Han Kang

“Intensamente poetica”: Han Kang vince il Premio Nobel per la letteratura

Nata nel 1970 nella città di Gwangju, Han Kang è stata premiata con il Nobel per la Letteratura. Tra le sue opere più famose, "La vegetariana" e "L'ora di greco"

Una prosa “intensamente poetica” e la “consapevolezza unica delle connessioni tra corpo e anima, tra vivi e morti”: con queste parole l’Accademia Svedese ha assegnato il Premio Nobel per la Letteratura 2024 alla scrittrice sudcoreana Han Kang, le cui opere sono edite in Italia da Adelphi.

Nata nel 1970 nella città di Gwangju, Han è “figlia d’arte”: il padre è lo scrittore Han Seung-won, autore molto noto in Corea del Sud. Han Kang ha studiato letteratura all'Università Yonsei di Seul, una delle università più prestigiose del paese, e ha iniziato la sua carriera letteraria negli anni '90, con pubblicazioni di poesie e racconti brevi.

"La vegetariana", il romanzo con cui è esplosa a livello mondiale

A farla esplodere sulla scena mondiale è stato però il romanzo che ha pubblicato nel 2007, “La vegetariana”, che ha vinto il Man Booker International Prize nel 2016. Una storia inquietante e poetica che esplora il desiderio di una donna di smettere di mangiare carne, scelta che porta a conseguenze profonde, sia a livello psicologico che sociale, che nel libro vengono affrontate insieme a temi come il corpo, il desiderio e la ribellione contro le norme sociali.

La decisione di Yeong-hy di smettere di mangiare carne viene infatti rifiutata con la forza sia dal marito sia dal padre autoritario (in Corea del Sud essere vegetariani è una scelta contraria alle norme sociali) e sfruttata eroticamente ed esteticamente dal cognato, un videoartista che diventa ossessionato dal suo corpo sempre più debole e passivo. Un racconto che si sviluppa in modo intenso sino al finale.

Uno stile "poetico e sperimentale" che la rende "un'innovatrice della prosa contemporanea"

Non è un caso che l’Accademia Svedese abbia deciso di sottolineare, nell’assegnarle il Nobel, “la sua intensa prosa poetica, che affronta i traumi storici e mette a nudo la fragilità della vita umana”: nelle sue opere Han, grande appassionata di arte, ha sempre voluto affrontare il dualismo che caratterizza l’essere umano, le luci e le ombre, lo svelato e il nascosto, puntando a raccontare storie estreme e utilizzando uno stile “poetico e sperimentale” che per l’Accademia l’ha resa “un’innovatrice della prosa contemporanea”.

Ne è una dimostrazione “L’ora di greco”, romanzo del 2011 in cui Han Kang racconta l’intenso rapporto tra una giovane donna che, in seguito a una serie di esperienze traumatiche, ha perso la capacità di parlare, e il suo insegnante di greco antico, che sta perdendo la vista. Dai rispettivi difetti si sviluppa una fragile storia d'amore: un libro che è una sorta di esercizio di meditazione sulla perdita, sull'intimità e sulle condizioni ultime del linguaggio.

In “Atti umani”, invece, la scrittrice esplora il massacro di Gwangju del 1980, un evento tragico nella storia della Corea del Sud, durante il quale migliaia di persone furono uccise mentre protestavano contro il regime autoritario. Han Kang, che è nata a Gwangju, affronta con questo romanzo temi come la violenza, la memoria e il dolore collettivo.

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Le vincitrici del Premio Nobel per la Letteratura

L’assegnazione del Nobel per la Letteratura ad Han Kang è arrivata un po’ a sorpresa. I bookmaker sembrano più orientati verso la scrittrice e poetessa cinese Can Xue, anche se il nome di Han era comunque inserito nella rosa dei papabili: “Nella sua opera, Han Kang affronta traumi storici e insiemi di regole invisibili - spiega l’Accademia - in ciascuna delle sue opere mette a nudo la fragilità della vita umana. Ha una consapevolezza unica delle connessioni tra corpo e anima, vivi e morti, e nel suo stile poetico e sperimentale è diventata un'innovatrice nella prosa contemporanea”.

Si tratta della diciottesima donna a ricevere questo importante riconoscimento nel corso della storia del Nobel. L’ultima prima di lei era stata Annie Ernaux, nel 2022, “per il coraggio e l'acutezza clinica con cui scopre le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale”, ed è impossibile non citare la scrittrice canadese Alice Munro, che ha ricevuto il premio nel 2013.

La prima donna a riceverlo fu invece Selma Lagerlöf nel 1909, anno tra l'altro della prima cerimonia, seguita da altre illustri autrici come la scrittrice sarda Grazia Deledda (1926), unica italiana in lista, la poetessa cilena Gabriela Mistral (1945), la scrittrice Toni Morrison (1993), prima afroamericana a ottenere il Nobel per la letteratura, e ancora la poetessa polacca Wisława Szymborska, nel 1996, e Doris Lessing nel 2007.

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