Fermare la violenza sulle donne: i progetti più virtuosi dei brand

Da Coop a Lines passando per Conad e Amazon, i progetti pensati per puntare i riflettori su un problema che necessita di provvedimenti sempre più urgenti

Anche brand e aziende scendono in campo a novembre per supportare iniziative a sostegno della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Sono molti i progetti sviluppati in collaborazione con associazioni e fondazioni che hanno fatto della difesa delle donne e della lotta alla violenza di genere una missione: eccone alcuni, accomunati dall'obiettivo di dire "basta" a una piaga che ogni anno miete ancora troppe vittime.

Coop e Differenza Donna, il "no" alla violenza sulle confezioni di pasta

Per la Giornata contro la violenza sulle donne, Coop ha lanciato la seconda edizione di “Il silenzio parla”, la campagna di informazione e sensibilizzazione contro la violenza di genere realizzata in collaborazione con Differenza Donna, l’associazione nazionale che gestisce il Numero Nazionale Antiviolenza e Stalking 1522 del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Così, dopo i frollini, anche quattro formati di pasta di semola a marchio Coop si “vestono” di bianco. Sul nuovo packaging total white in edizione limitata spiccano solo la scritta “pasta”, trasformata in “basta” per dire NO alla violenza, il numero 1522 e un QR code da scansionare, che rimanda ad un podcast composto da 6 diverse storie di violenza raccontate dalla voce di uomini: storie vere, raccolte dalle operatrici del 1522, che questa volta si avvalgono di un nuovo punto di vista, quello maschile.

Infatti, spesso additati solo come gli autori di violenze, ci si dimentica che gli uomini possono anche esserne vittime e testimoni: si tratta di padri, figli, fratelli, amici o compagni di donne che le hanno vissute

«La violenza sulle donne è un problema sociale da affrontare nella vita di tutti i giorni nel suo complesso - ha detto Maura Latini, Presidente di Coop Italia - Quindi ci è sembrato importante raccontare che spesso sono proprio altri uomini chiamati a denunciare, sostenere o difendere le donne da altri uomini evidentemente molto differenti da loro. Il messaggio è che tutti possiamo parlare, prendere posizione sul tema e sicuramente tutti possiamo agire per migliorare».

Tutti gli episodi del podcast sono disponibili sul sito coop1522.it e su Spotify e sono interpretati dagli attori Francesco Migliaccio, Edoardo Barbone e Giacomo Ferraù sulle note del compositore Fabrizio Campanelli, che ha donato gratuitamente il suo brano per questo progetto. Il numero 1522 sarà inoltre in fondo alle tabelle nutrizionali di oltre 500 prodotti a marchio, ma anche sugli scontrini emessi alle casse e sulla Woman Bag disegnata dalla fumettista attivista Anarkikka, cui parte del ricavato sarà devoluto proprio a sostegno di Differenza Donna.

Lines e WeWorld per l'apertura di "Spazio Donna"

Anche quest'anno, per il quarto anno di fila, Lines collabora con WeWorld Onlus per combattere la violenza di genere. Nel 2021 e nel 2022 ha contribuito ad aprire “Spazio Donna” di Bologna e Pescara e promosso il programma “Domande Scomode @School” che a oggi ha raggiunto oltre 150.000 studenti, per contribuire a diffondere l’educazione all’affettività e aiutarli, con i docenti, a trovare risposte a quesiti importanti, dal ciclo mestruale e la sessualità, alla gestione dei rapporti affettivi e altri temi delicati di cui spesso è difficile parlare. 

L'impegno di Lines con WeWorld continua anche quest'anno: sono oltre 2500 le donne che, dall’apertura del primo degli otto spazi operativi presenti in Italia (Napoli, Roma, Bologna, Pescara, Cosenza e Brescia) hanno chiesto supporto e aiuto agli operatori dei diversi centri e di queste più di 700 in quelli sostenuti da Lines nelle città di Pescara e Bologna. Dalla collaborazione tra Lines e WeWorld è nato il decalogo dei “10 campanelli d’allarme”, disponibile nei centri WeWorld e sui canali social proprietari, da non sottovalutare per aiutare le donne a riconoscere potenziali situazioni e vissuti di violenza, psicologica, economica e sociale. 

Proprio il centro di Bologna ha accolto, dalla sua apertura, 117 donne, principalmente tra i 25 e i 45 anni, ma alcune hanno superato i 60 anni. Recentemente sono state coinvolte anche ragazze tra i 14 e i 18 anni. Due terzi sono donne straniere provenienti da 23 Paesi tra cui Bangladesh, Ucraina, Paesi del Nord Africa e dell’Africa sub-sahariana, Sud America ed Europa dell’Est. Quasi tutte hanno completato almeno il primo ciclo di istruzione, in Italia o nei loro paesi d’origine, poco più di metà di loro ha un diploma di scuola superiore o qualifica professionale. Una su 5 ha una laurea. Oltre la metà è sposata o convivente, una su quattro nubile, una decina sono separate. 

Dai loro racconti è emerso che la forma di violenza più frequente è quella psicologica, perpetrata spesso da figure maschili – compagno, marito, padre, fratello – che si esprime in modo più subdolo e non sempre riconoscibile. Alcuni segnali – red flags – sono più manifesti e le donne ne diventano consapevoli fin da subito; altri invece sembrano essere letti come comportamenti “fisiologici” all’interno di una relazione sentimentale o parentale. In particolare, nei racconti è spesso presente nella figura maschile l’utilizzo di un linguaggio aggressivo e offensivo e la tendenza a sminuire la donna su un piano di valore o competenza, facendola sentire inadeguata.

Eni Plenitude e Olimpia Milano insieme contro la violenza economica

In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, Eni Plenitude e Olimpia Milano scendono in campo contro la violenza di genere con un'iniziativa ribattezzata "Ballshit": cinque palloni da basket, cinque illustratrici, cinque opere che denunciano espressioni e frasi sessiste con l’obiettivo di mettere fuori gioco ogni forma di violenza.

Durante il riscaldamento del match di Eurolega del 21 novembre 2024, i giocatori di Olimpia Milano utilizzeranno i palloni decorati a mano da cinque talentuose artiste: Costanza Starraba, Shut Up Claudia, Elisa Puglielli, Isabella Bersellini e Martina Filippella. Ciascun pallone è dedicato a una frase simbolo della violenza di genere, da “Sei roba mia” a “Se l’è cercata” – una tipica espressione di vittimizzazione secondaria – fino a frasi che richiamano la violenza economica come “I soldi li gestisco io, tu non sei capace” o “Le donne hanno le mani bucate”.

I palloni illustrati saranno poi esposti dal 25 al 30 novembre nel Flagship Store di Corso Buenos Aires a Milano, mentre le magliette con le grafiche delle artiste verranno distribuite sia al Forum durante la partita, sia nei Flagship Store Plenitude in tutta Italia.

Con questa campagna, Eni Plenitude e Olimpia Milano vogliono sottolineare che la violenza di genere non si limita a quella fisica, ma include forme altrettanto distruttive come quella economica. Impedire a una donna di avere un reddito proprio, controllare le sue finanze, costringerla a lasciare il lavoro o limitarne l’accesso ai conti correnti sono modi subdoli per indebolirla e isolarla, erodendo la sua autostima e la sua indipendenza. Frasi come quelle riportate sui palloni "Ballshit" sono ancora troppo spesso pronunciate all'interno di rapporti di coppia prevaricanti, e ancora troppo spesso vengono etichettate come consigli o battute invece che essere viste per ciò che realmente sono.

Amazon e la psicoterapeuta Stefania Andreoli per rompere il silenzio con Alexa

In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, Amazon ha stretto una partnership con la psicoterapeuta Stefania Andreoli per un’iniziativa di sensibilizzazione.

Fino al 29 novembre su ogni dispositivo Amazon Alexa, alla richiesta “Alexa, rompi il silenzio”, gli utenti in Italia potranno ascoltare una serie di contenuti inediti, realizzati dalla dottoressa Andreoli, per contribuire a educare e sensibilizzare su un tema delicato e urgente come la violenza psicologica, fisica e verbale che ogni giorno milioni di donne si trovano a subire.

L'iniziativa di Amazon nasce dalla volontà di utilizzare la tecnologia di Alexa come strumento di sensibilizzazione sociale, portando nelle case degli italiani la voce autorevole di una delle professioniste più seguite e ascoltate in Italia quando si parla di benessere psicologico e salute relazionale: Stefania Andreoli, psicoterapeuta, scrittrice, divulgatrice scientifica e opinion leader con oltre 20 anni di esperienza clinica.

I contenuti sviluppati per Alexa affrontano diversi aspetti della violenza contro le donne, alla prevenzione al riconoscimento dei segnali di allarme, fino alle risorse disponibili per chi si trova in situazioni di pericolo. Gli utenti potranno accedere a questi contenuti semplicemente dicendo "Alexa, rompi il silenzio", e ascoltare gli approfondimenti della dottoressa Andreoli, tra cui i segnali di una relazione tossica, le forme meno riconosciute di violenza psicologica e i traumi che provocano anche in età infantile, che tipi di aiuto fornire a una persona che subisce violenza, e i numeri utili da contattare in caso di necessità, come il 1522, il numero antiviolenza e stalking attivo 24 ore su 24.

«Per me, dialogare a due voci con Amazon Alexa, offrendo le mie competenze al servizio della prevenzione della violenza di genere, è stata una grandissima occasione - ha spiegato Andreoli - Ho avvertito di poter far passare sotto le porte dei messaggi che per la loro importanza dovrebbero abitare in ogni casa, con il vantaggio di raggiungere gli utenti proprio là dove ci si dovrebbe più che mai sentire al sicuro, ma non sempre lo si è. Inoltre, come professionista non ho potuto che sposare la correttezza dell’intuizione: la violenza si contrasta facendo pensiero e contro cultura per ridurne progressivamente l’incidenza, agire dopo che si è consumata non può essere bastevole. Da ultimo, non nego di avere pensato alle mie due figlie: il mio impegno in questo progetto è stato ancor più sentito all’idea che i contenuti che ho creato siano più che mai per tutti».

Da Conad e D.i.Re un portachiavi per sostenere tutte le donne vittime di violenza

In vista della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, Conad Nord Ovest ha collaborato con D.I.Re a una campagna dal titolo "Saremo libere quando il rispetto avrà messo radici" a favore delle donne vittime di violenza, abusi e stalking.

Grazie alla collaborazione con la Ethical Fashion Initiative (EFI), un programma dell'International Trade Centre (ITC), un'agenzia congiunta delle Nazioni Unite (ONU) e dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), e della sua impresa sociale, Tujikuze, l'impegno alla sensibilizzazione contro la violenza e alla promozione dell'emancipazione femminile quest'anno si consolida, unendo idealmente donne e comunità di tutto il mondo attraverso una campagna che guarda alla necessità di poter vivere in un mondo libero dalla violenza di genere e di supportare le donne nella costruzione di una vita basata sulla libertà e sul rispetto.

Al centro di questa iniziativa, resa possibile grazie al sostegno dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo c'è un "portachiavi solidale", simbolo di sostegno e riscatto per le donne che vivono in una delle regioni più vulnerabili del mondo. Il progetto ha coinvolto 1.900 artigiane del Kenya, che hanno realizzato i portachiavi utilizzando materiali riciclati (come copertoni auto e piccole perline in vetro) e ricevuto una remunerazione in linea con il living wage, che ha contribuito in modo significativo al miglioramento delle loro condizioni economiche e sociali.

Attraverso una rete di vendita radicata nelle sette regioni di competenza (Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia - provincia di Mantova-, Emilia - province di Modena, Bologna e Ferrara - Toscana, Lazio - province di Roma e Viterbo - e Sardegna), dal 21 al 25 novembre, Conad Nord Ovest offrirà ai clienti la possibilità di acquistare in tutti i punti vendita, al prezzo simbolico di 2,90 euro il "portachiavi solidale" con impresso il numero telefonico nazionale 1522 per il Centro Antiviolenza, devolvendo un euro per ogni pezzo venduto. Il ricavato verrà distribuito tra le 41 associazioni attive sui territori nella lotta contro la violenza di genere, molte delle quali associate a D.i.Re.

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