Il salmone che mangiamo è davvero così rosa?

Quando mangi salmone sei davvero sicuro di ciò che ingerisci? Oggi scopriamo insieme un passaggio della produzione di questo tipo di alimento che probabilmente ti convincerà a fare delle scelte

Viviamo in un pianeta inquinato. Mangiamo circa 5 grammi di plastica a settimana le cui tracce sono state trovate nel nostro sangue, mentre il tonno e i pesci più grandi contengono mercurio e altre sostanze che si accumulano nel loro corpo. Un corpo che diventa cibo per molti di noi. Insomma, pensiamo di averle sentite tutte quanto a contaminazioni ma forse c’è ancora qualcosa che ignoriamo: la carne del salmone allevato non è rosa ma grigia e viene colorata per renderla appetibile e quindi favorirne le vendite. Ne ha parlato anche la rivista Time!

Infatti, in natura questo pesce acquisisce la ben nota colorazione grazie alla sua alimentazione ricca di alcuni tipi di alghe, crostacei e krill.

Dunque come viene colorato il salmone?

La risposta più logica è quella giusta!

Settimane prima della loro morte, al loro mangime vengono aggiunti coloranti. Alcuni sono di origine naturale mentre altri sintetica!

L’Astaxantina esiste in natura, e si tratta di un carotenoide di colore rosso e solubile nei grassi. È una sostanza con molti benefici ed aiuta i pesci a restare in salute, infatti è un antiossidante naturale.

VEDI ANCHE Perché la seconda causa al mondo di emissioni di CO2 è nella nostra pancia CulturePerché la seconda causa al mondo di emissioni di CO2 è nella nostra pancia

L’Astaxantina usata negli allevamenti, però, è per la maggior parte di origine sintetica e non naturale. Si tratta di un composto che deriva dal petrolio e anziché essere costituito da un solo isomero è costituito da enantiomeri. Secondo delle ricerche, si parla di composti poco raccomandabili per il nostro organismo e che potrebbero causare malattie gravi, tra cui il cancro. Qui la pubblicazione scientifica che ne parla.

Questo tipo di molecola sintetica non è stata approvata per il consumo umano ma solo per quello animale. Tuttavia, quando mangiamo alimenti da allevamento rischiamo comunque di assumerla. Qualcosa di simile accade nei tuorli d’uovo, il cui colore arancione viene artificialmente accentuato!

Nel 2014 l’EFSA (L'Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha dato un’opinione scientifica a riguardo e come si legge sul loro sito: “The use of astaxanthin up to the maximum permitted dietary level for salmon and trout is of no concern for the safety of the consumer”. Quindi tecnicamente, sotto il limite massimo consentito per i pesci non si tratta di un composto ritenuto pericoloso per i consumatori. Per essere più precisi dovremmo stare sotto i 2 mg si ATX al giorno se pesiamo 60 chili.

Personalmente preferirei non rischiare e provare a “difendermi” per quanto possibile…

Come evitare questo additivo?

Purtroppo, il prezzo del composto sintetico è molto competitivo e quindi piuttosto diffuso. L’unico modo per mettersi a riparo è mangiare salmone selvaggio e uova biologiche… a meno che non si scelga di abbracciare uno stile di vita vegano (opzione sempre più che valida) oppure plant based in cui non si eliminano del tutto carne, pesce, derivati animali e cibi processati ma si cerca di evitarli il più possibile!


Federica Gasbarro collabora con The Wom in modo indipendente e non è in alcun modo collegata alle inserzioni pubblicitarie che possono apparire all'interno di questo contenuto.

Riproduzione riservata