La storia del femminismo in un’app: HerStory
Il sit in davanti al tribunale romano a sostegno di Gigliola Pierobon, processata per aborto nel 1973. Gli striscioni in via Cavour che confluiranno nel corteo femminista per l’aborto del 3 aprile 1976. Le fiaccole accese in piazza dell’Indipendenza accanto allo slogan "Riprendiamoci la notte". Il corteo delle "Donne unite contro la violenza" che si snoda l’8 marzo 1979.
Ripercorrere i luoghi della storia del femminismo oggi è possibile direttamente da smartphone: Herstory raccoglie in un’app (e in un sito) 500 punti caldi che hanno fatto la differenza nelle rivendicazioni delle donne.
Una testimonianza, viva e digitale, che arriva direttamente dagli scaffali d’archivio, oggi accessibile gratuitamente da chiunque. I luoghi d’interesse sono segnalati da puntatori su una mappa, per ognuno di essi è possibile visualizzare una scheda informativa sintetica e una più dettagliata, ma anche foto e documenti d’archivio, e segnalazioni di attività commerciali gestite da donne.
Come nasce il progetto Herstory
Come ha raccontato Giovanna Olivieri, ideatrice del progetto insieme a Valeria Santini, il progetto nasce da un’intuizione nel 2008: «in un cd molto diffuso nelle scuole raccontavo la storia delle donne dal 1945 ad oggi, partendo dai fondi fotografici di Archivia e di Noi donne. Questa prima mappatura si basava solo su materiale pubblicato perché gli archivi a quei tempi erano quasi inaccessibili. Quando il cd è andato esaurito, parlando con Valeria abbiamo messo a punto l’idea della app e della gallery. Nel 2014 abbiamo vinto un bando della Regione Lazio di 30 mila euro ed è partita una corsa infernale per realizzare in sei mesi il progetto».
Un lavoro certosino e di grande attenzione che ha richiesto la scansione di un migliaio di immagini d’archivio, l’individuazione precisa di localizzazione e data, la scrittura delle schede: a Roma si è concentrata la storia del femminismo nazionale che è sceso in piazza e, le foto di manifestazioni ed eventi, sono state selezionate fra le 35 mila di Archivia, associazione fondata nel 2003 che ha ereditato i fondi di 10 enti romani – testate, archivi e centri di documentazione – raccogliendo preziose testimonianze del movimento femminista.
Le mappe di Herstory, suddivise cronologicamente, fanno capire l’evoluzione del movimento che si articola in diversi piccoli gruppi tra il 1970 e il 1974, per poi dar vita alle grandi mobilitazioni di metà anni ’70, con la battaglia sul divorzio:
dal 1976, con l’occupazione della casa delle donne, le battaglie per l’aborto e contro la violenza, i gruppi si fanno sempre più capillari e il movimento diventa di massa
Mentre il sito di Herstory funziona come un grande contenitore suscettibile di arricchimenti e revisioni, l’app funziona come una guida turistica, consentendo di navigare a vari livelli.
L’obiettivo del progetto: raccontare la storia taciuta delle donne
Maternità responsabile, libertà, autodeterminazione: le conquiste delle donne sono il frutto di una grande stagione storica di mobilitazione delle italiane.
La storia femminile è stata taciuta per secoli, motivo per cui le parole “femminismo” e l’espressione “questioni di genere” sono ancora soggette a fraintendimenti.
Un dato che è conseguenza diretta dell’invisibilità a cui la storia delle donne è stata relegata: non si legge sui manuali e poche sono le menzioni alle personalità sui libri di scuola. Questo rende incompleto il nostro bagaglio culturale e fa sì che le donne sentano la necessità di raccontare il loro passato
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L’azione del movimento femminista ha cambiato profondamente la mente di tutte le donne, nella percezione che hanno di loro stesse. Per questo, il progetto Herstory vuole raccontarlo in modo semplice e immediato.
L’obiettivo è avvicinare le nuove generazioni a un pezzo di storia poco tramandata sfruttando le potenzialità del digitale
Far conoscere e conservare in formato digitale un patrimonio storico e documentario, creando un strumento adatto ai tempi e accessibile a ragazze e ragazzi, diventa così uno strumento potente per ritrovare la propria voce e rivendicare lo spazio nella storia.