Le temperature anomale del 2023 ci indicano che è urgente cambiare rotta il prima possibile
Con una temperatura media superficiale di 16,38°C, settembre 2023 si è aggiudicato il titolo di settembre più caldo mai registrato a livello globale. Questa temperatura ha superato di ben 0.93°C la media che considera gli anni dal 1991 al 2020, ma non solo. Settembre 2023 ha superato settembre 2020 di +0.5°C e si è rivelato il mese più anomalo quanto a temperature dal 1940. Insomma, è stato battuto più di un record. Tutti i dati si basano sul dataset ERA5 che sta per “la quinta generazione del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio”. A questo link trovate lo studio a cui facciamo riferimento in questo articolo, e vi consiglio di andare a dare un’occhiata soprattutto per osservare delle grafiche molto esplicative di questa situazione.
Dato l’imminente appuntamento con la COP28, che fa degli Accordi di Parigi un caposaldo, è fondamentale fare una riflessione. Nell’Accordo, tutti gli Stati aderenti concordarono sulla necessità di impegnarsi per evitare che il pianeta superasse il +1,5°C di temperatura media globale rispetto all’era pre-industriale. Ciò per evitare l’acuirsi di eventi atmosferici estremi, la loro imprevedibilità e tutte le conseguenze che ormai conosciamo.
Tuttavia, a partire dalla COP21, conferenza in cui ci fu questa convergenza di intenti, sono passati molti anni e ancora oggi, COP dopo COP, si continuano a fare dichiarazioni di intenti ripetendo di volersi impegnare per non superare il grado e mezzo ma… questo numero si avvicina pericolosamente.
Nel 2022 il mondo ha toccato i +1,2 °C. A riferire il dato è Copernicus, il quale ci dice anche che in percentuale abbiamo compiuto il 73% del percorso verso la soglia di +1,5 gradi.
Quanto al settembre 2023, non è stata semplicemente un'anonima anomalia. Il mese è stato di circa +1,75°C più caldo della media di settembre nel periodo 1850-1900, e come abbiamo visto sopra, ha battuto vari record offrendo un chiaro richiamo sull'impatto profondo dell'industrializzazione sul clima del nostro pianeta.
Come la scienziata di Copernicus Rebecca Emerton ha riferito alla CNN: «Anche se superare la soglia di +1,5°C per un giorno, una settimana o un mese non equivale a superarla per la media a lungo termine, è importante monitorare con quale frequenza e per quanto tempo superiamo questa soglia, dato che man mano che le temperature continuano ad aumentare, gli effetti su di noi continueranno a diventare più gravi».
Cosa ci aspetterà a COP28 non lo sappiamo, la speranza a questo punto è che oltre ad accordi sul limitare le emissioni di gas serra, ci si concentri su accordi con al centro il potenziamento delle nostre infrastrutture. In questo modo, possiamo tutelarci meglio di fronte agli eventi atmosferici estremi che ci aspettano.
Federica Gasbarro collabora con The Wom in modo indipendente e non è in alcun modo collegata alle inserzioni pubblicitarie che possono apparire all'interno di questo contenuto.