Lo skyline arancione di New York non è una bella foto su Instagram
Da mesi ormai siccità e caldo anomalo colpiscono il Canada portandolo ad essere testimone di violenti incendi. Nessuno di essi però è bastato a richiamare l’attenzione di un pubblico distratto quanto, per esempio, un video in time-lapse del fumo che avvolge completamente lo skyline di New York e il World Trade Center.
Quindi, cosa c’è davvero dietro il cielo arancione e come tutto questo ha a che fare con il cambiamento climatico? Nel frattempo, molti canali mediatici storicamente negazionisti in fatto di cambiamento climatico minimizzano.
Ma esaminiamo il quadro della situazione.
In Canada i roghi sono piuttosto comuni, soprattutto nelle provincie occidentali del Paese, al punto da aver coniato il termine: “stagione degli incendi”, che quest’anno ha avuto un inizio definito dalla BBC “senza precedenti”.
Le cause sono solitamente naturali nel caso dei fulmini o antropiche quando si parla della mano umana, per una responsabilità pari al 50% ciascuno. Quest’anno la novità è stata l’apertura di nuovi fronti da parte delle fiamme, che si sono estese fino alle provincie orientali del Quebec, dell’Ontario e della Nuova Scozia.
Ciò ha portato a leggere sui giornali numeri da capogiro:
- 110 milioni di persone sotto allerta a causa della qualità dell’aria
- 20.000 persone evacuate
- Più di 400 incendi in tutto il Canada di cui 248 fuori controllo
Solo a inizio primavera più di 160 incendi avevano già bruciato più di 3,3 milioni di ettari di terreno, 12 volte in più la media decennale in questo periodo.
Come questo ha a che fare con il cambiamento climatico?
Gli esperti dell’IPCC nel rapporto del 2021 hanno sottolineato come temperature più alte e siccità, causati a loro volta da un eccesso di gas ad effetto serra, possano aumentare la frequenza e l’intensità di alcuni eventi, tra cui proprio gli incendi. La siccità nella fattispecie porta generalmente ad una diffusione delle fiamme piuttosto veloce.
Andando ad analizzare ciò che è accaduto in Canada, riscontriamo proprio ciò che gli scienziati ci hanno spiegato.
- Nel mese di maggio Alberta ha registrato +6 gradi sopra la media
- La regione atlantica del Canada è siccitosa almeno da febbraio e prima della fine di aprile il 49% del territorio è stato definito dal governo come “anormalmente secco”
È così che si spiega il cielo arancione di New York e molte altre città americane. Purtroppo, ha ben poco di romantico e molto di preoccupante
Infatti, non solo la Grande Mela ma anche Philadelphia è sotto codice rosso, almeno da quanto ha riferito il Philadelphia Public Health con un cinguettio su twitter! Quanto ad alcune città tra Canada e USA, hanno registrato la peggiore qualità dell’aria al mondo.
New York ha superato di 20 volte il livello di PM2,5 ritenuto normale dall’OMS e Philadelfia è entrata nel ranking di IQAir, la famosa società svizzera che si occupa di qualità dell’aria, con ben 340 punti. La soglia per ritenere “buona” l’aria è 50.
Di fronte a tutto ciò però ci soffermiamo come sempre a scattare solo un’istantanea di uno skyline particolarmente instagrammabile ed il momento successivo torniamo ad occuparci di altro, senza mai chiederci cosa c’è dietro.
Federica Gasbarro collabora con The Wom in modo indipendente e non è in alcun modo collegata alle inserzioni pubblicitarie che possono apparire all'interno di questo contenuto.