#SeAcabó, il “me too” nel calcio spagnolo dopo il bacio non consensuale a Jenni Hermoso

Da settimane ormai sui social si rincorre l'hashtag che condanna il comportamento di Luis Rubiales e gli abusi nel mondo del calcio femminile: "Se acabó". "È finita"

L’ultimo capitolo di una delle vicende più discusse dell’estate è stato scritto qualche giorno fa: la calciatrice spagnola Jennifer Hermoso ha presentato alla fine una denuncia formale contro Luis Rubiales, presidente (ora sospeso) della Federcalcio spagnola, per il bacio che le ha dato dopo la finale dei Mondiali femminili dello scorso 20 agosto a Sydney, vinta dalla nazionale spagnola contro l’Inghilterra.

La procura spagnola ha chiesto al giudice di attivare un'inchiesta per "aggressione sessuale" e "coercizione” sulla base della denuncia presentata, appunto, da Hermoso. Pur avendo già avviato indagini preliminari sull’accaduto - immortalato, tra l’altro, in un video diventato virale - per procedere era infatti necessaria la denuncia, che inizialmente la giocatrice non aveva presentato (secondo quanto da lei sostenuto, per le pressioni ricevute dalla Federcalcio) e che alla fine è arrivata.

Nei prossimi giorni toccherà dunque al giudice decidere come procedere, ma nel frattempo le polemiche continuano a montare e le voci di protesta a levarsi, accompagnate da specifiche iniziative. Tutte le calciatrici della Nazionale femminile hanno annunciato l’intenzione di non giocare più finché Rubiales sarà presidente, diversi membri dello staff tecnico si sono dimessi per protesta, e il presidente ad interim della Federcalcio, subentrato dopo la sospensione di Rubiales per 90 giorni, ha esonerato l’allenatore Jorge Vilda, vicino a Rubiales e in passato già contestato dalle giocatrici, nominando al suo posto Montse Tomé, prima donna in quel ruolo.

L'hashtag virale: #SeAcabó

Anche i calciatori della Nazionale maschile hanno voluto prendere posizione, con un comunicato ufficiale in qui hanno espresso «il nostro orgoglio e le nostre più sincere congratulazioni alla Nazionale femminile per aver vinto il titolo mondiale. Esprimiamo però - si legge nella note - anche la nostra solidarietà alle giocatrici che hanno visto offuscato il loro successo dai comportamenti inaccettabili da parte del signor Rubiales, che non è stato all’altezza dell’istituzione che rappresenta. Il calcio spagnolo deve essere un motore di rispetto, ispirazione, uguaglianza e diversità, e deve dare l’esempio dentro e fuori dal campo». Il calcio spagnolo, insomma, sembra voler fare ammenda per gli errori commessi con le giocatrici femminili, e sin dalle primissime battute di questo scandalo quello che è diventato un “movimento” ha avuto il suo slogan: “Se acabó”, ovvero “È finita”, diventato anche un hashtag virale sui social.

L’hashtag è comparso per la prima volta al termine del lungo post con cui Hermoso ha parlato per la prima volta pubblicamente dell’accaduto, confermando che il bacio non era stato consensuale e che si era sentita vittima di un’aggressione, oltre che di pressioni per non parlarne. E la prima a “rispondere” è stata la compagna di Hermoso, Alexia Putellas, seguita da tutte le altre giocatrici della Nazionale, cui si sono unite moltissime ex calciatrici: “Se acabó”, è finita, “siamo tutte con te”.

Dalla Spagna, il grido si è allargato e si sono aggiunte molte altre calciatrici: «Questo è inaccettabile. Sono con te @jenniHermoso #seacabó», ha detto la venezuelana Deyna Castellanos.

Tweet molto simile quello della norvegese Ingrid Syrstad Engen, che gioca per il Barça, «È finita. Sono con te, Jenni, e con tutte le mie compagni di squadra che hanno alzato la voce per molti mesi».

Decine e decine di tweet, che hanno spinto i media locali a ribattezzare quanto sta accadendo “il Me Too spagnolo”.

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