5 cortometraggi per dire ad alta voce che la perfezione è dentro di noi, sempre

Il Gruppo McArthurGlen ha presentato il progetto "MAGnifici 5, pillole di unicità", una serie di cortometraggi che si pongono l’obiettivo principale di portare un messaggio di inclusione, uguaglianza e diversità

Nasciamo e ci affacciamo al mondo come naturale evoluzione di un tutto che implica la diversità, siamo parte indivisibile di essa, l’essere diversi e di conseguenza unici rappresenta per noi energia vitale senza la quale non potremmo essere.

Siamo colori, forme, suoni, emozioni pulsanti, un'unicità che si configura nel nostro vivere interiore dando forma a percezioni, modi di pensare, sensazioni che definiscono i contorni della nostra individualità come unità inseparabile ed esclusiva, stretta in quella che è la meraviglia della vita.

“Siamo tutti perfetti così come siamo” è il concetto tanto semplice quanto profondo di cui McArthurGlen Castel Romano Designer Outlet, insieme agli altri 4 Centri del Gruppo in Italia – Barberino, La Reggia, Noventa di Piave e Serravalle –, vogliono farsi promotori.

Consapevole della propria responsabilità nei confronti delle comunità in cui opera, da sempre supportate attraverso progetti di valorizzazione artistica e culturale, il Gruppo McArthurGlen ha presentato, infatti, un nuovo progetto che mette al centro proprio le persone e le loro storie. All’interno di questo piano di lavoro nasce i "MAGnifici 5, pillole di unicità", una serie di cortometraggi che si pongono l’obiettivo principale di portare, a quante più persone possibili, un messaggio di inclusione, uguaglianza e diversità, dicendo ad alta voce che siamo tutti unici, attraverso il proprio vissuto, la propria storia, ma anche le proprie insicurezze, perché sono proprio queste ultime che spesso ci rendono invincibili. 

In questo progetto sono stati scelti cinque Ambasciatori di unicità per l’impegno che da tempo mettono nel raccontare in modo positivo e unico come ognuno di noi sia “Perfettamente Imperfetto”, per riprendere una citazione di Ambra Sabatini, una dei "MAGnifici 5".

Attraverso questo contest si è aperto un percorso volto a incoraggiare una cultura che dia il giusto valore “alle diversità”, diversità che caratterizzano le persone, ciascuna con la propria esperienza e forza culturale, a prescindere dal genere e dalla generazione di appartenenza.

Cinque creator, tra i quali ho il piacere e l’onore di comparire anche io, svilupperanno il concetto di diversità di pensiero, al di là delle differenze che ci definiscono a livello di genere, generazione, provenienza, cultura, orientamento sessuale o diversa abilità. Inclusione non è solo accettazione, ma deve rappresentare anche e soprattutto apertura, valorizzazione e ricerca attiva di confronto con il punto di vista altrui che è diverso dal nostro.

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Sono proprio le diversità, infatti, a rappresentare un momento di arricchimento e un patrimonio da difendere e valorizzare. In linea con la mission di questo contest, sono stati scelti i “Papà per scelta”, coppia di nome e di fatto e genitori di due splendidi gemelli.

In Italia, si sa, una coppia omosessuale non può adottare né tantomeno ricorrere ad altre vie per avere un figlio. E così Carlo e Christian (I "papà per scelta") hanno optato per gli Stati Uniti, dove si sono affidati a un’agenzia. Rompendo “i falsi stereotipi dell’amore” e non con poche difficoltà incontrate nel loro percorso di vita insieme, sotto gli occhi distorti di molte persone, Carlo e Christian hanno coronato il loro sogno di diventare genitori. Julian e Sebastian, i loro bambini avuti da una madre surrogata, sono due splendidi gemelli dai caratteri piuttosto diversi. Julian è più solare e ha una felicità contagiosa, Sebastian è invece decisamente più introverso e accomodante. Un miracolo della vita che non si è fermato ai pregiudizi delle persone.

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Del resto la felicità la si può conquistare soltanto lottando, andando controcorrente e con il vento in faccia. Ed è una vera potenza Ambra Sabatini, una dei “MAGnifici 5”, atleta medaglia d'oro e record mondiale a Tokyo 2020. La prima runner paralimpica amputata sopra il ginocchio a correre i 200 metri in meno di 30 secondi.

Campionessa paraolimpica a Tokyo nei 100 metri (ha detenuto il record del mondo fino a sabato scorso), Ambra è anche la prima atleta con disabilità italiana arruolata a pieno titolo in un corpo sportivo militare, quello delle Fiamme Gialle. La Sabatini, prima dell’incidente odiava i social, essendo lei timidissima. Dopo, la sua idea è cambiata e pubblicare le sue foto non le crea nessun problema. Ora lo fa per aiutare non solo chi ha subito un’amputazione, ma anche tutte le ragazze e i ragazzi ad accettarsi, senza timori o pudori. Prendere consapevolezza di sé e accettarsi per quello che si è chiede tanta forza e coraggio, qualità che non sono mancate ad Ambra che ha fatto della sua “debolezza” un punto di forza per aiutare gli altri.

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Una caparbietà che non è mancata anche a Luca Trapanese, papà single di una meravigliosa bimba e primo caso in Italia di genitore omosessuale ad adottare una bambina con sindrome di Down. Dal 2018, infatti, è il padre single della piccola Alba: un immenso gesto d’amore da parte di un uomo che da sempre ha a cuore la tematica della disabilità. Dopo qualche mese di attesa per una famiglia che si prendesse cura di lei, Luca Trapanese decide di adottarla lui stesso nel 2018. Ora voi vi chiederete, perché? Non riusciremmo mai a darci una risposta se non considerando il gesto come un atto di amore puro e sincero. L'unicità non si sceglie, io almeno non l’ho scelta e non la volevo (ovviamente), Luca, invece, la sua l’ha cercata e l’ha presa con sé e ne ha fatto la linfa della sua vita. Un esempio che va oltre qualsiasi standard. Un amore che a parole non si può e non si riesce a descrivere, che va oltre.

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Oltre le barriere va anche la storia di Raissa e Momo, testimoni di un amore che non ha confini e barriere. Raissa ha 26 anni, Momo 29. Lei è italiana e atea; lui è nato a Casablanca ed è musulmano. Sono una coppia di fidanzati, e durante il lockdown hanno cominciato a raccontare la loro quotidianità via social. Tiktok prima, Instagram dopo. Un video dopo l'altro, sono arrivati anche i commenti, anche quelli razzisti. Raissa e Momo all'odio hanno deciso di rispondere con ironia. Un video dopo l'altro per sfatare i luoghi comuni.

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Abbattere gli stereotipi e quindi i luoghi comuni non è semplicissimo, anzi è un’impresa ardua e difficile. Un po’ quello che, nel mio piccolo, cerco di fare anche io. Tra i “Magnifici 5”, come vi anticipavo nelle righe precedenti ci sono anche io. Sì, proprio io. Se qualcuno mi avesse detto qualche anno fa: “Benedetta tu diventerai strumento per dare forza e sostegno a chi si trova nella tua stessa situazione”, io gli avrei riso in faccia. Forza e sostegno? Io? Non scherziamo. Proprio io che mi sentivo così piccola, fuori luogo e diversa. E invece nella vita tutto può cambiare anche e soprattutto in meglio. Come? Accettandosi. Proprio come ho fatto io.

La disabilità, non è una vergogna o motivo per nascondersi, fa parte semplicemente di noi. Come a dire: "ho gli occhi verdi e ho anche una disabilità" senza veli, maschere e senza nascondermi.

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Le mie debolezze, le mie ansie e le mie paure ma anche il desiderio di resistere a esse e di sconfiggerle. Da piccola e da adolescente mi sentivo sempre 1000 gradini sotto gli altri. Mi sentivo brutta, ma forse brutta non lo sono mai stata. Mi ero autoconvinta di questo. E il pensiero negativo di essere diversa e brutta si proiettava
nella mia realtà facendolo avverare. Guardavo le riviste di moda e di bellezza e mi chiedevo: “perché a me”?

Poi quelle tre parole si sono tramutate in “perché non a me? Perché non si può essere belle anche con una disabilità?

Perché non posso truccarmi, mettere un rossetto rosso anche su una sedia a rotelle?”.

Scrivo a voi, ma lo dico a me stessa tutti i giorni.

Siete belli così come siete, siamo bellə nelle nostre unicità e caratteristiche, proprio perché non siamo uguali. Il rossetto rosso che metto tutti i giorni mi fa sentire bella, solare e raggiante.

A voi cosa fa sentire bene?

Fate ciò che vi fa sorridere il cuore, anche andando contro corrente. Solo con il vento contrario le cose si possono cambiare

La diversità non deve essere più una notizia o qualcosa di non normale, solo così nessuno si sentirà escluso. Non è scontata la vita, essa è unica. È un’opportunità, un privilegio che ci è stato dato. Non sprechiamo nemmeno un secondo di essa per vivere nella tristezza.

Ci siamo, respiriamo e siamo vivi e abbiamo un compito, solo uno. Quello di vivere il tempo nel migliore dei modi.

I “Magnifici 5” sono l’esempio che niente è impossibile.

Sognate, sogniamo e viviamo.

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