Maria Ester Contrera, Alfiere della Repubblica: “a chi come me ha una malattia rara dico: non mollate i vostri obiettivi”


È una delle nostre WonderWOMen del 2021: Maria Ester Contrera è stata nominata Alfiere della Repubblica dal Presidente Mattarella per la forza di volontà con cui ha portato a termine gli studi nonostante una malattia rara

Fin da piccola è affetta dalla Sindrome di Gorham-Stout, una patologia rara e complessa caratterizzata da un progressivo riassorbimento delle ossa. Eppure, Maria Ester Contrera, 19 anni, di Palermo, non ha lasciato che la malattia scalfisse il suo amore per lo studio, arrivando a portare a termine gli studi liceali fino a iscriversi alla Facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Palermo.

Una storia, la sua, che è arrivata fino al Quirinale: il 14 dicembre 2021 è stata infatti nominata tra gli Alfieri della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella, che ha motivato così la sua scelta: “Per la forza mostrata nel reagire alle avversità di una malattia rara, conseguendo la maturità nonostante i molti impedimenti e trasmettendo, con la sua passione, fiducia e speranza tra gli amici e i compagni di classe".

Che esperienza è stata a Roma?

Del Quirinale mi è rimasta impressa l’enormità degli spazi, la maestosità. Ma soprattutto il senso di comunione con i ragazzi che erano lì con me per meriti e motivi diversi. Ognuno di noi capiva come si sentiva l’altro, percepivo una forte unione con loro. Del Presidente Mattarella ricordo la grande umanità. È stata un’emozione unica, molto potente a livello umano.

Del Quirinale mi è rimasta impressa l’enormità degli spazi, la maestosità. Ma soprattutto il senso di comunione con i ragazzi che erano lì con me per meriti e motivi diversi

Ti aspettavi la chiamata del Quirinale? Com’è andata?

No, non me l’aspettavo assolutamente! La telefonata è arrivata un giorno qualunque, mentre mi stavo preparando per andare all’università. Rispose mia madre. All’inizio pensammo fosse uno scherzo: il Presidente della Repubblica voleva premiarmi! Poi capimmo che era tutto vero. E in quel momento scoppiò la gioia.

All’inizio pensammo fosse uno scherzo: il Presidente della Repubblica voleva premiarmi! Poi capimmo che era tutto vero. E in quel momento scoppiò la gioia

Com’è insorta la malattia e che impatto ha avuto sui tuoi studi?

È insorta quando avevo un anno ma è stata scoperta soltanto quando ne avevo 7, dopo la seconda meningite. Fin da bambina mi ha costretta a lunghe degenze in ospedale che mi rendevano difficile seguire le lezioni come gli altri miei coetanei. Durante gli anni del liceo, poi, l’aggravarsi della malattia mi ha reso quasi impossibile andare a scuola: sono riuscita a frequentare soltanto il terzo anno di liceo quasi interamente, gli altri li ho seguiti perlopiù facendo istruzione domiciliare.

Dove hai trovato la motivazione per andare avanti?

Di momenti di scoraggiamento ce ne sono stati tanti. I giorni prima della maturità, per esempio, mi sentivo stanchissima, ero certa di non farcela. Per me, però, lo studio è un grande sfogo, mi fa stare bene. Ora, all’università, grazie alla maggiore flessibilità riesco a stare meglio al passo con il programma dei docenti. A chi, come me, ha una malattia rara dico: non mollate i vostri obiettivi. Sarà forse una frase banale, ma per me non lo è mai stata.  

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