibili e incoraggiarle ad appassionarsi alla Scienza
La mostra infatti nasce da una riflessione scaturita dalla diffusione di alcuni dati che confermano come pregiudizi e stereotipi di genere persistano tuttora anche nella scienza: in Italia, infatti, solo il 18,9% delle studentesse sceglie corsi di laurea in materie scientifiche. E se nelle Scienze della Vita oltre il 50% di laureati e dottorandi sono donne, solo il 15-20% di queste diventa successivamente professoressa e raggiunge posizioni decisionali (Dati, Almalaurea 2021). Perché dunque? Quali sono gli ostacoli che incontrano le donne nella carriera scientifica?
A provare a fare un punto su questo è stata la tavola rotonda online dal titolo Donne attraverso la lente. Superare gli stereotipi di genere, alla quale hanno partecipato Elena Zambon - Presidente di Fondazione Zoé, Elisabetta Citterio, Marta Dassù e le scienziate Rana Dajani, Asifa Akhtar, Susan Gasser e Christine Mummery. «Con questo progetto ho unito le mie due passioni: la ricerca scientifica e la fotografia.
Ho voluto mettere in luce alcune delle protagoniste femminili del mondo della Scienza, che lavorano con ruoli diversi in prestigiosi Istituti di Ricerca, per renderle visibili a un pubblico più allargato
«STEM passion intende anche essere un piccolo contributo per raggiungere l’uguaglianza di genere, in linea con l’obiettivo di sostenibilità n. 5 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile. Mi auguro che la mostra sia di ispirazione e incoraggiamento per le future generazioni di donne a intraprendere una carriera scientifica e a seguire la loro passione», ha spiegato Elisabetta Citterio.
Al dibattito ha preso parte anche una donna medico afghana, portando la sua testimonianza sulla condizione delle donne in Afghanistan. Nel corso della tavola rotonda sono pervenuti anche i messaggi di Ilaria Capua e di Maria Cristina Messa, Ministra dell’Università e della Ricerca. Quest'ultima ha dichiarato:
Le donne sono e saranno sempre più protagoniste della Scienza. Oggi abbiamo stiamo registrando una tendenza molto positiva nelle nuove iscrizioni ai corsi tecnico-scientifici da parte delle ragazze. Il nostro compito è quello di fare il possibile per portare sempre più bambine a interessarsi alle materia STEM. E lo faremo attraverso una vera e propria rivoluzione culturale