Edulia, la scuola del futuro e la superskill: Intervista a Cristina Pozzi
Edulia, nutrimento per il sapere: non potevamo che partire dal nome della piattaforma di education technology di Treccani, l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, per farci spiegare in quest'intervista esclusiva da Cristina Pozzi, amministratrice delegata, imprenditrice e divulgatrice in cosa consista.
E lo facciamo nel momento in cui edulia si appresta a una sfida importante: il lancio della nuova piattaforma dedicata al mondo della scuola e della formazione per innovare ambienti e metodi di apprendimento, soddisfare i nuovi bisogni di studentesse e studenti e prepararli alle sfide del futuro. La piattaforma sarà ricchissima di contenuti di alta qualità Treccani lezioni digitali personalizzabili, video didattici e video lezioni, test interattivi e verifiche, lemmi enciclopedici, archivi fotografici…) tutti all’interno di una piattaforma rinnovata, intuitiva e di facile fruizione, dove muoversi in completa sicurezza e tutela della privacy degli utenti.
In più, aspetto che a noi è sembrato interessante, edulia Treccani Scuola ha anche lanciato tutta un’altra serie di iniziative che non si limitano a guardare alla formazione in maniera unidirezionale o stantia: non ci sarebbe altrimenti comunicazione, come ci ribadisce Cristina Pozzi nel corso di quest’intervista. Una delle iniziative è nella fattispecie una prima piattaforma edutech rivolta ai docenti, che offre una formazione continua, certificata e riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione. I temi su cui verte sono quelli del futuro: sostenibilità, interculturalità e inclusione, Cyber Security e Cyber Bullismo, didattica e cultura digitale, tecnologie esponenziali, design thinking, biotecnologie, neuroscienze e via di seguito.
A dimostrazione che la formazione non è un processo che termina con il 110 e lode della laurea, edulia ha messo in moto lo scorso autunno anche il programma Masterclass, che è rivolto a studenti e giovani adulti che vogliono acquisire competenze e conoscenze utili a perfezionare la propria identità professionale e personale per affrontare la complessità contemporanea. E si tratta di ben 270 corsi online, una sorta di Netflix del sapere che abbraccia e fonde cultura umanistica, scientifica e digitale.
E, come se non bastasse, edulia sta cercando di avvicinarsi sempre più ai giovani con un nuovo format gratuito educativo in cui a parlare sono alcuni volti noti alla Gen Z. Superskill – Il potere delle competenze che, attraverso esperienze e testimonianze video di eccellenze della cultura, dello spettacolo e dello sport del nostro Paese, vuole ispirare e orientare i giovani nell’affrontare le sfide della contemporaneità, individuando le competenze e le caratteristiche che ognuno di noi ha in potenziale e coltivarle per farle diventare chiavi di successo nella vita professionale e personale.
Un percorso inedito che si sviluppa con pubblicazioni online a cadenza settimanale e che vede tra i nomi già confermati Giovanni Floris, Manuel Agnelli, Giorgio Rocca, Valerio Lundini, Vanessa Ferrari, Fiorenza Sarzanini, M¥SS KETA, Sofia Goggia, Luis Sal, Emanuela Fanelli e Sara Cardin. Tutte personalità fuori dal comune capaci di lasciare un segno nei rispettivi ambiti grazie a una particolare competenza e attitudine, a una sorta di “superpotere” che loro stessi individuano come chiave vincente nella loro carriera e nella loro vita.
Intervista esclusiva a Cristina Pozzi
Giovane imprenditrice, divulgatrice, esperta di educazione, scenari futuri e nuove tecnologie, Cristina Pozzi è stata l’unica italiana scelta dal World Economic Forum come Young Global Leader 2019-2024; è autrice di Benvenuti nel 2050. Cambiamenti, criticità, curiosità (Egea, 2019) e co-autrice di After. Il mondo che ci attende”(Bompiani, 2021).
Cristina Pozzi è speaker in centinaia di eventi sui temi del futuro, delle nuove tecnologie, dell’educazione e della sostenibilità e insegna in molte università e business school in Italia e all’estero. Viene da Impactscool, startup di ricerca, consulenza e formazione dedicata al Futures Critical Thinking, fondata nel 2016 con Andrea Dusi e poi entrata nel 2021 in Treccani come Treccani Futura (e ora edulia).
“La nuova piattaforma edutech di edulia Treccani Scuola sarà online dal 14 novembre”, è il primo dato che Cristina Pozzi, AD di edulia ci fornisce. “Abbiamo avuto un’opportunità senza precedenti, legata ai fondi del PNRR che stanno arrivando o che sono già in fase di assegnazione per rinnovare la scuola sia intervenendo sia sulla formazione dei docenti sia integrando gli strumenti a disposizione. Siamo di fronte a un cambiamento che ricorderemo nella storia, nel bene o nel male: noi ci siamo in mezzo e cerchiamo di fare del nostro meglio”.
Cosa vuol dire edulia, prima di tutto?
Grazie per la domanda perché non tutti ce lo chiedono: come spesso capita, c’è stato un lungo ragionamento dietro su come chiamare questa iniziativa. Il nome gioca chiaramente sull’assonanza con la parola “education” sotto tutti i punti di vista ma lo abbiamo scelto perché in latino significa “cose buone da mangiare”, “edibili” per l’appunto. Ci piace l’idea di puntare sul concetto che tutto quello che noi offriamo e mettiamo a disposizione attraverso i nostri servizi e prodotti è un nutrimento, in questo caso non per il corpo ma per l’anima e per la crescita personale, in qualunque stadio della vita ci troviamo.
In questo nutrimento per la crescita, grande attenzione si pone verso temi come il futuro, le nuove tecnologie e la sostenibilità.
La sfida maggiore è quella di fornire a tutte e tutti una lente interpretativa, se vogliamo, di una realtà in cui sono in corso grandissimi cambiamenti, dovuti in primis all’evoluzione digitale che cambia anche il nostro modo di ragionare, di interfacciarci e di comunicare. Cambiamenti che modificano la cultura tipica di una generazione e che per molti sembrano drastici. In un mondo che è sempre più variegato e interculturale, proviamo a dare una lente di interpretazione che sia valida per tutti, indipendentemente dal punto di vista da cui si parte o dalla generazione a cui si appartiene. Il nostro obiettivo è diventare un mezzo che mette in connessione le diverse realtà, facendole dialogare: in questo modo, si aiuteranno tutti quanti a comprendersi meglio e, quindi, a comprendere meglio il mondo e ad affrontarlo con gli strumenti giusti.
Qual è il target di riferimento a cui avete pensato?
Poiché non vogliamo farci mancare nulla, abbiamo pensato sin da subito a due differenti target a cui indirizzarci: i giovani e i giovani adulti. Le esigenze di un giovane che va a scuola e quello di un giovane adulto che si avvicina o entra al mondo del lavoro sono ovviamente differenti ma è a loro che vogliamo dare gli strumenti giusti per vivere il mondo di oggi e quello di domani. Per noi, questo significa lavorare con le scuole e rivolgerci agli adulti e nello specifico agli insegnanti per abilitare il loro lavoro, la loro grande professionalità e la loro conoscenza con l’utilizzo di nuovi strumenti, nuovi linguaggi, nuovi concetti e nuovi metodi che siano ingaggianti per le nuove generazioni.
Per avvicinarsi maggiormente ai giovani e al loro linguaggio avete pensato a un particolare format che si chiama SuperSkill – Il potere delle competenze, un progetto inedito e a cadenza settimanale accessibile liberamente da tutti senza abbonamento.
Ha radici che affondano in una serie di considerazioni sul modo più efficace di apprendere e di ingaggiare i giovani in un percorso di apprendimento. Nel pensare a chi avrebbe potuto far loro venire voglia di incuriosirsi su un determinato argomento, abbiamo cercato qualcuno che ammirano, in cui si rispecchiano e che considerano come modello per la loro crescita e i loro comportamenti.
Siamo stati attenti al peso del gender (lo facciamo anche con gli insegnanti dei nostri corsi) per non far passare inconsciamente il concetto che gli esperti sono solo uomini, abbiamo individuato volti riconoscibili e famosi a cui chiedere di aiutarci a evidenziare come sia importante conoscere se stessi, comprendere quali sono le competenze acquisite nel tempo e individuare quale sia la competenza chiave che ognuno di noi ha e che può diventare la leva del proprio successo (quella che abbiamo chiamato appunto super skill).
L’idea è quella di non far passare il concetto per cui le persone che consideriamo irraggiungibili siano supereroi dotati di superpoteri, extra e fuori dal nostro mondo. Anzi, il messaggio è l’esatto contrario: tutti noi abbiamo una super skill. L’importante è individuarla, coltivarla e farla diventare il fulcro attorno al quale elevare tutte le nostra attività e capacità di crescita.
È stato per me un lavoro entusiasmante e interessantissimo: dai personaggi scelti, sono venuti fuori spunti anche molto profondi che danno modo di riflettere su quali sono stati i terreni inaspettati e fondamentali su cui si sono mossi lungo il loro percorso e su quanto ci somiglino.
Beh, anche il tuo di percorso potrebbe essere da esempio. Da donna, hai raggiunto notevoli traguardi infrangendo cliché e stereotipi.
Tutti noi abbiamo una super skill: occorre semplicemente individuarla per far sì che determini ancora di più il nostro percorso. Non credo di poter essere io un volto così noto e d’ispirazione quanto i personaggi scelti. Da donna, sicuramente ho incontrato più ostacoli rispetto ai colleghi uomini ma per fortuna le cose, anche se lentamente, cambiano. Sono entrata a far parte del World Economic Forum nel 2019, dopo cinque o sei anni in cui non veniva scelto un italiano.
Il tuo apporto però è stato determinante: molti degli altri italiani che ne fanno parte operano all’estero.
In effetti, è vero ed è qualcosa che mi ha stupito da un certo punto di vista: la maggior parte di colore che ne fanno parte sta facendo o ha fatto carriere meravigliose a livello globale e non nel nostro Paese.
edulia Masterclass ci ricorda che lo studio per un professionista non termina con la laurea, mettendo a disposizione 270 corsi.
Come accennavo, pensiamo molto ai giovani e a coloro che si stanno approcciando al mondo del lavoro. hanno esigenze sul lavoro che stanno già svolgendo o sul lavoro ideale che vorrebbero svolgere. L’obiettivo della piattaforma è quello di dare spazio sia a tutta una serie di corsi incentrati su alcuni argomenti più trasversali (ci sono corsi meravigliosi sull’amicizia, sulla leadership, sulla filosofia o sul come prendere decisioni) sia tutta una serie di altri corsi più specifici e verticali, che permettono anche di acquisire competenze pratiche (dal come usare Office a come redigere il proprio profilo Linkedin all’uso dell’intelligenza artificiale) o tecniche.
270 corsi non rispondono chiaramente alle esigenze di tutti, motivo per cui ascoltiamo molto ciò che i nostri utenti o potenziali tali ci dicono su cosa vorrebbero e di cosa sentono il bisogno per poi sviluppare le nostre linee editoriali in quelle direzioni.
edulia Treccani Scuola ha sulle spalle l’educazione degli adulti del domani. Motivo per cui ogni progetto è attento alla diversity and inclusion, a cominciare dal gender gap che per molto tempo ha accompagnato i libri di scuola.
C’è una supervisione particolare su tutti i materiali che mettiamo a disposizione per evitare situazioni che non tengono conto della parità sia per quanto concerne la piattaforma edutech (destinata sia a docenti sia a studenti) sia per edulia Masterclass. Abbiamo un nostro comitato interno che appura l’inclusività del linguaggio e studia i modi migliori per scrivere un testo che sia il più inclusivo possibile di tutte le realtà.
Si sta anche molto attenti a ciò che viene detto nei video, mettendo in atto un costante processo di revisione di tutti i nostri materiali. È una questione che monitoriamo molto da vicino: siamo sempre pronti a intervenire e correggere nell’immediato laddove qualcosa ci è sfuggito, facendolo presente anche ha realizzato il video o tenuto la lezione e spiegandone le ragioni. Fortunatamente, ci è capitato in casi davvero sporadici di intervenire su qualcosa che nelle intenzioni non voleva essere discriminatoria e il che vuol dire che abbiamo scelto bene i nostri esperti e le nostre esperte.
edulia crede fortemente nella comunicazione bidirezionale, rompendo quello schema legato all’apprendimento secondo cui la verità inconfutabile era quella dei docenti.
La comunicazione e, quindi, anche l’apprendimento è un processo sempre bidirezionale, in tutti i sensi, sia quando è sincrona sia quando è asincrona. Puntiamo all’interazione e siamo stati tra i primi a crederci: anche quando il percorso è registrato, c’è un ascolto costante dei nostri utenti così come c’è un’analisi sempre costante di quello che succede sulla piattaforma. Quando ci danno il consenso, ricorriamo anche a telefonate di approfondimento con i nostri utenti, che siano docenti o studenti: il nostro compito è quello di rispondere a un’esigenza e non certo di calare dall’alto delle conoscenze o qualunque altra cosa.
A scanso di equivoci, come vi muovete in termini di cybersicurezza?
Siamo molto attenti a tutto ciò che concerne la sicurezza dei nostri fruitori. La nostra piattaforma viene usata nelle scuole come strumento di lavoro di un insegnante con la sua classe: tramite essa, un docente può utilizzare le nostre lezioni o offrire la propria a distanza e assegnare i compiti e tutta una serie di altri attività ma solo agli studenti della propria classe. Si può comunicare in chat tra docente e studenti one to one ma non tra studenti proprio per evitare di mettere a disposizione uno strumento che non prevede possibilità di moderazione o controllo.
Quello della sicurezza non è un aspetto da sottovalutare: diversi studi internazionali hanno dimostrato che le varie piattaforme usate sotto pandemia avevano delle falle, fortunatamente non la nostra. Nella fattispecie, tracciavano i dati degli utenti, anche minorenni e dei loro amici, per poi usarli per altri scopi. Per noi, la sicurezza e il trattamento dei dati sono un aspetto importantissimo: anche quando un minorenne si registra in maniera autonoma, richiediamo l’intervento dei genitori nel dare l’autorizzazione.