diritti civili

Good news/bad news: le notizie dal mondo sul fronte dei diritti civili di giugno 2022

Nuovo appuntamento con la rubrica mensile dedicata ai diritti civili: questo mese si parla di identità di genere, equal pay e consenso, ma anche di censura e di aborto. Ecco una carrellata di notizie per capire cosa succede fuori dai confini del nostro piccolo, grande universo

A Milano arriva il registro per il riconoscimento del genere di elezione

Il consiglio comunale di Milano ha approvato una mozione per istituire il Registro per il riconoscimento del genere di elezione dedicato alle persone transgender.

La proposta è della consigliera del Pd Monica Romano, prima donna transgender eletta in città, che ha ricordato come in Italia le persone transgender «vivano in un limbo giuridico con documenti che sono del tutto incongruenti con l'aspetto esteriore e l'identità sociale, mantenendo il nome anagrafico e il sesso di origine su tutti i documenti di riconoscimento». 

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La mozione impegna dunque il sindaco Beppe Sala e la giunta a istituire un apposito registro in cui venga riconosciuto e registrato i il genere di elezione e l'alias per tutti i documenti di competenza del Comune, come per esempio gli abbonamenti per il trasporto pubblico, le tessere delle biblioteche comunali e i documenti di riconoscimento interni per i dipendenti del Comune e per i dipendenti delle partecipate. 

Le persone che vorranno essere inserite nel registro dovranno solo presentarsi davanti a un ufficiale di Stato civile e fare una dichiarazione, che verrà poi riportata sui documenti di competenza del Comune.

Il parlamento spagnolo ha approvato una legge che considera stupro il sesso senza consenso

Ancora un passo avanti della Spagna sul fronte della tutela delle donne. La Camera spagnola ha approvato una proposta di legge che, una volta approvata anche in Senato, consentirà di considerare stupro qualsiasi atto sessuale in cui una delle persone coinvolte non abbia dato il proprio consenso. Una rivoluzione dal punto di vista legale, perché alle vittime non sarà più necessario dimostrare di avere subito violenze o essere state sottoposte a minacce o costrizioni: un aspetto che assume particolare rilevanza visto che spesso, in caso di stupro, la vittima si ritrova paralizzata o incapace di reagire

«La libertà sessuale sarà finalmente un diritto nel nostro Paese - ha detto Irene Montero, ministra spagnola per l'uguaglianza, tra le prime proponenti della nuova legge - Sostituiamo la violenza con la libertà e sostituiremo la paura con il desiderio. Da oggi, la Spagna è un Paese più libero e sicuro per tutte le donne».

La Spagna si aggiunge quindi agli altri Paesi europei che hanno già adottato provvedimenti simili, tra cui Belgio, Cipro, Croazia, Danimarca, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Malta, Regno Unito, Slovenia e Svezia. Nel codice penale italiano, invece, il reato di stupro è disciplinato dall’articolo 609-bis, che prevede che sia necessariamente collegato agli elementi della violenza, della minaccia, dell’inganno o dell’abuso di autorità.

La Chiesa di Scozia riconosce i matrimoni tra persone dello stesso sesso

La Chiesa di Scozia fa la storia approvando e consentendo ufficialmente i matrimoni religiosi tra persone dello stesso sesso. La proposta è passata all’Assemblea Generale di Edimburgo con 274 voti a favore contro i 136 contrari, il che significa che la legge ecclesiastica verrà modificata e che le coppie dello stesso sesso potranno sposarsi in chiesa con rito religioso celebrato da sacerdoti che faranno apposita domanda. 

E questa non è l’unica importante presa di posizione della “Kirk”, che recentemente ha appoggiato la richiesta partita dal Regno Unito di vietare le terapie di conversione, approvando una dichiarazione a sostegno del "Memorandum d'intesa sulla terapia di conversione nel Regno Unito".

L’Oklahoma vieta quasi del tutto l’aborto

Se nel Regno Unito le battaglie per i diritti sembrano fare passi avanti, lo stesso non si può dire degli Stati Uniti, dove quello dell’aborto, in particolare, è sensibilmente minacciato. Dopo il Texas, anche l’Oklahoma ha approvato una nuova modifica alla legge sull’aborto, definita “la più restrittiva di sempre” negli Usa.

La nuova legge prevede infatti il divieto di abortire a partire dal momento della fecondazione, e cioè dall’istante in cui lo spermatozoo feconda l’ovulo. Le eccezioni sono pochissime: l’interruzione di gravidanza è consentita soltanto in casi di gravi emergenze mediche per cui è a rischio la vita della donna, oppure casi di stupro o incesto, solo nel caso in cui siano già stati denunciati alla polizia. Per il personale medico che esegue un’interruzione di gravidanza violando questi confini è prevista una multa fino a 100mila dollari e pene fino a 10 anni di carcere.

A promuovere l’approvazione del provvedimento è stato il governatore conservatore Kevin Stitt, che ha annunciato di voler trasformare l’Oklahoma nello «Stato più anti-aborto degli Stati Uniti». Già migliaia le persone che sono scese in strada per protestare. 

In Afghanistan torna il velo per le donne in pubblico (e in tv)

Brutte notizie anche dall’Afghanistan, dove aumentano le restrizioni imposte dai talebani alle donne. Dopo l’obbligo di indossare sempre il burqa in pubblico imposto a tutte le donne, alle conduttrici e giornaliste televisive è stato imposto di coprirsi il viso anche quando sono in onda e stanno svolgendo il loro lavoro.

https://twitter.com/dw_freedom/status/1528736757935550467

A nulla è valso il tentativo di alcune reti di sfidare il divieto. Le giornaliste delle principali reti televisive afghane hanno provato a mostrarsi in tv a volto scoperto in segno di protesta, ma il giorno successivo sono state costrette a indossare il burqa così come imposto dai talebani pena il licenziamento. 

Da quando sono tornati al potere, lo scorso agosto, i talebani hanno gradualmente ma inesorabilmente eroso i diritti che le donne hanno faticosamente riconquistato in 20 anni. Alle donne è per esempio vietato di viaggiare senza parenti maschi, e le scuole secondarie restano chiuse per le ragazze.

Negli Stati Uniti le calciatrici della nazionale saranno pagate quanto i colleghi maschi

Svolta storica per la Federazione di calcio USA: i giocatori e le giocatrici della nazionale riceveranno la stessa paga, e divideranno in parti uguali i bonus della Fifa.

Fino a oggi le giocatrici della nazionale americana guadagnavano il 40% in meno dei colleghi uomini, e nel 2019, anno in cui hanno conquistato il titolo mondiale, avevano promesso di dare battaglia per equiparare gli stipendi. Portavoce e simbolo di questa lotta le campionesse Megan Rapinoe e Alex Morgan, che avevano anche raccolto il sostegno del presidente Joe Biden.

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