STEM Days, l’evento che racconta i lavori del futuro

24-10-2022
Il termine STEM, dall’inglese “Science, Technology, Engineering and Mathematics”, indica l’insieme delle materie scientifiche, applicate e non. Su queste discipline gravano convinzioni e stereotipi: la matematica fa fare brutti sogni, la scienza sbadigliare dalla noia, l’ingegneria è complicata e tecnica. Ma STEM indica anche il movimento culturale che vuole smentire gli stereotipi e far conoscere meglio questo settore: con questo obiettivo nasce STEM Days, un evento organizzato dall’associazione culturale Crafted Software, completamente gratuito e già alla sua seconda edizione

L’edizione 2022 si terrà a Milano, all’interno dello Spazio Lenovo, il 28 e il 29 ottobre: due giorni di talk e workshop dedicati ai lavori del futuro nell’ambito dello sviluppo software e dell’industria 4.0, con l’intento di ispirare studenti e studentesse e aiutarli a trovare la propria strada.

STEM per chiunque

È in atto una digital transformation, e cioè la trasformazione profonda della società e dell’economia per l’impatto delle nuove tecnologie. In quest’ottica, quella offerta dalle materie STEM è un’opportunità accessibile per chiunque. Un occhio di riguardo, infatti, è riservato alla promozione di una cultura inclusiva all’interno del settore.

Ci spiega Francesca Salvati, co-fondatrice degli STEM Days 2022 e socia dell’associazione Crafted Software:

«Con gli STEM Days vogliamo avvicinare sempre più persone alle materie STEM per dimostrare che un mondo diverso è possibile. Un mondo dove le persone oggi meno rappresentate in questo settore, come le donne, le persone che appartengono alla comunità LGBTQIA+ o ad altre comunità marginalizzate, possano vedere le proprie capacità riconosciute e rispettate», spiega.

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La mancanza di talenti: i dati delle discipline STEM

Secondo lo studio “Rethink STE(A)M education” condotto da Fondazione Deloitte e DCM Public Policy Program, i laureati in materie STEM in Italia sono solo il 24,5%. La domanda di esperti ed esperte in questi ambiti, però, non fa che aumentare e di conseguenza il 44% delle aziende italiane afferma di aver già avuto difficoltà a trovare profili STEM.

A questa mancanza di talenti si aggiunge il divario di genere: le donne immatricolate in corsi di laurea STEM in Italia sono la metà degli uomini e le laureate solo il 15% del totale.

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A certificarlo è il rapporto Almalaurea 2022 su laureate e laureati: lo scenario è ancora statico, e il divario non accenna ancora a ridursi.

Tuttavia, è ancora diffusa l’idea per cui questo dato possa essere ricondotto a una inclinazione naturale in un mondo altrimenti accogliente per le donne. Per dimostrare il contrario, Stem Days dà la parola a realtà come SheTech, la community che supporta le donne del mondo della tecnologia, che oggi sono ancora una minoranza. Fare spazio è sicuramente la strategia giusta, poiché, continua Salvati:

Il problema si riflette nelle rappresentazioni che pubblicità e media fanno dei lavoratori di ambito tecnico. A questo proposito, uno dei miei test preferiti è cercare su Google la parola “developer” e guardare le immagini che vengono fuori - rappresentano quasi soltanto uomini, spesso bianchi.

Nell'immaginario comune, la figura dello sviluppatore è ancora rappresentata da uomini, spesso bian
Nell'immaginario comune, la figura dello sviluppatore è ancora rappresentata da uomini, spesso bianchi. STEM Days ci aiuta a capire che non deve essere così.

È un cane che si morde la coda: «Questo arriva a influenzare anche insegnanti e genitori, i quali immaginano le ragazze in contesti differenti da quelli STEM, e le ragazze, bombardate dai media e sotto l'influenza delle proprie figure guida, finiscono col credere di non essere fatte per le carriere scientifiche».

Come superare i limiti

Nonostante la crescita dell’occupazione registrata negli ultimi anni in Italia e nell’UE, le donne, le persone appartenenti a minoranze etniche o ad aree geografiche svantaggiate faticano a farsi spazio, e le opportunità più entusiasmanti vengono considerate ancora appannaggio di altre categorie.

Immaginare i lavori del futuro vuol dire anche immaginare nuove opportunità per tutti e tutte.
Immaginare i lavori del futuro vuol dire anche immaginare nuove opportunità per tutti e tutte.

Si tratta del glass ceiling (soffitto di cristallo) e cioè del limite rappresentato dagli ostacoli, difficili da vedere, che frenano la crescita professionale delle donne o di altre categorie marginalizzate: anche l’ambiente, spesso, scoraggia progetti e ambizioni.

Il gender gap, cioè lo squilibrio di opportunità a sfavore delle donne, non è solo italiano: l'ONU ha posto fra gli obiettivi strategici dell’Agenda 2030 la parità di genere.

Ci spiega Salvati: «Le nostre società sono abituate a vedere prevalentemente un solo tipo di lavoratore in ambito STEM, il che porta le aziende ad essere prevalentemente composte da profili fin troppo simili tra loro»

Una volta in quel contesto, sono gli stessi lavoratori a percepire donne, minoranze etniche e persone della comunità LGBTQIA+ come corpi estranei. Si tratta del classico meccanismo dell’unconscious bias, il che spesso si traduce in differenze salariali, mancate assunzioni, discriminazioni e così via.

Aiutandoci a prendere consapevolezza di quanto fra quello che crediamo è in realtà un pregiudizio, gli STEM Days danno un contributo concreto alla cultura della parità.

Un percorso difficile: fare chiarezza

Tra i talk in programma, l'intervento di Paola Poggini racconta come, al contrario di quanto si creda, sia possibile intraprendere una carriera STEM anche senza la rigida necessità di un percorso lineare.

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Del resto, la tecnologia cambia di continuo il mercato del lavoro. Salvati spiega come, tra i propositi degli STEM Days ci sia quello di rendere semplici dinamiche di cui sappiamo poco:

Molte cose sembrano molto più complesse se viste soltanto da fuori - conoscenza e networking possono davvero abbattere scetticismo e paura. Questa è la ragione fondamentale per cui abbiamo fondato gli STEM Days.

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«Consiglio di essere curiosi, di leggere molto e di parlare con chi lavora nel settore», dice ancora Salvati: «Del resto, l’innovazione nasce sempre dalla curiosità».

Credo che sempre più persone giovani vogliano capire i meccanismi dietro oggetti ed applicazioni utilizzate quotidianamente, o addirittura essere in grado di influenzarne funzionamento e contenuti. Il nostro ruolo da lavoratori del settore è accogliere e incoraggiare la loro sete di conoscenza.

Gli STEM Days si avviano alla loro seconda edizione con questo proposito: aiutare tutti e tutte a diventare protagonisti del loro futuro.

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