Jada Pinkett Smith e “l’amica alopecia”: inno all’accettazione e tributo alla bellezza più vera
«Ho dovuto rasare i capelli a zero, così che nessuno pensi che sono stata operata al cervello o cose simili. Io e l’alopecia diventeremo amiche, perché così deve essere»: Jada Pinkett Smith ha deciso di condividere con un sorriso luminoso e parecchio senso dell’umorismo il disturbo con cui lotta ormai da diversi anni, e cioè l’alopecia, una condizione che causa la perdita dei capelli, sia in termini di quantità sia di spessore, causando l’insorgenza di chiazze glabre.
L’attrice cinquantenne aveva già spiegato nel 2018 di soffrire di alopecia, e a fine 2021 ha sfruttato Instagram per postare un breve video in cui compare in tutta la sua bellezza, la testa rasata e una sottile linea che sembra una cicatrice ma che è in realtà legata al disturbo: «A questo punto posso solo ridere, tutti sapete che sto combattendo con l’alopecia - ha detto ai suoi 11 milioni di follower indicando il segno - All’improvviso un giorno è comparso questo. Sarà un po’ più difficile da nascondere, ma ci metterò sopra degli strass, o magari mi farò una corona».
Smith, come detto, aveva già raccontato di soffrire di questo disturbo qualche anno fa: una ciocca di capelli rimasta tra le dita mentre faceva la doccia l’aveva terrorizzata, «ho avuto davvero paura di restare calva», e le analisi successive avevano fatto arrivare la diagnosi. Alopecia, appunto, un disturbo che può manifestarsi gradualmente o all’improvviso e che nella stragrande maggioranza dei casi ha base autoimmune. I follicoli piliferi, quelli cioè da cui nascono peli e capelli, vengono aggrediti dal sistema immunitario e muoiono. Stando a quanto spiega l’Ospedale Bambin Gesù di Roma l’alopecia può manifestarsi a qualsiasi età, e altri fattori predisponenti sono la predisposizione ereditaria alle malattie allergiche, la trisomia 21, le malattie autoimmuni, le infezioni e lo stress emotivo.
Da Alessandra Amoroso a Keira Knightley, le star che hanno sofferto di alopecia
Proprio lo stress aveva scatenato l’alopecia ad Alessandra Amoroso: subito dopo la partecipazione ad Amici, nel 2009, tra i tantissimi impegni e la pressione mediatica la chioma aveva iniziato a perdere di densità e i capelli a cadere, e la cantante aveva dovuto sottoporsi a trattamenti specifici per ridarle forza, trattando non solo i capelli ma tutto il corpo. L’alopecia è infatti un disturbo strettamente legato alla sfera psicologica: i capelli sono considerati da sempre un simbolo di bellezza e potere, e la loro perdita può causare ansia, vergogna e imbarazzo e spingere all’isolamento nel timore di essere giudicati.
Proprio per questo la decisione di Pinkett Smith di parlarne apertamente e di farlo col sorriso è stata accolta con entusiasmo dai fan. Lei stessa infatti inizialmente ha tentato di mascherare la perdita dei capelli tagliando spesso i capelli, in precedenza motivo di vanto perché lunghi e folti, e indossando cappelli e turbanti. A un certo punto però, come spiegato durante il suo Red Table, si è stancata di nascondersi. Ha continuato a indossare turbanti e foulard, diventati imprescindibile accessorio di bellezza, ma per il puro piacere di farlo.
Così facendo è diventata fonte d’ispirazione e simbolo di forza e coraggio per moltissime donne che hanno deciso di abbracciare ciò che sono, e di smettere di tentare a ogni costo di conformarsi agli standard di bellezza imposti da social e società: una lunga chioma fluente è certamente motivo di orgoglio, ma non un imprescindibile requisito di bellezza. Come lei anche star del calibro di Keira Knightley e Lady Gaga hanno ammesso di avere sofferto in passato di alopecia, facendo i conti con chiome sempre più diradate e perdita di capelli.
Le influencer positive
Negli ultimi anni sono effettivamente aumentate le donne che hanno deciso di condividere con la community di soffrire di alopecia. Molte sono diventate influencer positive, raccontando gli alti e bassi del percorso di accettazione e vincendo la paura di mostrarsi al naturale. Danielle Gilbert, per esempio, a 23 anni è diventata una beauty guru grazie ai tutorial in cui mostra come realizzare look meravigliosi con e senza parrucca. Oltre 5 milioni le persone iscritte al suo canale YouTube, da dove «diffonde positività e cerca di ridefinire gli standard di bellezza».
Eugenia Longo è invece una creator digitale con la passione per la moda che convive con l’alopecia da quando era piccolissima. Oggi ha poco più di vent’anni, vive a Milano e su Instagram è seguita da quasi 35.000 persone, innamorate dei suoi look e degli scatti che condivide.
La modella, attrice e attivista Robyn Germyn è invece diventata (ancora più) famosa sui social quando ha deciso di mostrare da vicino la chioma a chiazze e ha invitato tutti ad accettare la propria bellezza così com’è: «Questo viaggio è una lunga strada tortuosa piena di molti alti e bassi. Ovunque tu sia, ricorda che è sempre più buio prima dell'alba. Diventa più facile. Potrebbe non andare mai via, ma affrontarlo e conviverci diventa più facile - ha spiegato - Quando ti senti giù, ricorda a te stesso che tutto ciò che ci viene dato ha uno scopo. E siamo molto più resilienti di quanto pensiamo».
La Giornata internazionale dell’alopecia
Di alopecia d’altronde soffre una parte importante della popolazione mondiale, tra il 2 e il 3%. Pur colpendo con più frequenza gli uomini, la cosiddetta alopecia aerata ha un’alta insorgenza anche tra le donne, che son però culturalmente e socialmente più restie a parlarne, visto che i capelli sono associati da sempre a bellezza e femminilità. Anche per questo il primo sabato di agosto ormai da anni si celebra la Giornata Internazionale dell’Alopecia, in cui vengono organizzati eventi finalizzati a riunire le persone che soffrono di questo disturbo e a fornire informazioni e supporto, con l’appello a condividere sui social foto e video per parlarne apertamente.
In Italia dal 2018 si dedica inoltre a questo disturbo un’altra giornata di settembre, l’Alopecia Day, caratterizzato da una serie di incontri che variano a seconda delle città e che forniscono aiuto e supporto professionale a livello fisico e psicologico.