Manifestazioni ma non solo: come la Gen Z sta combattendo il cambiamento climatico

I giovani della Generazione Z si stanno mobilitando per cercare soluzioni di adattamento al clima che cambia. Negli anni c’è stato un vero boom di start-up, progetti, brevetti e chi più ne ha più ne metta. Perché riempire le piazze va benissimo, ma ora è tempo di sporcarsi le mani. Oggi vi parlo di un progetto proveniente dal nord Europa

Lattivista per il clima Fionn Ferreira, 21 anni olandese e studente di chimica dell’Università di Groningen, ha messo a punto un metodo per liberare dalle microplastiche i corsi d’acqua.

Lui stesso ha dichiarato alla CNN:

vivendo vicino all’acqua ho visto troppo inquinamento da plastica e ho pensato di fare qualcosa. Una delle citazioni che mi hanno davvero guidato in questa avventura è quella di Thomas Edison che dice: per inventare qualcosa hai bisogno di tanta immaginazione e di un mucchio di spazzatura

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Secondo il programma ambientale delle Nazioni Unite, sono più di 400 milioni le tonnellate di plastica che sono prodotte ogni anno nel mondo e secondo una delle ultime pubblicazioni sull’Environmental Research Journal, le particelle di microplastica che oggi galleggiano negli oceani sono tra le 15 e le 51 trilioni. Ovviamente questo ha delle ripercussioni sulla nostra vita.

Infatti, ogni settimana consumiamo più di 5 grammi di plastica, in pratica un’intera carta di credito. L’unica vera soluzione è smettere di produrla

Nel frattempo però Ferreira ha escogitato un semplice modo per provare a rimuovere quella che è stata già dispersa nell’ambiente in modo che ne entri meno nel sistema alimentare e quindi anche nel nostro corpo.

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Da piccolo raccoglieva gli oggetti in plastica che trovava lungo i corsi d’acqua durante le sue passeggiate in Kayak, poi da più grande ha studiato un dispositivo per misurare la quantità di plastica presente nel fluido, per arrivare infine nel 2019 a progettare un modo non convenzionale per liberarci da questi polimeri dispersi nell’ambiente. Il suo progetto ha vinto anche il Google Science Fair con un premio di 50 mila euro.

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Il suo metodo prevede la magnetizzazione e il recupero delle plastiche sottoponendo le acque inquinate a campo magnetico. Qui per approfondire.

Ferreira pensa e sogna che questo approccio possa essere applicato su larga scala in impianti di trattamento delle acque reflue in tutto il mondo. Ad oggi il progetto è stato portato nel circolo polare artico a Longyearbyen e ha ricevuto sostegno finanziario dalla fondazione dell’attore Robert Downey Jr. per avviare un programma pilota presso un impianto di acque situato in Ohio.

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Il giovane scienziato dice che oggi più che mai i giovani occupano un posto di potere sulla scena globale come presso le Nazioni Unite o il World Economic Forum, e che possono di fatto contribuire a cambiare il corso della storia. È importante la loro prospettiva e il loro punto di vista nell’agenda mondiale.

Per questo è il momento di puntare sulla scienza e il progresso!


Federica Gasbarro collabora con The Wom in modo indipendente e non è in alcun modo collegata alle inserzioni pubblicitarie che possono apparire all'interno di questo contenuto.

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