Good News/Bad News: le notizie sui diritti civili di settembre 2024


A settembre guardiamo fuori dai confini nazionali per osservare cosa è successo nel mondo dal punto di vista dei diritti civili. Le notizie, purtroppo, non sono buone

Torna anche a settembre il consueto appuntamento con la rubrica dedicata alle news sui diritti civili, in cui vengono raccolte le notizie più interessanti e dibattute del momento. Eccone alcune (spoiler: questo mese di buone ce ne sono pochissime).

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In Afghanistan in talebani vietano alle donne anche di parlare

Continua l’inesorabile erosione dei diritti e della libertà delle donne in Afghanistan. Dopo il divieto di uscire sole, di lavorare e di andare a scuola e all’università, adesso i talebani hanno imposto loro di non parlare a voce alta in pubblico “perché è un atto da riservare all’intimità”. Una news sui diritti civili che non avremmo voluto apprendere.

Il decreto emesso formalmente dal leader supremo dei talebani, Hibatullah Akhundzada, e reso pubblico dal Ministero della Propagazione della Virtù e della Prevenzione del Vizio, si compone di 35 articoli e prevede anche il divieto di guardare gli uomini cui non si è legate da vincoli di sangue o matrimonio, di coprire viso e corpo quando si esce di casa (se proprio si deve), e il divieto di salire su un mezzo di trasporto occupato anche da uomini che non sono parenti.

Si tratta, come detto, dell’ennesimo attacco alla libertà e ai diritti delle donne in Afghanistan da quando, nel luglio del 2021, i talebani hanno ripreso il potere e istituito il Ministero per la Propagazione della Virtù e la Prevenzione del Vizio, che si avvale di una sorta di polizia morale tenuta a far rispettare le regole. Sono previsti inizialmente ammonimenti, ma si potrà arrivare anche al carcere. 

L’India consente l’affido dei minori ai single

Una buona news sul fronte dei diritti civili arriva dall’India, che ha dato il via libera agli affidi di minori da parte di single. Dopo avere aperto all’adozione per persone non sposate, nel 2016, il governo indiano ha fornito una serie di linee guida che consentono anche alla singola persona di prendere in affidamento un bambino, a patto che abbiano più di sei anni, vivano in istituti di assistenza all'infanzia e abbiano "tutori non idonei". 

Chiunque abbia tra i 35 e i 60 anni può dunque fare richiesta per l’affido “indipendentemente dal suo stato civile (single/non sposato/vedovo/divorziato/separato legalmente)" e dal fatto che "abbia o meno un figlio o una figlia biologici". Le donne single potranno prendere in affido maschi e femmine, mentre gli uomini potranno farlo solo con bambini maschi. Dopo due anni di affido sarà possibile valutare l'adozione. 

«Il numero di bambini in affido è esiguo - ha spiegato Satyajeet Mazumdar, direttore della no-profit Catalysts for Social Action all’Indian Express - Le persone non conoscono questa soluzione così bene come l'adozione”. Ma, ha specificato Mazumdar, «le persone che accettano un bambino per l'affido devono aver chiaro che si tratta di una soluzione temporanea, solo finché la famiglia biologica non si dimostrerà in grado di occuparsene nuovamente».

A oggi in Italia non è possibile adottare un bambino se si è single, mentre Paesi come la Francia, la Gran Bretagna, la Spagna e la Germania hanno fatto enormi passi avanti su questo.

Negli Usa Trump torna ad attaccare i diritti delle persone transgender

Negli Stati Uniti la campagna elettorale è ormai entrata nel vivo, e Donald Trump, candidato repubblicano alla presidenza, è tornato ad attaccare i diritti delle persone transgender.

Nel corso di un intervento all'incontro annuale a Washington di Moms for Liberty, organizzazione nazionale senza scopo di lucro che al centro di una vera e propria crociata finalizzata a eliminare i riferimenti all'identità Lgbtq+ e al razzismo strutturale nelle scuole, Trump ha lamentato quella che ha definito "crescente accettazione delle persone transgender" nella società, sostenendo che che non dovrebbero giocare nei tornei sportivi femminili (qui un riferimento alla pugile Imane Khelif) e che l'accesso all'assistenza sanitaria a chi cambia sesso dovrebbe essere limitata.

Va ricordato che nel 2018, allora presidente Usa, Trump aveva approvato una misura in base a cui le persone transgender che hanno chiesto o hanno fatto una transizione di genere non hanno diritto a entrare nelle forze armate, e nel 2020 aveva abolito le tutele esplicite contro la discriminazione delle persone transgender in ambito sanitario introdotte durante la presidenza Obama.

Nell’Affordable Care Act viene infatti proibita la discriminazione sulla base di "razza, colore, origini, sesso, età o disabilità" in ambito di accesso alle assicurazioni sanitarie, e nel 2016 Obama aveva introdotto una regola che interpretava il divieto di discriminazione sulla base del sesso per includere le discriminazioni sulla base dell’identità di genere. Trump aveva invece specificato che, quando si parla di sesso, si intendeva solo quello determinato dalla biologia.

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La Bulgaria impone il divieto di parlare di temi LGBTQIA+ nelle scuole

Una news sui diritti civili che sta facendo tremare il fronte dell'est europa arriva dalla Bulgaria. Il parlamento bulgaro sembra seguire le linee della Russia e ha approvato un disegno di legge che vieterebbe quella che viene considerata “propaganda” sui temi legati alla comunità alla comunità LGBTQIA+ in tutte le scuole

Il via libera è arrivato a metà agosto, e per entrare in vigore la legge deve essere approvata in via definitiva anche dal presidente Rumen Radev, anche se il parlamento ha comunque il potere di ribaltare il veto del presidente con un voto a maggioranza semplice.

Il disegno di legge era stato presentato dal partito filorusso e di estrema destra Rinascita, incassando anche il sostegno di partiti filo-occidentali. Se dovesse entrare in vigore, la legge vieterebbe “la propaganda, la promozione o l’incitamento in qualsiasi modo, direttamente o indirettamente, nel sistema educativo di idee e opinioni relative all’orientamento sessuale non tradizionale e/o all’identità di genere diversa da quella biologica”.

Questo significa, come spiegano gli attivisti bulgari, che non è consentito menzionare o educare gli studenti sulle vite LGBTQIA+ o fornire informazioni sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere. Ciò include anche la menzione d'informazioni LGBTQIA+ “nelle vicinanze” di questi istituti scolastici.

«Le implicazioni di questa legge sono terribili - sottolineano da Deystvie LGBT Youth Organisation, Bulgarian Helsinki Committee e Single Step lanciando una petizione online - poiché rafforza stereotipi dannosi e stigmatizza le persone LGBT+, favorisce un clima di discriminazione e ignoranza, privando i giovani dell'opportunità di conoscere e comprendere la diversità delle esperienze umane. Dobbiamo riconoscere e rispondere a questo attacco ai diritti umani».

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