La Fiorellaia: “i fiori ci ricordano che siamo meravigliose nella nostra unicità”
Non è difficile riconoscere chi vive con passione, e la passione, per Cecilia Paganini, coincide con l’amore per l’universo dei fiori. Un amore coltivato nel tempo ed esploso un giorno per caso quando ha deciso di prendere in gestione un negozio di fiori e di lasciare il lavoro come responsabile in una catena di supermercati. Era il 2015. «Ho chiamato mia mamma e le ho detto: corri, vieni a vedere dove nascerà il mio negozio di fiori!», spiega in un pomeriggio soleggiato di maggio, quando ci accoglie nella sua boutique di via Milano, un quartiere in via di riqualificazione a Brescia dove oggi aprono gallerie e negozi. In un contesto che rifiorisce, Cecilia ha deciso di creare, nel 2019, la nuova sede del suo progetto La Fiorellaia.
Un luogo polifunzionale dove trovare piante in vaso e fiori freschi ma anche una selezione di oggetti, di intimo, di riviste create con cura. Qui tutto profuma di gentilezza, ed è con gentilezza ed esplosività che Cecilia ci mostra gli altri spazi del negozio. C’è il laboratorio dove insieme al suo team – composto da donne (tra cui la mamma di Cecilia) e studenti in alternanza scuola/lavoro – prepara gli allestimenti per eventi e matrimoni e dove si tengono corsi di arte floreale, workshop, seminari di composizioni botaniche, ghirlande, gioielli con i fiori, e tanto altro. È proprio qui che Cecilia ci mostra come creare una composizione di fiori freschi, di papaveri, di peonie, di rose, di garofani colorati. Si tagliano gambi, si valutano gli accostamenti migliori, si accarezzano petali fino a comporre un ensemble floreale che rispecchia la propria personalità o il proprio umore del momento. «I fiori non smetteranno mai di raccontare chi siamo e cosa desideriamo, sono un messaggio da inviare agli altri ma soprattutto a noi stessi», racconta Cecilia.
«La Fiorellaia è stata la mia rivincita – prosegue – ho interrotto gli studi molto presto, e mi sono sempre sentita in difetto. Quando ho aperto il primo negozio, nella provincia di Bedizzole, non avevo mai lavorato con i fiori. Eppure sapevo di volerlo fare da sempre. Questo progetto mi ha ricordato che dentro di me si nasconde una forza incredibile. La mia mente non smette mai di pensare a nuove iniziative, nuove attività, nuovi corsi da proporre. Il mio sogno? Avere un campo tutto mio dove coltivare i miei fiori. Ma adesso devo tenere la mente salda al presente, il Covid è stato un periodo durissimo con eventi spostati, cancellati, stiamo iniziando a rialzare la testa ora, non è stato facile», spiega.
Già, il Covid. Il nuovo negozio di via Milano 43 era aperto da pochi mesi quando arrivò la pandemia. Non il momento giusto per ampliare gli orizzonti di un progetto. «Ci eravamo appena trasferiti qui dal negozio di Bedizzole quando è scoppiato il Covid. Rimanere fermi quando avremmo voluto volare alto è stata la sfida più grande. Eppure adesso La Fiorellaia sta crescendo moltissimo, e oggi siamo un team di 8 persone». Mentre parla, arrivano tre grandi mazzi di fiori di piselli odorosi: «annusate, sono tra i più profumati, anche se in pochi li conoscono», ci dice entusiasta. Cecilia è così, un vulcano di entusiasmo, idee, progetti che esprimono valori.
Come quello che l'ha portata a collaborare, durante il Fuorisalone milanese, con Irthi Contemporary Crafts Council, organizzazione che collabora con artigiani e designer per l’emancipazione delle donne a livello sociale e professionale. Per Irthi, Cecilia e il suo team hanno realizzato un allestimento magico, che celebrava la sapienza e l'intelligenza del lavoro delle mani.
Cuore pulsante dei progetti e delle idee de La Fiorellaia è il terzo livello della boutique, ovvero l’ufficio creativo, grafico, progettuale e operativo. In uno spazio che sembra una casa, sono sparse frasi che ricordano di amarsi per come siamo. Da sempre, ai video che mostrano come prendersi cura delle piante, Cecilia affianca foto e riflessioni che invitano a volersi bene, a trovare il tempo di guardarsi nel profondo e accogliersi in tutta la propria originalità.
Mi piace ricordarlo sempre: siamo tutti meravigliosi nella nostra unicità. E i fiori, in questo, hanno tanto da insegnarci