Eleonora Rocca

WomenX Impact, a Milano il summit dedicato alla leadership femminile. La founder Eleonora Rocca: «L’unione fa il cambiamento»

Il Talent Garden Calabiana di Milano ospita la nuova edizione dell'evento dedicato all'empowerment e alla lotta al gender gap: l'intervista alla sua ideatrice e le novità

Empowering Women Worldwide”: con questo claim che inneggia alla forza, al miglioramento e alla crescita personale torna anche quest’anno WomenX Impact, l’evento dedicato alla leadership e all’imprenditoria femminile per la prima volta ospitato al Talent Garden Calabiana di Milano.

Il summit andrà in scena il 21, 22 e 23 novembre, un appuntamento che celebra il duro e intenso lavoro che la community di WomenX Impact (che oggi conta su 10.000 persone) porta avanti tutto l’anno con l’obiettivo di creare un vero e proprio ecosistema finalizzato ad abbattere il divario di genere e supportare la crescita professionale e personale dei suoi membri, promuovendo leadership, empowerment, imprenditoria femminile e Diversity & Inclusion a 360 gradi. La “mente” dietro il progetto è Eleonora Rocca, tra le prime donne a occuparsi di innovazione e strategie digitali in Italia.

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Intervista a Eleonora Rocca

Romana di origini e londinese d’adozione, laureata in Giurisprudenza con un master in marketing e comunicazione presso la Business School del Sole 24 Ore e un corso di specializzazione in Evolution Marketing e Social Media presso lo IED di Milano, ha un lungo curriculum costellato di importanti esperienze nel campo del marketing. Oggi è co-founder & vice-president di Horizone Group Ltd e fondatrice e managing director di WomenX Impact. Ci siamo fatte raccontare da lei le novità di questa edizione 2024.

Eleonora, ricordiamo innanzitutto come funziona il format del WomenX Impact.

Al centro dell’evento ci sono sempre donne che raccontano e condividono la loro storia. Si alterneranno sul palco decine di speaker che racconteranno le loro esperienze, le loro storie di vita e la loro carriera, così come il loro percorso e le eventuali difficoltà che hanno affrontato: non vogliamo semplicemente fare uno showreel di curricula, ma fornire esperienze concrete e sul campo, condividere ciò che hanno imparato e che le ha portate a essere leader oggi. La seconda parte sarà dedicata a un topic che per loro è rilevante: ognuna sceglierà un tema che vuole approfondire. Abbiamo in programma 160 speech che tratteranno argomenti che vanno dal tech alla sostenibilità alle soft skill passando per l'imprenditorialità in azienda. Ci saranno poi round table con discussioni a più voci, interviste sul palco e workshop in cui i partecipanti lavoreranno a casi studio. Sarà un’occasione di confronto, condivisione e formazione completa.

Quest’anno il summit si sposta da Bologna a Milano. Quali sono le altre novità?

Il nostro è un format ormai riconosciuto e di successo, e più che cambiarlo abbiamo voluto implementarlo, trovare spunti e angolazioni diverse per affrontare il tema dell’empowerment e della leadership femminile, ed è anche per questo che abbiamo un approccio molto aperto all’altro sesso. Non parliamo solo di donne, ma accogliamo chiunque voglia contribuire a trovare soluzioni per avere più donne in posizioni di leadership.

Quest’anno inoltre avremo i Career Days, una parte dedicata al mondo del lavoro nel concreto. Li abbiamo inseriti perché anche negli altri anni davamo la possibilità di raccogliere cv, e visto il successo riscosso abbiamo deciso di dare a questo momento più struttura e spazio all’interno dell’evento. Abbiamo dato risalto alle aziende in cui le candidature da parte di donne sono più basse, che fanno fatica a trovare i talenti al femminile. Sarà una possibilità per spiegare i percorsi di carriera nel mondo dell’ingegneria, dell’oil & gas, in generale di quelle che definiamo materie “STEM”, che nell’immaginario collettivo appartengono più al mondo maschile. 

Eventi come questo sono finalizzati a combattere e ridurre il gender gap. Ci si domanda però, nel 2024, dove si inceppa il meccanismo, come si può passare dalla teoria alla pratica.

Abbiamo appena citato le materie STEM: ecco, oggi le donne che si laureano in materie STEM sono ancora molto poche. Se non si porta avanti un lavoro che parte già all’asilo, alle elementari, è difficile arrivare ad adulti e a una società più consapevoli. Pensiamo ai giocattoli: ancora oggi sono molto stereotipati. Questi stereotipi vanno combattuti alla base, evitando di indirizzare già da piccoli i bambini verso determinati mestieri piuttosto che altri. Va eliminato una volta per tutte il concetto di lavoro da donna e lavoro da uomo.

C’è poi il lavoro da portare avanti all’interno delle aziende. Oggi ai vertici ci sono principalmente uomini ed è un dato di fatto che non possiamo ignorare e che dobbiamo continuare a sottolineare. È un cane che si morde la coda: se nel leadership team sono tutti uomini è difficile arrivare a includere anche donne. È per questo che nelle nostre iniziative vogliamo includere gli uomini, perché oggi è ancora l’uomo manager a decidere chi deve fare cosa. Se continuerà a pensare che una donna non è adatta perché non ha le caratteristiche caratteriali necessarie, o perché potrebbe decidere di sposarsi o fare figli, continuerà a scegliere uomini. Bisogna puntare sull’educazione maschile prettamente lavorativa e sulla formazione, e per farlo bisogna includerli.

Come superare allora quello che di fatto oggi è ancora un pregiudizio intrinseco nel mondo del lavoro?

Con una parola sola: meritocrazia. Dobbiamo riuscire ad arrivare a una situazione meritocratica in cui si viene valutati sulla base delle proprie capacità. Le quote rosa non servono se vengono imposte solo sulla base del genere. Se c’è un pool di candidati, sia per una promozione sia per un’assunzione, le valutazioni vanno fatte partendo dal presupposto che se una persona è brava e competente va scelta per quello, e non per quelle che riteniamo essere peculiarità legate al sesso. È un lavoro molto lungo, stiamo certamente operando dei cambiamenti e ci stiamo muovendo nella direzione giusta, tante aziende stanno cercando di eliminare anche nelle piccole cose i bias, ma ci vuole tempo: ci vorranno anni, e noi continueremo a lavorare con le nostre speaker, i partner e le ambassador per tagliare il traguardo. 

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