Marisa Kimmel, la fotografa che “abbraccia” l’alopecia: «Non è lei a definirmi»
Pelle e cicatrici a testimoniare che la bellezza è ovunque, basta sapere guardare con gli occhi (e la mente, e il cuore) giusti. Nel mese dedicato alla sensibilizzazione sull’alopecia areata, settembre, c’è chi ha fatto del suo aspetto un manifesto di forza, coraggio e body positive. Lei è Marisa Kimmel, 30 anni, fotografa, mamma del piccolo Abraham, diventata anche content creator “per ricordarci che siamo tutti diversi, e che questa è una bellissima cosa”.
Marisa è l'indiscussa protagonista della sua pagina Instagram, piazza virtuale in cui è seguita da quasi 25.000 persone e creata per abbattere ogni genere di pregiudizio, primo tra tutti quello sulla sua malattia. Una vita, quella di Kimmel, ben lontana dall’essere semplice: a 9 anni riceve la diagnosi di alopecia areata, una malattia autoimmune che provoca la caduta improvvisa e irregolare dei capelli, e tra la fine del 2020 e il 2021, quando già aveva dato alla luce il piccolo Abraham, ha scopetto di avere la mutazione del gene BRCA1, che aumenta il rischio di sviluppare cancro al seno dell'80%. Marisa, proprio come Angelina Jolie prima di lei, ha quindi deciso di sottoporsi a una doppia mastectomia, e ha deciso di condividere la sua scelta di vita con il mondo con l’obiettivo di ridefinire gli standard di bellezza imposti dalla società e combattere stereotipi e pregiudizi.
Alopecia areata, la diagnosi a 9 anni
La prima, durissima prova si è presentata davanti a Marisa a soli 9 anni: con la diagnosi di alopecia è arrivata per la piccola Marisa «una mancanza di amore per me stessa, che non sapevo che la malattia potesse causare. Mi sono stati dati molti trattamenti diversi per aiutarmi ad assomigliare a tutti gli altri, ad avere i capelli come gli altri bambini. Pochi anni dopo, i trattamenti hanno smesso di funzionare - racconta lei stessa sui social - Quando ero al liceo, mi sono convinta che una volta persi tutti i capelli, avrei perso anche tutti i miei amici. Che non mi sarei mai sposata, che sarei stata sola. Ero preparata a quel tipo di vita, la mia alopecia aveva il controllo. Mi è toccato perdere oltre la metà dei capelli per lasciare, finalmente, andare. Lasciare andare: dovevo lasciare andare i miei capelli… per crescere».
Per Marisa, con l’accettazione è arrivata la consapevolezza. Consapevolezza innanzitutto che non sono i capelli a definire l’identità e il valore di una persona, ed è questa consapevolezza ad averla spinta a impugnare la macchina fotografica per immortalare prima se stessa e poi gli altri, e mostrarne la bellezza vera. Quasi vent’anni dopo è arrivata un’altra durissima prova, con la decisione di sottoporsi a doppia mastectomia. E anche in questo caso, Marisa è tornata a fotografare e a fotografarsi per dimostrare che ancora una volta non è come si appare a definire una persona, ma ciò che si sente e come si trasmette: “Non ho perso nulla con la mia mastectomia - rimarca a corredo di una foto - Oggi mi sento come se avessi guadagnato libertà e luce».
L'invito di Marisa: «Siamo tutte degne di vivere una vita meravigliosa»
A renderle davvero difficile trovare e ritrovare se stessa, però, è stata l’alopecia. Diagnosticata in così tenera età, l’ha costretta a fare i conti con stigma, stereotipi, pregiudizi e anche bullismo, una spirale buia che ha rischiato di risucchiarla. Sino a quando non ha deciso di reagire, e la luce è arrivata da dentro: «Poco dopo aver compiuto 19 anni, sapevo che non ce l'avrei fatta a resistere ancora per molto se avessi mantenuto lo stesso modo di pensare Da allora ho disimparato il modo in cui vedo la bellezza e la mia autostima, e imparato ad accettare ogni cosa che mi stava trattenendo a testa alta».
«Credevo che la mia alopecia fosse la causa dell'oscurità in cui mi trovavo, ma in realtà per tutto il tempo è stata la luce», è la profonda riflessione accompagnata da una foto della Marisa bambina che ha totalizzato più di 2.500 like. Proprio a se stessa a soli 9 anni si rivolge affettuosamente la Kimmel: «Marisa di 9 anni, sei sempre stata degna di vivere una bella vita. E sono qui per dimostrarlo». Un promemoria rivolto a tutte le donne, di tutte le età, che lottano contro mostri decisi a risucchiarne la luce: «Continuate a splendere».