Riserve naturali ridotte o cancellate: perché gli spazi naturali sono più che mai in pericolo

Dai confini dell'Amazzonia ai paesaggi delle riserve marine, passando per molti gioielli d’Italia: il mondo è testimone di un'inquietante tendenza, ovvero la perdita di spazi naturali cruciali per la biodiversità e la salute del nostro pianeta. Ecco dove si sta diffondendo questo allarme

Il 2024 è iniziato con un duro colpo per gli italiani: la Riserva Regionale del Borsacchio, gemma naturalistica della provincia di Teramo, è stata drasticamente ridotta da oltre 1000 ettari a soli 24 ettari. Notizia questa non isolata, infatti nella provincia di Pomezia altre due aree protette hanno subito lo stesso destino. Il Consiglio comunale ha votato a favore della revoca di una delibera che istituiva due Monumenti Naturali, cancellando così le protezioni per circa 600 ettari di preziosi ecosistemi.

Questa vicenda solleva diverse domande sulla conservazione delle riserve naturali e sulle minacce che le affliggono. Tutto ciò poi fa sospettare sull'efficacia delle normative di protezione e sulla necessità di un coinvolgimento più attivo della cittadinanza, del mondo associazionistico e dei vari stakeholder.

Perché le riserve naturali sono così importanti?

Oltre a garantire che ci sia una gran varietà di vita intorno a noi, le riserve naturali sono custodi del nostro futuro. Questi luoghi, come le foreste e le paludi, sono coinvolte nel ridurre l'inquinamento atmosferico, assorbono anidride carbonica e ci aiutano a gestire meglio i cambiamenti climatici. Possiamo definire le riserve naturali come “i supereroi dell'ambiente” che ci garantiscono di prosperare e vivere in salute. Molte riserve conservano bacini idrici e sono importanti anche per la nostra salute mentale. Permettono infatti di fare attività fisica e passeggiate.

Quali sono le cause che portano a cancellare una riserva?                 

La cancellazione delle riserve naturali sono spesso alimentate da interessi economici, sviluppo urbano e mancanza di consapevolezza ambientale. Tuttavia, se da un lato l'abolizione delle aree protette può portare a vantaggi economici nel breve termine, dall’altro, le conseguenze a lungo termine sulla biodiversità, sulle risorse idriche e sul clima sono devastanti.

Alcuni dei fattori che possono portare alla cancellazione di una riserva naturale includono:

  • Sviluppo urbano: L'espansione delle aree urbane può portare alla perdita di habitat naturali e alla distruzione degli ecosistemi.
  • Attività agricole: L'agricoltura intensiva, la deforestazione per fare spazio ai terreni agricoli e l'uso indiscriminato di pesticidi possono minacciare la biodiversità nelle riserve naturali.
  • Estrazione di risorse naturali: L'estrazione di minerali, petrolio, gas e altre risorse naturali all'interno o vicino alle riserve può compromettere l'integrità degli ecosistemi.

Gli altri casi nel mondo

Il caso italiano non è isolato, infatti nel 2019 in Brasile l'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha firmato un decreto che ha ridotto la protezione di diverse riserve naturali e aree indigene dell'Amazzonia. Nel 2017 e nel 2018 l’amministrazione Trump ha ridimensionato l’estensione di alcune riserve nazionali negli Stati Uniti, come Bears Ears e Grand Staircase-Escalante in Utah. Nel 2011 è stato invece il governo australiano che ha annunciato piani per ridurre le dimensioni di alcune riserve marine nella Grande Barriera Corallina al fine di agevolare lo sviluppo economico.

In molte di queste situazioni, la cittadinanza ha reagito come in Italia, con manifestazioni, petizioni, azioni legali e campagne di sensibilizzazione per opporsi alla cancellazione delle riserve naturali. In questo scenario, proprio gli ambientalisti e le organizzazioni non governative spesso giocano un ruolo chiave e nel fare da ago della bilancia.

La cancellazione delle riserve naturali è un problema globale che richiede una risposta collettiva

Infatti, la difesa di questi gioielli naturali non riguarda solo la tutela di habitat unici, ma rappresenta un impegno per un futuro sostenibile, in cui uomo e natura coesistono in armonia. La speranza risiede nell'azione di gruppo e nella consapevolezza diffusa, affinché le riserve naturali possano continuare a svolgere il loro ruolo vitale nella salvaguardia della diversità biologica e nell'assicurare un pianeta sano per le generazioni a venire.


Federica Gasbarro collabora con The Wom in modo indipendente e non è in alcun modo collegata alle inserzioni pubblicitarie che possono apparire all'interno di questo contenuto.

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