Equiparare la misoginia all’estremismo: la proposta della ministra degli Interni nel Regno Unito

Yvette Cooper, Home Secretary del governo Starmer, ha ordinato una revisione delle norme per inserire l'odio verso le donne tra i campanelli d’allarme in ambito di radicalizzazione ed estremismo

La notizia è arrivata nella seconda metà di un agosto caldissimo, e ha rischiato di passare in sordina. Eppure il fatto che il neo-governo laburista britannico, con la ministra degli Interni Yvette Cooper, voglia equiparare la misoginia all’estremismo, perseguendola come una forma di terrorismo, è una presa di posizione storica, soprattutto in un mondo in cui esistono ancora Paesi in cui la piaga della violenza contro le donne miete vittime su base quasi quotidiana.

La proposta di Yvette Cooper

La proposta è della ministra degli Interni del governo Starmer, Yvette Cooper. Che al Sunday Telegraph ha spiegato di avere ordinato una revisione delle norme per inserire la misoginia estrema, fisica e online, tra i campanelli d’allarme quando si parla di radicalizzazione e di estremismo. Una piaga, quella dell'estremismo di destra, che in Gran Bretagna, negli ultimi mesi, ha portato a violenti disordini contro profughi, minoranze e centri d’accoglienza per migranti, evidenziando come l’odio verso le donne si intersechi spesso con questa ideologia politica.

«Abbiamo visto un’impennata del numero di giovani che vengono radicalizzati su Internet - ha sottolineato la ministra - L’incitamento all’odio di ogni tipo crea rotture e strappi nella maglia sociale delle nostre comunità e nella nostra democrazia». Da qui la decisione di perseguire per legge ogni genere di ideologia pericolosa o di incitamento all’odio, come appunto la misoginia estrema.

La violenza contro le donne nel Regno Unito

A Londra d’altronde è ancora fresco il ricordo di Sarah Everard, la donna di 33 anni che nel marzo del 2021 era stata rapina, violentata e uccisa in un parco mentre stava rincasando a piedi. Ad aggredirla e toglierle la vita Wayne Couzens, 48enne agente di Scotland Yard, condannato poi all’ergastolo. Il femminicidio di Everard aveva scioccato il Paese, e Sir Mark Rowley, commissario capo della Metropolitan Police, aveva chiesto che la violenza sulle donne fosse definita «un pericolo per la sicurezza nazionale», anche alla luce dei risultati di un rapporto commissionato sul tema.

Dall’inizio del 2024 sono state più di 50 le vittime di femminicidio in Gran Bretagna, e la ministra Cooper, con questa revisione, punta a colmare le lacune legislative e giudiziarie dando più strumenti per prevenire e punire i reati contro le donne. Inserire l’odio radicale verso le donne tra gli estremismi che la legge considera terrorismo darebbe agli inquirenti la possibilità di fare interrogatori e fermi più lunghi, e di congelare introiti e beni.

Il tentativo (fallito) di considerare la misoginia come un crimine d'odio

Non è la prima volta che nel Regno Unito si pensa a modificare la legge per trattare in modo strutturale la violenza contro le donne. Nel 2022 la Law Commission del governo britannico aveva bocciato la proposta di trattare la misoginia come un crimine d’odio, presa in considerazione proprio dal governo per tentare di arginare la piaga della violenza sulle donne. La commissione aveva raccolto l'opinione di esperti e associazioni come Women's Aid e Rape Crisis, che avevano concordato sul fatto che assegnare un sesso e un genere a un crimine d’odio avrebbe potuto essere controproducente e rendere ancora più difficile ottenere condanne.

Il problema sollevato dalla proposta di Cooper, però, è relativo ai limiti: come stabilire cosa è “estremo” e cosa no? C’è un potenziale rischio di censura, o di mettere in discussione la libertà di parola? Il nodo non è ancora stato sciolto, ma è indubbio che la cosiddetta ideologia incel sia drammaticamente in crescita e sempre più spesso collegata a specifiche ideologie politiche, oltre che alla base di attacchi violenti in tutto il mondo. Ma cosa è esattamente?

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Che cos’è l’ideologia incel

L'ideologia "incel" (abbreviazione di "involuntary celibate", celibato involontario) è un termine che si riferisce a una subcultura online composta principalmente da uomini che non riescono a trovare una partner nonostante desiderino ardentemente una relazione.

Gli incel attribuiscono questa situazione principalmente a fattori esterni, nello specifico alle donne, e sono noti per la tendenza alla misoginia, alla rabbia nei confronti delle donne e alla giustificazione (se non addirittura la glorificazione) della violenza contro di loro. Gli incel spesso si radunano su forum online per discutere delle loro esperienze, condividere teorie sulla società e cercare supporto reciproco, definendosi discriminati e rifiutati e promuovendo odio e violenza.

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