La trappola atomica: la prima raccolta di film, romanzi, serie TV e canzoni sulla bomba
Si intitola La trappola atomica. Come la bomba ha contaminato la cultura pop ed è una raccolta di tutte le opere culturali che parlano di bomba atomica. Ed è il motivo per cui Camilla Sernagiotto, l’autrice di questo libro, si augura finisca sul comodino di tutta l’umanità. “Non perché io speri nel successo commerciale di questo libro”, racconta. “La mia speranza è che venga letto da più gente possibile per capire quale scenario si aprirebbe nel caso esplodesse una terza bomba atomica a uso bellico”.
Camilla Sernagiotto, giornalista del Corriere della Sera, la chiama “terza bomba” perché - se mai dovesse esploderne una per motivi militari - sarebbe appunto la numero tre, dopo Little Boy sganciata su Hiroshima e Fat Man caduta su Nagasaki.
“Ho una vera ossessione nei confronti della bomba atomica da tantissimi anni. Addirittura i miei primi due romanzi, usciti nel 2009 e nel 2011, parlano uno di un ragazzo gay di nome Enola che crede di essere incinto del nuovo Messia che lui chiama affettuosamente Little Boy, e uno di un giovane obeso soprannominato Fat Man che sta aspettando l'arrivo dell'amico Bock, che passerà a prenderlo in macchina per il viaggio della vita. Entrambi sono metafore delle due bombe atomiche lanciate sulle città giapponesi. Uno dei due romanzi si intitola addirittura I bambini sono nati con successo, che è il messaggio in codice consegnato all'allora presidente degli Stati Uniti d'America, Harry S. Truman, per informarlo della missione compiuta”.
L'idea e il progetto
Camilla Sernagiotto confessa di non capire come mai non sia uscito prima nessun libro come il suo. “Mi chiedo come sia possibile che nemmeno il mercato statunitense e giapponese - i mercati dei Paesi che sono stati finora i più coinvolti dalla bomba - abbiano mai prodotto un libro che raccolga tutti i film, le serie televisive, i fumetti, i romanzi e qualsiasi cosa a tema. Scoprendo che non esiste, ho deciso di farlo io ora, perché credo che un libro del genere sia davvero urgente. Il mio libro parla di apocalisse, ma non di un’apocalisse che viene dall'alto nel senso di divinità esterna all'uomo: l'apocalisse atomica viene sì dall'alto, ma è tutto (de)merito dell'uomo”.
Dai film Il dottor Stranamore e Il pianeta delle scimmie alle serie televisive Lost e Manhattan, da Andy Warhol e Banksy fino ai videogame come Call of Duty, Fallout e Civilization, la bomba viene descritta, analizzata e raccontata in ogni campo in questo nuovo libro di Sernagiotto. “Un ‘tesoretto’ che raccoglie orrori e devastazioni atomiche per rendere più chiaro ai nostri occhi cosa potrebbe accadere se l’esplosione si avverasse davvero”, spiega l’autrice. “Sono convinta che nessun altro filtro come quello della cultura possa insinuare un messaggio nel profondo delle coscienze. Inoltre parliamo di una tematica che possiamo conoscere soltanto leggendone in un romanzo, guardandola in un film, ascoltandola in una canzone o contemplandola in un quadro, dato che è impossibile apprenderla nella realtà: possiamo avere esperienza di un mondo post-atomico solo fruendo delle opere culturali che ne parlano poiché, se dovesse accadere, nessuno di noi potrebbe raccontarlo: il genere umano verrebbe spazzato via in caso di guerra atomica”.
Dentro il libro
Camilla Sernagiotto articola il suo libro in diverse parti, con una prima sezione più storica dedicata al Progetto Manhattan, il programma militare statunitense da cui tutto ebbe inizio nel deserto di Los Alamos, dove venne creato l’archetipo della bomba: Gadget.
Dopo tutti i vari passaggi che hanno portato allo sgancio delle bombe su Hiroshima e Nagasaki, La trappola atomica passa al vaglio gli esempi artistici, in ogni sua declinazione.
L'arte e "La trappola atomica"
Il capitolo sull’arte pittorica e scultorea ripercorre qualsiasi opera abbia citato un'esplosione nucleare, dalle più note come quelle della pop art di James Rosenquist e Andy Warhol e della street art di Banksy fino ad arrivare alle sculture modellate con materiale radioattivo dall'artista americano Tony Price.
“Ho voluto raggiungere alcuni dei diretti interessati, contattando gli artisti ancora viventi oppure i loro eredi. È stato emozionante parlare con loro per chiedergli cosa li abbia spinti a contemplare la bomba come musa”, racconta Camilla Sernagiotto a proposito del lavoro svolto sul libro. “Jim Sanborn, scultore statunitense famoso per aver creato la scultura crittografata intitolata Kryptos presso la sede della CIA a Langley in Virginia, citata anche nel romanzo di Dan Brown The Lost Symbol, ha trascorso gran parte della vita a creare sculture di bombe atomiche, specializzandosi in modelli in scala che sarebbero perfettamente funzionanti se si avesse a disposizione il materiale necessario per attivarle. ‘Ho scoperto che i primi dispositivi erano realizzati con materiali disponibili a chiunque’, mi ha raccontato Jim Sanborn. Quello è stato il motivo per cui ha deciso di dimostrare al mondo che chiunque, come lui, avrebbe potuto creare una bomba atomica”.
Jim Sanborn ha congedato Sernagiotto con le parole: “Non sono convinto che l’arte possa essere un efficace deterrente. Ma può solo ricordare all’umanità l’errore che hanno commesso”. Queste parole coincidono con la motivazione dell'autrice per il suo La trappola atomica. “Se i capi di Stato, tutti coloro che siedono nella proverbiale ‘stanza dei bottoni’, facessero tutti quanti una full immersion in romanzi come L’ultima spiaggia, film come Il Dottor Stranamore, serie TV come Manhattan o Jericho, opere d'arte come quelle dei Nucleari e via dicendo, credo che avrebbero una maggiore consapevolezza di ciò che tendiamo a dimenticare. Lo dimentichiamo perché nessuno di noi l'ha mai visto. Le immagini delle devastazioni che le due bombe atomiche hanno provocato a Hiroshima e Nagasaki sono rimaste top secret per molti anni, inoltre nessuno ha potuto documentare ciò che è accaduto, visto che quello che succede quando una bomba atomica viene sganciata dal bombardiere è paragonabile a ciò che accadrebbe se il sole arrivasse come un meteorite sulla Terra, per dire. Quindi chi, se non gli scrittori e i cineasti e i pittori e i musicisti, può immaginare per noi e raccontarci cosa accadrebbe?”.
Cinema e musica nel libro di Camilla Sernagiotto
Da Il dottor Stranamore a Il pianeta delle scimmie fino ai meno noti film indiani, la parte sul cinema raccoglie qualsiasi lungometraggio sul tema (e anche i cortometraggi più significativi).
Il capitolo sulla musica passa in rassegna super star delle sette note come Bob Dylan, Crosby, Stills & Nash, Jefferson Airplane e gli U2 (l’undicesimo album in studio della band di Bono si intitola How to Dismantle an Atomic Bomb, per dire), fino ad arrivare ai gruppi punk meno conosciuti e all’heavy metal, un genere che si rivela assai legato alla guerra nucleare, come spiega La trappola atomica.
“Ho voluto interpellare anche esperti dei vari settori, per un approfondimento maggiore. Ho avuto la fortuna, il privilegio e il grande onore di ricevere i contributi dei più grandi esperti di cinema, musica, televisione, videogiochi e arte del nostro Paese”.
Serie Tv e bomba atomica
Molto ricca e dettagliata è anche la parte dedicata alle serie televisive. Oltre a Manhattan, Lost, 24, Jericho eccetera, Camilla Sernagiotto nel suo libro illustra la suggestiva teoria secondo cui Twin Peaks di David Lynch sarebbe una metafora del Progetto Manhattan, il programma militare statunitense per l’ideazione e la produzione dei primi ordigni nucleari.
Dallo sceriffo di Twin Peaks Harry S. Truman (il cui nome ricalca perfettamente quello del presidente degli Stati Uniti d’America che ordinò di fare esplodere la prima bomba atomica su Hiroshima e la seconda su Nagasaki) alla cugina di Laura Palmer, Maddy Ferguson (il cui cognome è quello del co-pilota del bombardiere Bockscar, che il 9 agosto 1945 sganciò la bomba atomica su Nagasaki), le coincidenze di nomi e caratteristiche dei personaggi della serie TV di Lynch con il gruppo di scienziati e militari collegati alla bomba sono impressionanti. La stessa Laura Palmer riecheggia “Ray Palmer, personaggio dei fumetti della DC Comics nato negli anni Sessanta che si trasforma nel Supereroe Atomo. Quando Ray Palmer non veste i super-panni, è un professore di fisica della Ivy University di Ivy Town (cittadina fittizia del New England) ed è specializzato in compressione della materia”, si legge ne La trappola atomica.
Camilla Sernagiotto: non solo "La trappola atomica"
Questo nuovo testo arriva a pochi mesi dal fortunato La maledizione del Dakota. Rosemary’s Baby, Cielo Drive, John Lennon e altri fatti oscuri (Arcana, 2022), il saggio di Sernagiotto uscito l’estate scorsa in cui vengono analizzati risvolti oscuri e inquietanti legati al Dakota Building, l’edificio di New York davanti a cui è stato ucciso John Lennon. Dal cinema alla musica, tra quelle mura newyorkesi sono accadute tante cose strane, analizzate e collegate per la prima volta dalla giornalista.
A cinque mesi dall'uscita de La maledizione del Dakota di Camilla Sernagiotto, coincidenza ha voluto che Yoko Ono (la vedova di Lennon) abbandonasse il Dakota, in cui viveva da oltre mezzo secolo…