The Herstorian, il progetto di divulgazione che racconta la storia da un altro punto di vista
Fino a un paio di anni fa la storica, insegnante e specialista in educazione Kaye Jones pensava – come fanno del resto moltissime altre persone – che studiare storia volessero dire semplicemente studiare il passato.
Grazie alle opere di un’altra studiosa, però, la sua visione della storia è cambiata totalmente, e con lei anche l’approccio al suo lavoro. Come racconta Jones: «La mia definizione di storia deriva oggi da quella di Garda Lerner, forse la più importante storica del XX secolo. Uno dei motivi per cui è così importante è che ha preso tutto ciò che sappiamo della storia e l’ha portato a un livello superiore».
Secondo Lerner, infatti, non esiste un solo tipo di storia, ma ben due. Da un lato infatti esiste la storia con la s minuscola, che non è che «la somma dell’esperienza umana, tutto ciò che è successo a ogni persona sulla terra». Nonostante sia così vasta, i documenti che la raccontano non sono molti: lettere, diari, disegni e tanti, tanti aneddoti orali (mentre gli storici e le storiche del futuro si divertiranno con i nostri messaggi su WhatsApp).
Dall’altro c’è la Storia con la s maiuscola. «La Storia riguarda tutto ciò che è stato documentato ufficialmente. Fino a pochissimo tempo fa, gli storici – le persone che si occupano di documentare la Storia – erano un gruppo relativamente piccolo di uomini colti e privilegiati che si occupavano di ciò che ritenevano significativo, interessante e degno di essere ricordato», racconta Jones. Come spiega anche Lerner, infatti,
I documenti che sono stati raccolti e interpretati e che riguardano il passato dell’umanità sono parziali, dato che non riguardano metà degli esseri umani. Si tratta di una visione distorta che racconta la storia da un punto di vista maschile, quindi a metà
Secondo l’interpretazione delle due studiose quindi, dalla Storia ufficiale manca il racconto delle storie delle donne, delle minoranze e degli stessi uomini bianchi che sono nati e vissuti nella povertà.
E se Lerner ha dedicato tutte le sue energie a colmare questo divario (scrivendo numerose opere inedite in Italia dedicate alla storia delle persone afroamericane, del patriarcato e dell’evoluzione del pensiero femminista), Jones ha deciso di raccogliere il suo testimone con The Herstorian.
The Herstorian rende la Storia accessibile a tutti e a tutte
«The Herstorian è nato come un progetto da solista ma oggi è diventata un’azienda dove lavorano nove persone! La collaborazione è fondamentale: senza il loro appoggio non potrei mai accettare grandi progetti che portano a un vero cambiamento», spiega Jones. Nato nel 2020 come progetto di divulgazione, The Herstorian è una piattaforma grazie alla quale Jones e le sue collaboratrici condividono informazioni utili, organizzano incontri, svolgono ricerche personalizzate e disegnano programmi scolastici più inclusivi.
Il nome deriva da herstory, un neologismo che riprende il termine inglese history (letto come his story, la storia di lui) e che le femministe degli anni Settanta e Ottanta hanno usato per criticare l’egemonia del punto di vista maschile, eurocentrico e classista sulla Storia.
La Storia dovrebbe essere accessibile a tutti e a tutte. Non dovresti aver bisogno di un dottorato o saper leggere in latino per contribuire attivamente,
scrive Jones sul suo profilo LinkedIn, dove quasi ogni giorno condivide una piccola scoperta storica a cui è arrivata grazie alle sue ricerche. Gran parte del suo lavoro si concentra poi sulla newsletter, che ogni settimana racconta un aneddoto o un momento della storia differente.
Qualche esempio? La storia delle «svegliatrici» (o knockers-up), donne che durante la rivoluzione industriale si occupavano di svegliare i lavoratori e le lavoratrici che la mattina dovevano andare in fabbrica. Al tempo, infatti, le sveglie erano molto costose e queste figure professionali prendevano il loro posto per qualche penny al giorno per tirare piccole pietre alle loro finestre.
Poche settimane dopo le vicende delle svegliatrici, il tema della newsletter sono stati i falsi miti sul movimento delle suffragette, che secondo Jones e molte altre fonti dell’epoca non sarebbe iniziato nei primi anni del Novecento ma nel 1792, con la pubblicazione di A Vindication of the Rights of Woman: with Strictures on Political and Moral Subjects di Mary Wollstonecraft.
Nella stessa newsletter, l'ideatrice di The Herstorian ricorda inoltre che alcune donne inglesi votavano ben prima dell’arrivo del suffragio universale (in contesti molto circoscritti e in base a certe caratteristiche sociali) e che al movimento partecipò anche una suffragetta indiana, Sophia Duleep Singh, che si rifiutò di pagare le tasse secondo il principio del no taxation without representation (niente tasse senza rappresentazione).
Usare la Storia per iniziare conversazioni difficili
«Quello che facciamo non è riscrivere la storia, ma amplificare le voci che sono state messe da parte per molto tempo, specialmente quelle delle donne nere, indigene e di colore», aggiunge la fondatrice di The Herstorian, che per definire questo approccio ha coniato un termine ad hoc: Integrated History, o storia integrata.
«Nel suo senso più profondo, l’integrazione prevedere una riconcettualizzazione radicale del passato che porta a conversazioni difficili e verità scomode.
Vuol dire che dobbiamo mettere in discussione tutto ciò che sappiamo sul passato e smettere di pensare a certi gruppi come agli unici attori storici importanti,
spiega la storica. Molte ricerche sostengono il suo stesso punto di vista: secondo il Black Curriculum report del 2020, i programmi scolastici britannici omettono sistematicamente il contributo delle persone nere inglesi a favore di quelle bianche.
I bambini e le bambine sono il futuro, ed è su di loro che concentriamo i nostri sforzi. Li incoraggiamo a essere fieri e fiere di chi sono e da dove vengono, soprattutto le ragazze. Ma c’è ancora molto lavoro da fare [nelle scuole],
conclude la fondatrice di The Herstorian.